Salita per la via normale al Corno Grande, in una giornata di tempo non eccelso.
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(Campo Imperatore, L'Aquila, 29 settembre 2024) - Giungo a Campo Imperatore insieme a Luca, con obiettivo un'escursione impegnativa, che mai nessuno dei due ha ancora compiuto: la ferrata dei Ginepri, fino a poco tempo fa denominata Brizio. Questa è un percorso attrezzato che supera le esposte rocce che sovrastano il vallone dei Ginepri, superando delle paretine rocciose per mezzo di scalette verticali e percorrendo delle cenge aeree, assicurate con cavo d'acciaio. Appena scendiamo dalla macchina, però, ci accorgiamo che il meteo non è propriamente estivo: un vento gelido ci sferza impietoso, costringendoci a coprirci e a rifugiarci, in tutta fretta, nella vicina stazione d'arrivo della funivia. Coperti con tutto quello che abbiamo nello zaino, affrontiamo la salita verso monte Aquila, ringraziando le rientranze della montagna che, per alcuni tratti, ci riparano dal vento freddo. In breve, intirizziti ma determinati, giungiamo alla panoramica sella di monte Aquila (2335 m) da dove il consueto ampio e suggestivo panorama è oggi alquanto limitato dalle nubi basse.
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Lungo il sentiero estivo per la sella di monte Aquila |
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Lungo il sentiero estivo per la sella di monte Aquila |
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Lungo il sentiero estivo per la sella di monte Aquila |
Dalla sella di monte Aquila, proseguiamo il cammino per la via normale estiva, anche se oggi di estivo la giornata ha ben poco, ma è schiettamente autunnale. Risaliamo quindi i ripidi ghiaioni che portano alla sella del Brecciaio (2506 m). Qui siamo completamente avvolti dalle nuvole, il panorama è nullo, ma pazienza: sono scenari che ben conosciamo. Procediamo quindi in salita, ammirando steli d'erba ricoperti di ghiaccio, e giungiamo ai piedi dell'ampio versante occidentale del Corno Grande, nella selvaggia e desolata area chiamata Conca degli Invalidi.
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Galaverna su steli d'erba |
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Nella Conca degli Invalidi |
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Nella Conca degli Invalidi |
Il tempo purtroppo non accenna a migliorare, anzi. Per compiere la nostra escursione, dovremmo ancora salire un poco fino al passo del Cannone, per poi scendere nel versante Teramano, superando un ripido tratto attrezzato, pericoloso in caso di ghiaccio. Con queste condizioni potrebbe presentare qualche tratto ghiacciato anche la ferrata dei Ginepri, che è attraversata da numerosi colatoi e, per via dell'esposizione nordoccidentale, riceve assai poco sole. Mentre camminiamo e ragioniamo sul da farsi, raggiungiamo la deviazione per la vetta del Corno Grande, un itinerario che conosciamo bene e che non presenta particolari difficoltà: inoltre, essendo per lo più su detriti, difficilmente può presentare ghiaccio in assenza di neve... Decidiamo dunque di rimandare la ferrata ad una giornata dal tempo migliore e iniziamo la salita verso la vetta più alta del Corno Grande.
La salita, un po' faticosa, ci porta a rimontare ripidi sfasciumi e qualche facile roccetta, fino a raggiungere la cresta nord, che si affaccia sulla conca del Calderone e le tre vette del Corno Grande. Oggi purtroppo la visibilità è praticamente nulla e non possiamo godere di quello che è uno dei colpi d'occhio più sensazionali dell'Appennino. In compenso, le condizioni meteo freddo-umide hanno istoriato di galaverna le rocce, che paiono decorate da un bianco fragilissimo ricamo di ghiaccio. Senza eccessiva fatica, giungiamo sulla vetta occidentale del Corno Grande (2912 m), dove troviamo parecchi escursionisti nonostante la stagione avanzata e le condizioni meteo.
