mercoledì 10 agosto 2022

Passo delle Cigolade

 


Una semplice ma panoramica e suggestiva gita nel Catinaccio meridionale.



(Pera di Fassa, 10 agosto 2022) - Un fortissimo temporale, cinque giorni fa, ha causato parecchie frane e smottamenti sul versante fassano del Catinaccio, interrompendo molti sentieri, specie alle quote più basse. Così, contrariamente al mio solito, per salire al Ciampedìe da Pera di Fassa, utilizzo le seggiovie invece del sentiero che parte dal paese, risparmiandomi un'oretta e mezzo di cammino. La cosa che più mi scoccia, in realtà, è dover partire relativamente tardi, dato che prima delle 8:30 il servizio non inizia.

La mattina è fresca e, con un certo anticipo, mi reco quindi a piedi alla partenza delle seggiovie del Catinaccio riuscendo a salire sulla poltroncina appena inizia il servizio. I 15/20 minuti di viaggio passano in fretta, tra gli splendidi panorami. Scorgo anche una coppia di caprioli che fanno colazione in un prato dietro un gruppetto di abeti, a poche decine di metri dalle case del paese.

Con tre tratte di seggiovia, sbarco dunque al Ciampedìe (2000 m), dove ammiro lo splendido panorama, in parte offuscato dal clima umido e nuvoloso, ma soprattutto dalle tante infrastrutture turistiche che tolgono fascino al paesaggio,  ma  portano introiti a chi campa di turismo. Di buon passo,  cercando di lasciarmi dietro gli altri escursionisti, raggiungo per breve ma ripido sentiero la verde altura di Pra Martin (avrei potuto arrivarci direttamente in seggiovia, ma mi piace fare qualche passo in più...).

In partenza da Pera: bel freschetto!

Le torri del Vajolet
Le torri del Vajolet

Da Pra Martin (2095 m) finalmente inizia la parte più selvaggia dell'escursione, lungo il sentiero chiamato Vial de le Feide (via delle pecore). Inizio salendo per un costone abbastanza ripido, tra bei larici e abeti, per poi raggiungere un lungo terrazzo/cengione ai piedi delle Pale Rabiose e delle Cigolade: queste sono delle bizzarre ed affascinanti  formazioni rocciose a foggia di torri, guglie e pinnacoli che si ergono al termine della catena meridionale del Catinaccio.

Cigolade
Le Pale Rabioss

Proseguo il cammino lungo il Vial de le Feide, con leggeri saliscendi, ma in salita, in un ambiente stupendo e con un panorama molto esteso sulla val di Fassa e il gruppo del Catinaccio meridionale. Cammino tra roccioni, cembri e larici che punteggiano il verde paesaggio, proprio a ridosso delle torri e pareti rocciose che incombono alla mia destra. A sinistra ripidi pendii scendono verso il fondovalle, aprendosi in vedute ampie e "ariose". Un camoscio solitario mi attraversa improvvisamente il sentiero a qualche decina di metri di distanza, smuovendo delle ghiaie e sparendo poco dopo, mentre, per lunghi tratti di cammino, si sentono i segnali di allarme delle marmotte, indaffarate nei prati tutto attorno. 

Dopo un lungo e mai noioso procedere in questo bel paesaggio, arrivo al pianoro del Palòn (2300 m circa) un anfiteatro al cospetto della Roda di Vael e dei Mugoni. Da qui prendo il sentierino ben segnalato che inizia a salire per ghiaie verso lo stretto intaglio rettangolare del passo delle Cigolade. Dopo un primo tratto ripido che asseconda il fianco della montagna, con un bel passaggio sotto un masso appoggiato alla parete dei Mugoni, procedo attraverso un vallone ghiaioso, circondato da aspre formazioni rocciose,  risalendo le ultime rampe a zig-zag che portano al passo.

La cima dei Mugoni
La cima dei Mugoni

Stella Alpina Edelweiss
Stella Alpina

Una marmotta

Campanule di Moretti
Campanule di Moretti fioriscono dalla roccia

Cima dei Mugoni
Lo spigolo giallo e verticale dei Mugoni

Passo delle Cigolade
Panorama con il passo delle Cigolade

Passo delle Cigolade
Le ultime rampe che portano al passo

Passo delle Cigolade
Passo delle Cigolade

Giunto al passo delle Cigolade (2551 m) mi infilo subito il softshell perché spira un bel venticello e, tra le nubi che vanno e vengono, mi godo il panorama che si apre verso il Larséch e la parte centrale del gruppo del Catinaccio. Faccio una breve sosta in compagnia di qualche escursionista e poi riparto seguendo l'esile traccia che solca le ripide ghiaie del versante nord.


