domenica 29 dicembre 2024

Giro del Puzzillo invernale

 



Classica e divertente gita ad anello, molto bella e interessante anche in inverno, con la neve.



____________________________________________


(Valico della Chiesola, Lucoli, L'Aquila, 29 dicembre 2024) - Non è freddissimo, ma l'innevamento è discreto. Arriviamo al posteggio di Prato Agapito (1610 m) che è da poco sorto il sole, non c'è nessuno. Costeggiamo la strada asfaltata che porta a Campo Felice per poche centinaia di metri e in prossimità del valico della Chiesola (1649 m) scavalchiamo il guardrail e cominciamo a salire nel bosco, andando un po' a memoria perché segnali non se ne vedono e le tracce di sentiero sono ricoperte da un buon 30/40 cm di neve. L'ambiente del bosco innevato è molto suggestivo ed aiuta a sopportare meglio la fatica di procedere nella neve alta e non tracciata. Eseguiamo diversi zig-zag lungo il pendio e, dopo poche decine di minuti, ci imbattiamo in una comoda traccia di ciaspole, che ci facilita notevolmente la progressione. Saliamo quindi fino ad uscire dal bosco e guadagnare la cresta della montagna. Una salita non troppo ripida ci conduce all'arrotondata e panoramica vetta del monte Fratta (1878 m).


Dal parcheggio di Prato Agapito, vista sui monti Reatini

Valico della Chiesola

Salendo al monte Fratta

Monte San Rocco



valle del Morretano
Vista sulla valle del Morretano

Dal monte Fratta proseguiamo il nostro cammino lungo la cresta, sempre seguendo le profonde tracce di chi ci ha preceduto nei giorni passati. L'innevamento è ancora molto buono, nonostante siamo già sulla cresta aperta: mi aspettavo meno neve. Procediamo un po' a destra e un po' a sinistra della cresta, superando ancora qualche tratto boscato, con bei panorami sia sulla sottostante valle del Morretano, sia sui pianori di Campo Felice e sull'estetico pizzo dell'anticima del monte Puzzillo. Con non troppa fatica raggiungiamo la poco evidente vetta del monte Cornacchia (2010 m).


Dal monte Fratta, verso il monte Cornacchia


Cresta tra monte Fratta e monte Cornacchia
Cresta tra monte Fratta e monte Cornacchia



Anticima del monte Puzzillo
Alle pendici del monte Cornacchia

Ora dinnanzi a noi si erge la mole dell'anticima del Puzzillo, altura molto più imponente del monte Cornacchia su cui ci troviamo, ma che per motivi a me ignoti non ha meritato un nome proprio. Procediamo in salita lungo i pendii che, in qualche tratto, si fanno più ripidi e un po' insidiosi per la neve che, ogni tanto, presenta delle lastre ghiacciate: l'attenzione è d'obbligo, ma riusciamo a superare questi tratti, senza necessità di indossare i ramponi. Arrivati sulla cresta che conduce in vetta, preferiamo tagliare il pendio, seguendo una traccia di scialpinisti che evita l'anticima e prosegue sul versante della valle Morretano. Ripresa la dorsale principale, proseguiamo in leggera salita fino a raggiungere la vetta del monte Puzzillo (2174 m).

La piramide del Velino e il Costone Occidentale

Le montagne della Duchessa: Murolungo e Morrone

Verso il monte Puzzillo

La vetta del monte Puzzillo, sullo sfondo Maiella e Sirente


La valle del Puzzillo, il monte Velino, il Costone

Morrone della Duchessa

Croce di vetta del Puzzillo

Cima del Puzzillo

Il panorama è ampio, si vede gran parte dell'Appennino centrale. Ci rifocilliamo e sostiamo brevemente, dopo di che ritorniamo sui nostri passi fino al punto in cui, dalla cresta, si apre un canalino che consente un'agevole discesa sul versante meridionale, proprio sopra il vado del Morretano. La discesa è un po' ripida, ma agevole, con poca neve vista l'esposizione in pieno sole. In breve raggiungiamo quindi l'ampia sella del valico del Morretano (1983 m). Da qui prendiamo a scendere per l'ampia valle, ben innevata, e che si fa presto abbastanza pianeggiante. Superiamo diverse radure, molto pittoresche, e rimaniamo abbastanza sorpresi di incontrare decine e decine di escursionisti che risalgono con svariati mezzi (ciaspole, sci da scialpinismo, sci da fondo, ramponi, niente). Arrivati allo sbocco della valle, percorriamo la sterrata che giunge dal Cerasolo e ci riporta al parcheggio di Prato Agapito. Qui troviamo un vero affollamento di persone che si godono il sole e la neve, tra grigliate e stereo che diffondono musica araba. Neanche a dirlo, il parcheggio che stamattina era vuoto ora è completamente pieno, con le auto parcheggiate per lungo tratto anche lungo la strada....


Valico del Morretano
Scendendo al valico del Morretano

Valico del Morretano

Valico del Morretano
Valico del Morretano


Valle del Morretano
Valle del Morretano

Valle del Morretano
Valle del Morretano




Commento finale

Questa è una gita che mi piace fare in ogni stagione, ed è sempre panoramica, divertente e in ambiente molto bello. Non presenta particolari difficoltà neanche in invernale, tranne la consueta attenzione che si deve avere in montagna, a maggior ragione nella stagione più severa. Le condizioni (ghiaccio) posso richiedere particolare attenzione e, soprattutto, attrezzatura adeguata (ramponi e piccozza). Anche la neve molto alta può comportare un impegno fisico notevole nella progressione: noi abbiamo trovato la montagna con pochissimo ghiaccio, ma abbastanza neve e temperature miti. Abbiamo fatto un po' di fatica a tracciare la pista nel bosco e siamo riusciti ad evitare di mettere i ramponi anche nei punti dove c'era un po' di ghiaccio, ma non è sempre così.






Dati dell'Escursione




Data: 29 dicembre 2024
Partenza/Arrivo:  Parcheggio Prato Agapito, 1610 m
Punto più alto: monte Puzzillo, 2174 m
Dislivello totale:  665 metri circa in salita e discesa
Sviluppo del percorsocirca 12,1 Km
Rifugi: nessuno lungo il percorso
Tempo impiegato5 h 30 min circa (incluse soste) - dal parcheggio (1610 m) al monte Fratta (1878 m): 1 h 05 min: dal monte Fratta alla cima di monte Puzzillo (2174 m): 2 h 10 min; dalla cima del Puzzillo al valico del Morretano (1983 m): 25 min; dal valico del Morretano al parcheggio: 1 h 45 min
DifficoltàEE - Come per tutte le escursioni invernali, l'impegno varia molto a seconda delle condizioni. Nel nostro caso c'era un innevamento consistente, ma quasi niente ghiaccio. Abbiamo quindi percorso tutto l'itinerario con i soli scarponi e bastoncini, senza necessità di calzare i ramponi e porre mano alla piccozza. Anche così, è comunque richiesta un po' di esperienza nel procedere in ambiente innevato, sia per l'impegno fisico che questo comporta che per qualche tratto un po' più delicato che necessita di un minimo di attenzione
Attrezzatura: Scarponi invernali, bastoncini, piccozza e ramponi. Abbigliamento invernale.

Nessun commento:

Posta un commento