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Lungo la via normale al Corno Grande |
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Lungo la via normale al Corno Grande
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Lungo la via normale al Corno Grande
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Lungo la via normale al Corno Grande
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Lungo la via normale al Corno Grande
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Lungo la via normale al Corno Grande
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Lungo la via normale al Corno Grande
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Lungo la via normale al Corno Grande
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Vetta Occidentale del Corno Grande, 2912 m |
Sostiamo un po' rifocillandoci con qualche snack, frutta secca e cioccolata, ma la sosta è più breve del solito: fa freddo e non si vede niente. Ripercorriamo quindi con la dovuta attenzione il percorso fatto all'andata, fino a giungere nuovamente alle ghiaie meno inclinate della conca degli Invalidi. Da qui il percorso diventa più semplice, con eccezione di qualche tratto un po' più ripido, ma nel frattempo le nuvole si aprono e lasciano scorgere scorci di panorama e scenari veramente suggestivi. Il cielo azzurrissimo contrasta con i nuvoloni grigi e le vette, le creste e i valloni, che appaiono e scompaiono tra le nebbie, sono meravigliosi e sembrano usciti da un sogno. Arrivati ai piedi del ghiaione che scende dalla sella del Brecciaio, il facile sentiero che riporta a Campo Imperatore, pur lungo, viene da noi ripercorso in totale rilassamento. Passi ben noti, percorsi innumerevoli volte in ogni stagione, ci riconducono quasi automaticamente fino al piazzale del parcheggio, da dove abbiamo iniziato la nostra escursione poche ora prima.
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Merenda in cima la Corno Grande |
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In discesa dal Corno Grande |
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In discesa dal Corno Grande |
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La cresta nord del Corno Grande |
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Corno Grande |
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Nei pressi della Sella del Brecciaio |
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Cresta della Portella |
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Campo Pericoli |
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Lungo la via normale |
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Cresta della Portella |
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Campo Pericoli |
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Pizzo Cefalone |
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Campo Pericoli e Pizzo Cefalone |
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Scendendo dalla Sella del Brecciaio |
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La sella dei Grilli |
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Corno Grande versante sud |
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Cresta della Portella e Pizzo Cefalone |
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Pizzo Intermesoli |
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Campo Imperatore |
Commento finale
Volevamo fare un'altra escursione, per noi nuova e sicuramente più impegnativa (ferrata dei Ginepri), ma le condizioni meteo ci hanno consigliato di cambiare obiettivo. La salita al Corno Grande, però, non è mai un ripiego. Il meteo un po' ostile, le nebbie che ci hanno accompagnato nella salita, pur negandoci il piacere di vedere gli ampi panorami che la vetta più alta dell'Appennino può regalare, hanno conferito all'escursione un che di misterioso e un pizzico di avventura. Andare in montagna, anche quando non c'è il sole, vale sempre la pena, basta scegliere mete commisurate alla propria esperienza. Altra considerazione: nonostante l'estate passata da un pezzo e il tempo ostile, abbiamo incontrato alcune dozzine di persone. Fino a 10/15 anni fa, in condizioni del genere, gli escursionisti sul Corno Grande si sarebbero potuti contare sulle dite delle mani...
Dati dell'Escursione
Data: 29 settembre 2024
Partenza/Arrivo: Albergo di Campo Imperatore, 2130 m
Punto più alto: Vetta Occidentale del Corno Grande, 2912 m
Dislivello totale: 870 metri circa in salita e discesa
Sviluppo del percorso: circa 9,9 Km
Rifugi: nessuno lungo il percorso effettuato
Tempo impiegato: 6 h 30 min circa (incluse soste) - da Campo Imperatore (2130 m) alla sella di Monte Aquila (2335 m): 35 min: dala sella di Monte Aquila alla sella del Brecciaio (2506 m): 55 min; dalla sella del Brecciaio alla cima del Corno Grande (2912 m): 1 h 50 min; dalla cima del Corno Grande alla sella di Monte Aquila: 2 h 30 min; dalla sella di Monte Aquila a Campo Imperatore: 30 min
Difficoltà:
E+ - Il tratto più impegnativo è la traccia che sale dalla Conca degli Invalidi alla vetta del Corno Grande: è un percorso molto ripido, in cui occorre ogni tanto superare brevi gradoni di roccia che richiedono l'uso delle mani per l'equilibrio, in gran parte su detriti scivolosi. Non presenta quindi particolari difficoltà, ma può essere molto impegnativo per alcuni escursionisti meno esperti. Il resto del percorso si svolge su normali sentieri, privi di difficoltà escursionistiche di rilievo.
Attrezzatura: Scarpe da montagna.
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