domenica 30 giugno 2024

Monte di Sevice da Cartore

 



Lunga camminata ad anello con partenza e arrivo nel piccolo borgo di Cartore.



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(Cartore, Rieti, 30 giugno 2024) - Partiamo prestissimo da Cartore, sono da poco passate le 6, ma in questa stagione il sole è già alto. Speriamo di evitare, almeno in parte, il caldo feroce di questi giorni.

Ci incamminiamo per le case ancora silenziose di questo piccolo paese ai piedi delle montagne della Duchessa, attraversando campi e boschetti, fino a giungere allo stretto intaglio di Bocca di Teve (980 m), da dove inizia lo stretto e boscoso vallone di Teve.

Per i prati di Cartore

Sotto la parete nord del Murolungo, vallone di Teve

Nella faggeta del vallone di Teve

Nella faggeta della val di Teve

Risaliamo la valle per la larga strada sterrata, con pendenza in molti tratti assai ripida, custoditi dalle strette pareti rocciose. Risaliamo il bosco misto, che presto diventa faggeta, oltrepassando qualche radura in cui lo sguardo si apre verso le ombrose pareti rocciose che ci sovrastano.

Più avanti, dove la valle si allarga un po', qualche raggio di sole filtra tra i faggi regalando begli effetti di luce.

Tratti pianeggianti si alternano ad altri più ripidi, fino all'ultima erta finale, che ci fa sbucare fuori dal bosco a Capo di Teve (1650 m) 


Il vallone di Teve




Capo di Teve

Capo di Teve

A Capo di Teve il panorama si apre su un mondo selvaggio e solitario, circondati da montagne che superano i duemila metri. Ci fermiamo per uno spuntino presso dei grossi massi e decidiamo di proseguire per la Bocchetta di Teve: questa altro non è che un tratto pianeggiante della lunga cresta che, dalla cima del Velino, scende in direzione ovest verso Cartore. La Bocchetta di Teve dà accesso al pianoro erboso dove è sita la Capanna di Sevice. Per arrivarci dobbiamo prendere un bel sentiero, che percorre prima una zona di alberi sparsi, per poi inoltrarsi in un ampio e selvaggio vallone glaciale.


Il vallone glaciale che conduce alla Bocchetta di Teve

Immersi nella bella luce del mattino, ci incamminiamo per tracce di sentiero poco evidenti, ma ben segnalate dalla vernice. Lasciamo la zona alberata per percorrere una breve fascia di pascoli, fino a giungere ai piedi di un ripido ghiaione, che tracce sdrucciolevoli risalgono a zig-zag. In questo tratto bisogna fare un po' di attenzione a non perdere i segni di vernice: infatti il sentiero non è sempre evidente ed è facile seguire tracce di animali che conducono in zone impervie.


Verso il ghiaione per la Bocchetta di Teve


Vista del circo glaciale del Sevice verso Capo di Teve


Verso la bocchetta di Teve


Salendo per ghiaie spesso molto scivolose e sempre faticose, giungiamo infine al culmine del ghiaione, dove il sentiero incomincia a puntare verso sinistra con minor pendenza. Camminiamo ancora alcuni minuti con bei panorami sia sulle cime delle Tre Sorelle, che sulla sottostante valle di Teve. Finalmente giungiamo alla Bocchetta di Teve (2135 m), che si affaccia sull'erboso pianoro in cui è situata la Capanna di Sevice.



Sentiero "Panoramico" per il monte Velino

Sentiero "Panoramico" per il monte Velino



Proseguiamo il cammino, battuti da un vento piuttosto forte, ma che con la temperatura già alta risulta solamente gradevole. Risaliamo il sentiero panoramico, con bellissimi affacci sui dirupi che precipitano a nord, verso la valle di Teve. Qua e là, tra i rilievi della cresta, si affaccia la piramidale vetta del monte Velino.

Giunti alla Bocchetta di Orticito, il monte di Sevice (2355 m), la nostra meta, appare come una piccola collina distante pochi minuti di cammino: procediamo lungo l'ampio crestone fino a raggiungerne la vetta, adornata da una croce ed un Cristo di metallo.

