Classica escursione attorno ai pinnacoli delle Cigolade.
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(Pozza di Fassa, 17 agosto 2024) - Parto presto da Pozza e mi incammino per il sentiero che porta alla panoramica radura di Ciampedìe. Il sentiero inizia molto ripido, in un bel bosco dove i segni dell'attività umana sono evidenti, ma che nonostante ciò mantiene un elevato grado di naturalità. Salendo, un capriolo mi sfreccia davanti, attraversandomi il sentiero. Come quasi tutti i percorsi che attraversano pendii boscosi è un po' monotono, ma molto rilassante. L'affaccio alla splendida conca di Ciampedìe (2000 m) è come sempre sorprendente, per la vista meravigliosa sul Catinaccio che si dischiude improvvisa. Anche qui, troppe costruzioni e impianti, ma il posto è talmente bello che rimane comunque incantevole.
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Salendo al Ciampedie |
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Salendo al Ciampedie |
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Ciampedie |
Arrivato al Ciampedìe, proseguo per il sentierino che sale a
Pra Martin (2100 m). Sfilo davanti al rifugio Negritella, per prendere la ripida mulattiera che risale nel bosco di larici, con viste stupende sui
Dirupi di Larsec, fino a raggiungere la
baita-ristorante. Da qui salgo ancora tra cembri e larici verso il
Vial de le Feide.
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Torri delle Cigolade |
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Cigolade |
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Pale Rabiose |
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Pale Rabiose |
Il panoramico Vial de le Feide (Sentiero delle pecore in ladino) attraversa una meravigliosa terrazza naturale posta alla base delle incantevoli torri, guglie e pinnacoli chiamati Pale Rabiose e Cigolade. Tra stelle alpine, scoiattoli ghiotti di pigne di cembro e marmotte fischianti, giungo dopo un lungo ma vario cammino al Paèl (2340 m), un anfiteatro naturale posto ai piedi delle formidabili pareti rocciose della Roda de Vael, della Sforcella e dei Mugoni.
Da qui prendo il sentiero che sale verso il passo delle Cigolade.
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Roda de Vael |
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Cigolade |
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I Mugoni |
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Cigolade |
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Buffi pinnacoli |
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Torre Finestra/Croz di Santa Giuliana |
Il sentiero comincia a salire subito ripido. Dopo tanti chilometri percorsi in solitaria, procedo in compagnia di tre ragazzi tedeschi, probabilmente partiti dal vicino rifugio Roda de Vael. I teutonici salgono sbuffando, con passo svelto ma interrotto spesso da pause per rifiatare. Giungiamo tutti assieme al caratteristico passaggio sotto il ponte di rocce, posto in corrispondenza di una parete rocciosa da cui spuntano numerosi mazzetti di
Campanule morettiane, splendido fiore viola, endemico delle Dolomti. Col mio passo costante, supero presto i tre baldi germanici e, inerpicandomi per le ultime ghiaie, sbuco al
passo delle Cigolade (2551m), da dove la vista si apre improvvisa sul Larsec e la valle del Vajolet.
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Campanule del Moretti |
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Passando sotto il ponte di roccia |
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Sforcella e Torre Finestra |
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Panorama sulla valle del Vajolet |
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Cresta di Davoi |
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Salendo al passo delle Cigolade |
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Panorama passo delle Cigolade |
Una breve sosta è d'obbligo, per mangiare qualcosa, scattare foto, godersi il panorama e l'atmosfera alpestre. Quando è ora, cioè quando ne ho voglia, comincio la discesa sul versante di Gardeccia, scendendo per ripidi ghiaioni. Il percorso si fa più impervio, bisogna oltrepassare tratti di sentiero franati per le furie delle acque, un saltino di roccia verticale reso agevole da una scaletta d'acciaio e diversi pioli: nulla di trascendentale, ma bisogna stare attenti. Calo ancora un po' di quota fino a raggiungere il bivio per il passo del Soffion (2340 m).
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Passo delle Cigolade |
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Cima Scalieret e Antermoia |
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Marmolada lontana |
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Tratto attrezzato |
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Salto attrezzato |
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Bivio passo del Sofion |
Da qui il sentiero piega decisamene a destra e comincia a costeggiare, con diversi saliscendi, le ardite guglie delle Cigolade. Il percorso attraversa, ancor più di quello appena percorso, un terreno friabilissimo e assai soggetto all'erosione che i potenti temporali cagionano sistematicamente: il tracciato viene spesso modificato e ritracciato, ed alcuni punti richiedono un po' di piede fermo e sono stati attrezzati con spezzoni di corda. Con varie salite e discese, a pochi metri da fantasmagoriche guglie, giungo al passo del Soffion (2346 m), che divide le torri delle Cigolade da quelle, un po' più tozze ma altrettanto bizzarre, delle Pale Rabiose.
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Un passaggio delicato |
Dal passo del Soffion, passando tra rocce e prati ricchi di stelle alpine, riprendo il Vial de le Feide percorso al mattino. Vista l'ora avanzata, incontro un bel po' di escursionisti, mentre stamattina ero completamente solo. Ora non mi resta che ripercorrere lo stesso itinerario a ritroso per tornare a Ciampedie e poi a Pozza.



Commento finale
È una gita di grande soddisfazione pur non essendo troppo lunga né particolarmente faticosa: volendo usare gli impianti di risalita per raggiungere Ciampedìe si risparmierebbero ulteriori tre ore di cammino e 700 metri di dislivello. I panorami sono estesi ed incantevoli, ma soprattutto si attraversano ambienti di grande suggestione e elevata naturalità, dove si può respirare aria di montagna vera.
Per quanto riguarda le difficoltà, presenta qualche passaggio impegnativo per l'instabilità del terreno nel tratto tra il passo delle Cigolade e il passo del Soffion. Il sentiero che raggiunge il passo del Soffion ha anche qualche passaggio esposto: nel complesso, consiglio questa gita ad escursionisti esperti, con una buona sicurezza di passo.
Dati dell'Escursione
Data: 17 agosto 2024
Partenza/Arrivo: Pozza di Fassa, 1350 m
Punto più alto: passo delle Cigolade, 2551 m
Dislivello totale: 1420 metri circa in salita e discesa
Tempo impiegato: 6 h 30 min circa (incluse soste) - da Pozza (1320 m) al rif. Ciampedìe (2000 m): 1 h 10 min; dal rif. Ciampedìe a passo delle Cigolade (2515 m): 1 ora 45 min; da passo delle Cigolade a passo del Soffion (2340 m): 1 ora 40 min; dal passo del Soffion a Ciampedìe: 1 ora; da Ciampedie a Pozza di Fassa (1350 m): 50 min
Sviluppo del percorso: circa 17 Km
Difficoltà:
EE - Escursione non troppo lunga né faticosa, ma il tratto passo delle Cigolade - passo del Soffion è
abbastanza impegnativo per un escursionista medio: discese e traversi ripidi su ghiaie malferme, tracce di sentiero molto esili, un saltino di alcuni metri attrezzato con scaletta e pioli di acciaio, tratti erosi e scivolosi da superare con una corda di nylon fissata per un solo capo.... Sentiero
non per tutti, ma solo per chi ha una certa esperienza e passo fermo e sicuro.
Attrezzatura: Scarpe da montagna.
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