Breve gita partendo a piedi da Pozza di Fassa.
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(Pozza di Fassa, Trento, 14 agosto 2025) - Mi sveglio che non mi sento molto bene: ho il mal di gola dal giorno prima e mi sento insolitamente fiacco e strano: forse ho un po' di febbre. Anche le pulsazioni cardiache sono insolitamente alte. Ormai però sono determinato ad uscire: ho in programma un bel giro sul Catinaccio partendo a piedi dal paese, ma in queste condizioni non so: decido di partire e verificare come mi sento. Deciderò lungo il percorso fin dove arrivare - magari tornerò indietro subito.
Inizio a salire nel bosco che scende dalle pendici del Catinaccio, subito sopra Pozza. Fatico più del solito, ma il passo non è lentissimo e comunque riesco a salire abbastanza tranquillamente. Procedo quindi sul sentiero, che conosco molto bene, fino a sbucare nella magnifica radura del Ciampedìe (2000 m).
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La cima Catinaccio e i Dirupi di Larsec |
È ancora abbastanza presto e non c'è quasi nessuno, mi incammino verso Pra Martin: in pochi minuti supero il ripido pendio, prima per un bosco di larici e cembri, poi lungo i prati della pista da sci.
Sono abbastanza stanco, ma ancora ce la posso fare, quindi procedo. Mi incammino lungo il Vial de le Feide, uno dei miei posti del cuore. L'ambiente è molto tipico: alberi di cembro e larice, prati ripidi dove è facile trovare stelle alpine, massi e rocce di varia misura. A monte del sentiero, le torri, basse ma bizzarre e ardite, delle Cigolade e delle Pale Rabiose. A valle il panorama a balcone sulla val di Fassa.
Giungo nei pressi del passo del Soffion: cerco il branco di camosci che spesso, a quest'ora, si aggira da queste parti, ma oggi non ce n'è traccia. Sono abbastanza stanco, troppo rispetto al normale. È meglio che la mia gita oggi finisca qui: prendo quindi il sentierino che in pochi minuti mi porta al belvedere del passo del Soffion (2358 m) da dove si gode un bel panorama verso il Larsec, il Catinaccio Centrale, l'Antermoia e tutta la valle del Vajolet.
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Lungo il Vial de le Feide, sullo sfondo la Roda de Vael |
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Cigolade |
Pale Rabiose, sullo sfondo la Marmolada |
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Panorama dal passo del Soffion |
Sosto un po' per riposare, anche perché sono abbastanza stanco. Mentre inizio a scendere vedo stagliarsi nel cielo una sagoma inconfondibile che si avvicina ad ampi cerchi: un'aquila reale. Proprio dove l'avevo vista, ancora più da vicino, solo tre anni fa, la incontro nuovamente e le scatto qualche foto.
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Aquila reale |
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Aquila reale |
Dopo questo emozionante incontro, mi accingo a scendere, incontrando parecchie persone che salgono là dove, solo un'ora prima, ero completamente solo. Arrivato nuovamente a Ciampedìe, non scendo per il sentiero percorso a salire, verso Pozza, ma prendo quello per Pera.
Le Torri del Vajolet |
Le Pale Rabiose |
Pala de Mesdì |
Attraverso il bel bosco, un po' fiaccato dalla febbricola, fino a sbucare in località Prà Repe (1550 m), una bella radura nel bosco, proprio sopra Pera. Qui, prendo la mulattiera Sora i Prè che mi riporta a Pozza, dove giungo un po' provato dal caldo e dal virus che mi sono portato appresso (avrò febbre, tosse e spossatezza per tre giorni...).
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Vista del Larsec da Pra Martin |
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Scendendo da Ciampedìe, vista su Meida |
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Prà Repe |
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Pozza di Fassa e gruppo della Vallaccia |
Commento finale
Non stavo bene, probabilmente un virus che mi ha indebolito abbastanza. Nonostante questo ho molto goduto questa escursione, semplice ma che attraversa alcuni tra i posti a me più cari e ricchi di natura. L'incontro con l'aquila reale è stata la ciliegina sulla torta della gita.
Dati dell'Escursione
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