Splendida gita ad uno strettissimo intaglio tra le vette del Corno Grande, in compagnia del mitico Prof. Colombi!
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(Campo Imperatore, L'Aquila, 29 luglio 2018) - E' tanti anni che non salgo alla Forchetta del Calderone, una stretta forcella che separa le cime della vetta Occidentale del Corno Grande da quella del Torrione Cambi, permettendo un passaggio diretto dall'assolato versante di Campo Imperatore e della Valle dell'Inferno a quello ombroso e gelido del ghiacciaio del Calderone. Un'escursione impegnativa e che si svolge in un ambiente affascinante, tra rocce verticali ed aspre... Per questo appena Francesco mi propone questa gita non posso che accettare con entusiasmo!
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Il Prof si inerpica verso la sella di monte Aquila |
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Sulla via per il Corno Grande... |
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Corno Grande da sella di Corno Grande |
Ripercorriamo quindi assieme (per me è la quarta volta nelle ultime quattro settimane...) il sentiero che porta verso il Corno Grande. Arrivati al Sassone, invece di prendere per la Direttissima, deviamo a destra per la ferrata del bivacco Bafile.
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Autoritratto alla sella di Corno Grande |
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Professore pronto, con la sua imbragatura giurassica |
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Lungo il sentiero per il bivacco Bafile |
La ferrata è facile e divertente, completamente rinnovata: ci porta in breve nel magico ambiente della comba sotto la parete est della vetta Occidentale, un luogo formidabile!
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Le pareti del Corno Grande vetta Occidentale |
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Ferrata per il bivacco Bafile |
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Cù - cù |
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Ferrata per il bivacco Bafile |
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Ferrata per il bivacco Bafile |
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Comba sotto la parete est dell'Occidentale |
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Comba sotto la parete est dell'Occidentale |
Attraversiamo il nevaio, quasi sempre presente in questo luogo remoto e selvaggio, e percorriamo gli ultimi metri di ferrata. Siamo ora sotto le rampe che conducono al
bivacco Bafile, ma noi non le saliamo: prendiamo alla nostra sinistra il canalino roccioso che si addentra nella montagna e conduce alla
Forchetta del Calderone.
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Il bivacco Bafile |
Il canalino è abbastanza
angusto e scosceso, roccioso e impervio: roccette e ghiaie molto ripide interrotte di frequente da salti di roccia più difficili,
forse anche più di II grado... Ad essere sinceri, per alcuni passaggi, un po' più ostici, ci viene il pensiero di doverli riaffrontare in discesa che, come si sa, è sempre più difficile della salita... Ma andiamo avanti!
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Un passaggio di II grado |
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Si passerà di là??? |
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Passaggi suggestivi |
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La Torre Loretta |
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Un passaggio un po' esposto |
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Professore in visibilio tra le rocce |
Saliamo quindi il canale con una temperatura molto calda: il sole batte forte e il vento non penetra all'interno delle quinte rocciose che ci attorniano. Tra visioni emozionanti e sorprendenti, di un mondo roccioso quasi dolomitico, raggiungiamo infine, con un po' di fatica lo strettissimo intaglio della
Forchetta del Calderone (2790 m).
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La vetta Occidentale e il ghiacciaio |
Spettacolo puro: l'affaccio improvviso sul versante del ghiacciaio, così differente dall'ambiente solare ed arso che abbiamo appena percorso, è molto emozionante! Non solo: il brusco passaggio dal versante sud a quello settentrionale si avverte nel clima,
nettamente più freddo: la sensazione è di entrare in un locale con l'aria condizionata!
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In discesa dalla Forchetta del Calderone verso il versane del ghiacciaio |
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In discesa dalla Forchetta del Calderone verso il versane del ghiacciaio |
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Verso la terrazza del Calderone
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Panorama dalla terrazza del Calderone |
Riscendiamo quindi brevemente, sempre per rocce più o meno facili ma mai estreme, sul versante del Calderone, per poi risalire alcuni gradini rocciosi, che ci conducono sulla terrazza del Torrione Cambi. Posto incredibilmente bello e panoramico! Compiamo qualche passo su questo osservatorio sospeso tra le guglie più ardite d'Appennino e, dopo una brevissima sosta, torniamo sui nostri passi, alla forcella.
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Dalla terrazza del Calderone torniamo alla Forchetta del Calderone |
La discesa per il canalone che abbiamo poc'anzi risalito
va affrontata con prudenza: dopo i primi minuti, in cui c'è un po' più di tensione... ci sciogliamo ben presto e procediamo, sempre con attenzione, di roccia in roccia e tra ghiaioni sdrucciolosissimi! Alla fine, le nostre preoccupazioni della salita si rivelano esagerate, ma effettivamente
qualche passaggio ci dà del filo da torcere. La compagnia del Professore, però, è per me fonte di tranquillità assoluta: basta vederlo muoversi tra queste montagne, quale stambecco orobico nel suo ambiente naturale, per aver infusa nell'anima la sua calma e serenità...
Francesco: sei unico!
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Un affaccio dal sentiero del Bafile |
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Saluto al Corno Grande |
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La vetta più alta dell'Appennino |
Arrivati quindi al fondo del canale, ci ritroviamo nuovamente lungo la ferrata del Bafile: la percorriamo in assoluto godimento, visto il bel clima e i panorami suggestivi. In breve arriviamo quindi al Sassone e da qui, per lo stranoto sentiero, attraverso la sella di Corno Grande e quella di monte Aquila, al piazzale di Campo Imperatore, dove purtroppo la bellissima giornata tra le crode deve terminare.
Commento finale
Escursione impegnativa che non ripetevo da parecchi anni... Anche se è stata un'andata e ritorno, è risultata comunque piacevole e la discesa, nei brevi facili tratti di arrampicata, non così difficile. Da rifare più spesso specie in così piacevole compagnia!
Dati dell'Escursione
Data: 29 luglio 2018
Partenza/Arrivo: Campo Imperatore, 2120 metri circa
Punto più alto: Forchetta del Calderone, 2790 metri
Rifugi: nessuno sul percorso
Dislivello totale: 880 metri circa
Tempo impiegato: 7 h 20 min circa (incluse soste) - 1 h 40 min min da Campo Imperatore 2120 m al bivio per il Bafile 2600 metri; 1 h 30 min dal bivio alla Forchetta del Calderone 2790 m; 3 h 20 min dalla Forchetta a Campo Imperatore
Sviluppo del percorso: circa 13 Km
Difficoltà:
EEA - la
Ferrata del bivacco Bafile è una via ferrata di livello
medio/facile (per fare un confronto nel gruppo del Gran Sasso, è secondo me
simile alla Danesi e
un po' più difficile del Sentiero Ricci); più impegnativa -
F+ - la salita e sopratutto la discesa nel canalino che conduce alla Forchetta del Calderone, con vari passaggi di
I e
II grado, di cui uno, alla fine del canale,
un po' esposto (nel complesso:
un po' più difficile della Direttissima)
Attrezzatura: da ferrata (casco, imbrago e kit da ferrata)
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