Maggio freddo e piovoso... Provo a tornare con Luca sulle
Montagne della Duchessa, dove il tempo dovrebbe essere più benevolo...
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(Cartore, Borgorose, Rieti, 14 maggio 2019) - Tempo inclemente: vento, neve a quote insolite per la stagione, piogge e pioviggini. Per godere di una giornata in montagna, optiamo per la parte più occidentale del massiccio del Velino, quelle
Montagne della Duchessa che ricadono sotto l'amministrazione del Lazio.
Raggiungiamo quindi il piccolo e curato borgo di Cartore (944 m), dove lasciamo l'automobile, e cominciamo la salita per la stretta forra della val di Fua. Saliamo nel bosco misto, popolato, nella sua parte bassa, di essenze tipicamente montano-mediterranee (lecci, frassini, carpini). Mano a mano che si sale, la mulattiera supera balze rocciose, spesso panoramiche.
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Salendo in val di Fua |
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In Val Fua |
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Salendo in val di Fua |
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Salendo in val di Fua |
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Salendo in val di Fua vista sull'A24 e il Nucleo industriale di Torano |
La salita è ripida e in alcuni punti impervia. Il caratteristico passaggio nella cengia scavata nella roccia, detto Passo di Damiano, segna l'accesso alla seconda parte della valle, dove essa si allarga cambiando denominazione in valle del Cieco.
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Val di Fua, il passo di Damiano |
La valle del Cieco presenta anch'essa ripidi pendii coperti da una bella faggeta. Dai faggi si spunta all'improvviso allo scoperto, in corrispondenza del primo dei rifugi della valle del Cieco, agli stazzi delle Caparnie, alle pendici delle propaggini del monte Murolungo.
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Il primo rifugio della valle del Cieco |
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Il primo rifugio della valle del Cieco |
Ora il clima è decisamente più rigido: fino ad ora siamo saliti in maglietta, anche se invernale e a manica lunga; adesso invece un vento umido e ghiacciato ci costringe a coprirci. Entriamo nel primo dei rifugi della valle del Cieco (1700 m circa), quello aperto e disponibile per gli escursionisti. E' in buone condizioni anche se molto spartano. Una prima sala con tavola e panche, camino e relativa scorta di legna. Un'altra stanza con un grosso materasso appoggiato alla parete.
Proseguiamo il nostro cammino verso il lago della Duchessa, sferzati dal vento da nord e da qualche minuscolo fiocco di nevischio.
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Verso il lago della Duchessa, sullo sfondo il Murolungo |
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Lago della Duchessa e Murolungo |
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Panorama Lago della Duchessa |
Giunti al
lago (1790 m), ci fermiamo per una sosta panoramica.
E' freddo per essere maggio! Senza guanti le mani si gelano in pochi minuti e il nevischio continua incessante. Si vede inoltre, che pochi chilometri più a est, verso il Costone e le altre cime del Velino, la neve è scesa fino all'altezza in cui ci troviamo, imbiancando di fresco prati e cime. Il tempo sembra comunque reggere: fiduciosi, bordeggiamo il lago e ci incamminiamo in salita per la
valle Fredda, dove ci fermammo, respinti dalla pioggia,
esattamente un anno fa.
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Valle Fredda |
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Salendo dal lago verso la valle Fredda |
Cominciamo quindi a salire per la verde valle, seguendo sentieri tracciati dal bestiame, evitando qualche nevaio per non bagnarci troppo l'orlo dei pantaloni.
La salita è dolce e ci porta in poco tempo ad una sella, dove ci si affaccia sulla valle di Teve e il massiccio centrale del Velino, coperto di abbondante neve.
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Dalla sella della valle Fredda, le creste del versante nord del Velino |
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Sella della valle Fredda |
Dalla sella, sferzati da un gelido vento, risaliamo il ripido versante erboso che scende dalla possente mole del Murolungo. Cambiamo versante e ci troviamo in una valletta, da dove il Murolungo presenta il suo pizzo roccioso in una prospettiva piuttosto snella ed elegante.