Affacci lungo la cresta

Monte Velino


Verso la vetta del monte di Sevice

Vista dalla vetta del Sevice sul Velino

Monte di Sevice

Monte di Sevice


Facciamo una sosta non troppo lunga, sempre scompigliati dal vento che soffia impetuoso, e prendiamo la via del ritorno, questa volta scendendo più direttamente per tracce di sentiero che attraversano pendii ripidi e ghiaiosi, fino a portare nei pascoli dove sorge il rifugio Capanna di Sevice.


Genziana di Koch

Capanna di Sevice


Non sostiamo alla capanna, ma scegliamo di imboccare subito il sentiero che scende sul versante opposto a quello da cui siamo saliti, verso il paese di Rosciolo dei Marsi.

Ci abbeveriamo alla Fonte di Sevice (1945 m) e continuiamo la discesa, ripida ma non troppo, incrociando varie comitive che salgono.

Man mano che scendiamo, la vegetazione cambia: verso i 1300 m incontriamo numerosi e vistosi Gigli di San Giovanni, che sbucano tra cespugli di ginepro, ai bordi del sentiero.

Giglio di San Giovanni


Dopo aver percorso quasi per intero il vallone di Sevice, il sentiero punta deciso a destra (nord-ovest), fino a sbucare negli ampi prati di Passo Le Forche (1220 m), carichi di bovini al pascolo.

Facciamo una breve pausa per rifocillarci e riprendiamo il cammino per la assolata sterrata che riporta a Cartore: questi ultimi e un po' noiosi chilometri in discesa, percorsi sotto un sole spietato, passano comunque abbastanza in fretta tra una chiacchiera e l'altra. Costeggiamo i campi di Cartore, cercando l'ombra nei margini del bosco, fino a ritrovare le antiche case del borgo e la fontana, dove ci ristoriamo con la fresca acqua di montagna.

Commento finale

Una gita dal dislivello e distanza molto consistenti, ma non troppo faticosa in quanto la salita e la discesa sono abbastanza distribuite. Come tutte le gite molto lunghe, che partono da quote di fondovalle e arrivano sulle vette più alte dell'Appennino, attraversa ambienti molto diversi, coprendo praticamente tutti i biotopi tipici di queste montagne. Particolarmente suggestivi sono il vallone di Teve e la zona di Capo di Teve, con gli evidenti resti di glacialismo e l'aspetto selvaggio. Sempre affascinante la parte sommitale, con la sua aspra e spettacolare desolazione. I panorami della parte sommitale, inoltre, sono molto vasti, così come interessanti sono gli scorci ravvicinati sulle montagne del Velino e della Duchessa. Un po' meno interessante la discesa, soprattutto nella parte bassa dove si attraversano ambienti non molto attraenti paesaggisticamente e un po' degradati dallo sfruttamento agro-pastorale. Figura sicuramente tra le classiche dell'Appennino, che meritano sempre di essere percorse. 



Vista da... casa! 😉





Dati dell'Escursione




Data: 30 giugno 2024
Partenza/Arrivo: Cartore, 944 m 
Punto più alto: vetta monte di Sevice, 2355 m
Dislivello totale: 1500 metri circa in salita e discesa
Tempo impiegato6 h 45 min circa (incluse soste) - da Cartore (944 m) al Capo di Teve (1650 m): 1 h 55 min; dal Capo di Teve alla Bocchetta di Teve (2135 m): 1 h 15 min;  dalla Bocchetta di Teve al Monte di Sevice: 40 min; dal monte di Sevice alla fonte di Sevice (1945 m): 40 min; dalla fonte di Sevice a passo Le Forche (1220 m): 1 h 20 min; da passo Le Forche a Cartore: 40 min
Sviluppo del percorsocirca 19 Km
DifficoltàE+Gita senza particolari difficoltà, richiede solo un po' di attenzione nella salita da Capo di Teve alla bocchetta di Teve, nel tratto che risale il ghiaione, che è molto ripido e sdrucciolevole, così come nella discesa diretta dal Sevice alla Capanna, ma rimaniamo sempre, ampiamente, nelle classiche difficoltà escursionistiche. L'itinerario è ben segnalato con vernice.
Attrezzatura: Scarpe da montagna. 

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