Lunga traversata con partenza dal fondovalle, passando per la cima del Molignon di Fuori, la più facile della lunga cresta del Molignon.
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(22 agosto 2022, Pera di Fassa) - Partenza all'alba da Pera: l'aria è frizzante e mette voglia di camminare. Il sentierino che taglia verso Gardeccia è chiuso per le recenti frane, per cui salgo al paesino di Monzon per il sentiero della via Crucis, nel bosco. Da qui, con i primi raggi di sole che indorano il Catinaccio, mi dirigo lungo la strada asfaltata, che mi conduce a Gardeccia (1950 m). Mi fermo poco, perché la gita sarà lunga, per cui prendo a salire la ripida sterrata cha sale ai rif. Vajolet e Preuss, sfilando sotto i ben noti missili di pietra delle Torri del Vajolet. Attraverso il piazzale dei rifugi, ancora con pochi turisti in giro, e continuo per il sentiero che porta al passo del Principe, sotto un cielo azzurro che più azzurro non si può. Un camoscio risale i ghiaioni che scendono dalle cime di Valbona.
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Muncion |
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Dirupi di Larsech da Soal |
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Le Torri del Vajolet |
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Punta Emma |
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Valle del Vajolet |
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Valle del Vajolet |
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Cima del Vajolet - da non confondere con le omonime Torri! |
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Camoscio |
Affronto l'ultimo tratto di salita che conduce al valico con buona lena, spinto ad un passo svelto dal clima gelido, che qui si fa sempre sentire. Arrivato al passo Principe (2600 m), fa veramente freddo: delle ragazze tedesche, coperte e imbacuccate, tremano addossate all'entrata per ripararsi dal vento ghiacciato. Mi infilo nel rifugio dove butto giù un bel te caldo.
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Passo del Molignon dal passo Principe |
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Nella conca del Principe |
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Passo Principe da nord |
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Nella conca del Principe |
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Rifugio Bergamo |
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Passo del Molignon |
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Verso il passo del Molignon |
Scaldatomi nel rifugio, riparto scendendo nella severa conca del Principe, un vallone selvaggio e freddo, circondato da alte e aspre pareti rocciose. Seguo un sentiero ben segnato che cala sul versante sinistro del vallone, più in basso la traccia si perde in vari punti, a causa di frane più o meno recenti, ma qualche segno di passaggio e ometti di pietra guidano il cammino. Arrivato sotto il passo del Molignon, dove il vallone piega a sinistra verso il rifugio Bergamo, ben visibile alcune centinaia di metri più in basso, il percorso inizia a salire, abbastanza ripido. Da lontano, il ghiaione che sale tra le pareti rocciose sembra ripidissimo, quasi verticale. In realtà è molto pendente, ma non così tanto. Senza eccessiva fatica, infatti, giungo al passo del Molignon (2590 m), dove non sosto molto, ma mi imbrago e prendo una traccia che sale tra le rocce a destra, fino ad arrivare all'attacco della ferrata Laurenzi. Le rocce sono ripide, ma abbastanza semplici: senza i cavi d'acciaio sarebbe I grado o poco più. Incrocio degli anziani alpinisti che scendono, sicuramente sono partiti molto presto dal rif. Antermoja e hanno appena terminato la ferrata. Superato il tratto attrezzato, attraverso brevemente una cresta un po' rocciosa ed esposta, con affacci vertiginosi e panoramici sulla sottostante val Duron. La cresta si allarga in un terrazzone sommitale, in lieve salita, che conduce alla vetta del Molignon di Fuori (2779 m). Qui mi concedo una panoramica sosta, prima di tornare sui miei passi e riscendere al valico.
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Attacco ferrata Laurenzi |
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Lungo la ferrata Laurenzi |
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Vista verso il passo Principe |
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Vista verso Marmolada, Pelmo, Antelao, Sorapis e Pordoi |
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Vista verso la Val Gardena e le Odle |
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Vista verso val Duron, Sassopiatto e gruppo Sella |
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Passo del Molignon |
La discesa dal passo del Molignon al rifugio Alpe di Tires (2445 m) è veramente rilassante oltre che panoramica: si attraversa prima una zona di roccia e ghiaie, per poi passare ai verdi pascoli dell'Alpe di Tires, sotto alle bizzarre ed inconfondibili torri dei Denti di Terrarossa. Dato che sono un po' di anni che non passo di qui, decido di fare una piccola sosta fotografica, anche perché il panorama merita molto. Scattate varie foto, proseguo la mia discesa sulla comoda mulattiera che scende negli idilliaci pascoli della val Duron fino al rifugio Micheluzzi (1850 m). Qui, invece di percorrere la strada, transitata dalle navette-taxi, mi incammino per l'itinerario che scende attraverso il bosco, più lungo ma più tranquillo e godibile. In non molto sono in centro a Campitello.
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Rif. Alpe di Tires |
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La cresta del Molignon |
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Denti di Terrarossa |
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Panorama verso la Marmolada |
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Denti di Terrarossa |
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Panorama dal passo Duron verso il Sassopiatto |
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Val Duron |
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Scendendo in Val Duron |
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Val Duron |
Commento finale
Lungo itinerario che percorre il periplo parziale della parte nordoccidentale del Catinaccio. Panorami infiniti ed ambienti suggestivi, in particolare l'ombroso e severo vallone del Principe, poco frequentato ma super meritevole di essere percorso. Anche la val Duron è stupenda e rilassante: camminarci è un tuffarsi nelle mille tonalità di verde dei pascoli, con negli occhi le stupende crode dolomitiche.
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Il tracciato del tratto attrezzato dal passo del Molignon |
Dati dell'Escursione
Data: 22 Agosto 2022
Partenza: Pera di Fassa, 1350 m
Arrivo: Campitello di Fassa, 1448 m
Punto più alto: Cima di Fuori del Molignon, 2779 m
Dislivello totale: 1730 metri in salita, 1640 metri in discesa
Tempo impiegato: 8 h 10 min circa (incluse soste) - da Pera (1350 m) al rif. passo Principe (2600 m): 2 h 30 min; dal rif. passo Principe al passo Molignon (2590 m): 1 h 30 min; dal passo Molignon a cima Molignon di Fuori (2779 m): 35 min; da cima Molignon al rif. Alpe di Tires (2445 m): 1 h; dal rif. alpe di Tires al rif. Micheluzzi (1850 m): 1h 25 min - dal rif. Micheluzzi a Campmitello (1450 m): 55 min
Sviluppo del percorso: circa 27 Km
Difficoltà:
EEA : gran parte dell'escursione si svolge su classici sentieri dolomitici, ben battuti e segnalati. Richiedono un po' più di esperienza il tratto tra il passo Principe e il passo del Molignon, dove il sentiero, esile, in alcuni tratti è stato cancellato dalle frane: sono presenti delle tracce alternative e qualche ometto, ma richiede un po' di esperienza e piede fermo, pur non essendo particolarmente pericoloso. Inoltre c'è il tratto dal passo del Molignon alla cima del Molignon di Fuori, che percorre il primo (o ultimo a seconda del senso di percorrenza) tratto della ferrata Laurenzi. A differenza del resto della ferrata (molto impegnativa) questo tratto è molto semplice, al livello delle ferrate più facili (esempi in zona: Santner, Antermoja, Roda de Vael), ma percorre anche un breve tratto di cresta
non attrezzato, un po' esposto, dove serve piede sicuro, soprattutto a scendere.
Attrezzatura: Scarpe da montagna, eventualmente bastoni da escursionismo. Il kit da ferrata è consigliabile (soprattutto per i meno esperi) per il tratto di ferrata.
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