Vista sull'alta valle del Vajolet dal passo delle Cigolade
Vista sull'alta valle del Vajolet dal passo delle Cigolade

Il sentiero ora percorre un erto ed instabile pendio di sassi e rocce marce, solcato da numerosi canaloni scavati dalle piogge. Qui tutto è un po' precario e quando scoppia un grosso temporale, non è raro che tratti di sentiero vengano spazzati via dalla furia dell'acqua. Spesso e volentieri, infatti, i rifugisti della zona e la SAT (Società Alpinisti Tridentini) devono munirsi di pala e piccone per ripristinare il percorso o, nei casi più gravi, aprire delle varianti su altri pendii. Seguo quindi l'incerta traccia tra le ghiaie, un po' sdrucciolevole, che disegna varie serpentine cercando i tratti meno impervi, attraversando i suddetti canaloni e, in un punto, superando un saltino di roccia verticale con l'aiuto di cavo e scaletta.

Versante nord del passo delle Cigolade
Versante nord del passo delle Cigolade

sentiero del passo delle Cigolade
Un punto attrezzato del sentiero del passo delle Cigolade

Dopo questo passaggio relativamente impegnativo, il sentierino si fa via-via meno ripido e comincia a traversare verso sinistra (nord-ovest) costeggiando la base delle pareti rocciose di Mugoni e Coronelle. Arrivati in corrispondenza dell'importante sentiero che scende dal passo delle Coronelle, dove un bivio consentirebbe di scendere direttamente a Gardeccia, preferisco proseguire dritto in direzione rif. Vajolet

La parete est del Catinaccio

Ora il tracciato, frequentato ma non troppo affollato, regala panorami eccezionali sul Larsèch, l'alta valle del Vajolet e soprattutto sull'incombente parete est del Catinaccio, ai piedi della quale arrivo vicinissimo in corrispondenza del Col di Barbolada (2347 m), un'altura erbosa e panoramica, proprio di fronte alla paretona. Qui decido di fare una bella sosta per riposare e soprattutto scattare fotografie.

Col di Barbolada
Col di Barbolada

Catinaccio d'Antermoia
Catinaccio d'Antermoia

Dal Col di Barbolada continuo il cammino, in discesa, tra grandi massi che si ergono su dei verdi prati, costeggiando la vasta e verticale parete del Catinaccio. In pochi minuti il sentiero cala di quota e si congiunge con la strada bianca che sale da Gardeccia ai rifugi Vajolet e Preuss, proprio sotto il pilastro della Punta Emma.

Punta Emma

Da qui non mi resta che seguire la sterrata, incrociando millemila persone (e una vipera!), fino alla conca di Gardeccia, un altro posto bellissimo e deturpato da costruzioni, anche abbandonate, e da un eccesso di persone. Seguendo il frequentatissimo sentiero che riporta verso Ciampedie, trovo il modo di visitare un posto un po' appartato, dove "abita" una simpatica marmotta, abbastanza confidente, alla quale mi diverto a scattare un po' di foto.






Invece di tornare proprio a Ciampedie, prendo la forestale che arriva a Pian Peccei (1800 m), da dove con due tronchi di seggiovia posso scendere direttamente a Pera. Mentre mi rilasso seduto al sole sulle comode poltroncine imbottite, scatto qualche foto panoramica degli scenari spettacolari che mi circondano.


Dirupi di Larsec dalla seggiovia

Pera di Fassa
Pera di Fassa dalla seggiovia

La seggiovia mi deposita dolcemente a Pera di Fassa, da dove in breve raggiungo la casa dove alloggio.



Commento finale

Giro molto bello e panoramico, non troppo faticoso né lungo, alla portata della maggior parte degli escursionisti con un minimo di esperienza su terreni alpini. Offre splendidi panorami, elementi di interesse naturalistico, soprattutto se iniziato al mattino presto, e per buona parte del percorso non è frequentato eccessivamente. L'ultima parte dell'escursione, tra i rifugi Vajolet e la seggiovia, è invece una bolgia, almeno in alta stagione.






Dati dell'Escursione



Data: 10 Agosto 2022
Partenza: Ciampedie, 2000 m
Arrivo: Pian Pecei, 1800 m
Punto più alto: Passo delle Cigolade, 2551 m
Dislivello totale: 730 metri in salita, 900 metri in discesa
Tempo impiegato4 h 30 min circa (incluse ampie soste) - da Ciampedie (2000 m) al passo delle Cigolade (2551 m): 1 h 30 min; da passo delle Cigolade al secondo tornante sotto il rif. Vajolet (2180 m): 1 h 40 min;  fino a rif. Gardeccia (1950 m): 30 min; da Gardeccia al pian Peccei (1800 m): 25 min  
Sviluppo del percorsocirca 13 Km
DifficoltàE+ :  Classici sentieri escursionistici, ben segnati. Un po' impervia la discesa dal passo delle Cigolade sul versante nord, per sentiero esile su ghiaie malferme ed un passaggio attrezzato con una scaletta breve ma verticale: questo tratto richiede una minima esperienza escursionistica.
Attrezzatura: Scarpe da montagna, eventualmente bastoni da escursionismo.





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