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Salendo dalla sella di valle Fredda |
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Salendo al Murolungo, il Velino sullo sfondo |
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Il Murolungo |
Dalla valletta, tagliando brevemente piccoli nevai, giungiamo alla cresta terminale del Murolungo, dove una tramontana feroce a tratti ci sferza senza pietà. Nel frattempo le nubi si sono squarciate, lasciando intravvedere un panorama selvaggio e suggestivo.
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Salendo verso la cresta terminale del Murolungo |
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Salendo verso la cresta terminale del Murolungo |
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Sulla cresta terminale del Murolungo |
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Il monte Velino |
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Il monte Velino |
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La cresta del Murolungo |
L'ultimo tratto di cresta è spettacolare, con affacci vertiginosi sulla rocciosa e verticale parete nord e un panorama a 360° su centinaia di cime, oggi imbiancate di fresco dalla nevicata primaverile.
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Dalla cima del Murolungo, vista verso il lago della Duchessa |
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Dalla cresta del Murolungo |
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Le pareti del Murolungo |
Il vento si è un po' placato e ci consente una breve sosta, per mangiare qualcosa e scattare qualche foto. Ma le nubi prendono di nuovo il sopravvento e, il timido sprazzo di sereno che si era affacciato, torna ad essere soverchiato dal grigiore... Ripercorriamo a scendere la via di salita.
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In discesa, sullo sfondo l'alta val di Teve |
La discesa è agevole e veloce: in poco tempo ci ritroviamo nella valle Fredda e, nuovamente, sulle sponde del lago. Nel corso della discesa mi intrattengo un attimo a visitare un
caratteristico rifugio in pietra a secco, costruito da qualche pastore per proteggersi dai temporali ormai decine e decine di anni fa.
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Un angusto rifugio per pastore, in pietra a secco, in valle Fredda |
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Un angusto rifugio per pastore, in pietra a secco, in valle Fredda |
Costeggiamo nuovamente il lago, in un'atmosfera un po' cupa ma suggestiva, e caliamo dolcemente verso gli
stazzi delle Caparnie.
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Le fioriture e il Murolungo |
Dalle
Caparnie, invece di scendere nuovamente per la Val di Fua, preferiamo allungare un po' e percorrere un anello, anzi un otto, scendendo dalla più lunga
valle della Cesa: saliamo quindi per un breve tratto lungo la sterrata che risale il costone separante i due valloni, ai piedi del
monte Morrone, per poi riscendere dall'altra parte.
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Tra i faggi di valle della Cesa |
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Nella faggeta di valle della Cesa |
Dopo un discretamente lungo scarpinare per la sassosa, a tratti ripida, strada, giungiamo nuovamente al fondovalle di Cartore, senza praticamente esserci bagnati ed avendo potuto godere di un bel panorama dalla vetta:
date le premesse meteo, cosa volere di più da una giornata come questa?!
Commento finale
In una giornata che non prometteva molto di buono e con previsioni meteo che avrebbero consigliato di starsene a casa, è uscita una gita lunga e che ci ha dato buone soddisfazioni, soprattutto paesaggistiche. Siamo quindi stati felici dell'esperienza goduta tra queste montagne, che ancora una volta si è mostrata diversa dalle precedenti.
Dati dell'Escursione
Data: 14 maggio 2019
Partenza/Arrivo: Cartore, 950 metri circa
Punto più alto: monte Murolungo, 2184 metri
Rifugi: nessuno gestito, utilizzabile uno in valle del Cieco
Dislivello totale: 1400 metri circa
Tempo impiegato: 7 h 30 min circa (incluse soste) - 2 h 15 min da Cartore 890 m al lago della Duchessa 1790 metri; 1 h 30 min dal lago alla vetta del Murolungo 2184 m; 3 h 45 min dalla cima del Murolungo a Cartore per la valle Cesa
Sviluppo del percorso: circa 19 Km
Attrezzatura: normale da escursionismo
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