È appena finito un inverno avaro di neve, sull'Appennino: prima che tutto si sciolga, indossiamo i ramponi per una breve ma sempre suggestiva salita al monte Terminillo,
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(Rifugio Angelo Sebastiani, Micigliano, Rieti, 22 marzo 2024) - Era un bel po' di tempo che non facevo una bella escursione su neve con il caro amico Luca. Per l'occasione, dopo tanto tempo che non vi salivamo assieme, decidiamo di fare una visita al Terminillo, sebbene le previsioni meteo non siano proprio delle migliori.
In marcia |
Arriviamo dunque al rifugio Angelo Sebastiani direttamente con la macchina, essendo la strada completamente pulita. Effettivamente, la neve è assai poca: tutto l'inverno è stato mite e avaro di precipitazioni nevose, anche a quote relativamente alte, e il paesaggio è quello tipico della primavera inoltrata, piuttosto che del periodo di transizione tra inverno e primavera, che normalmente è quello che offre il maggior innevamento.
La neve è poca, ma la temperatura è un po' rigida (2°C) e l'aria molto umida. Un leggero venticello fa un po' rabbrividire: indossiamo quindi giacca e il cappello, prima di metterci in marcia.
La cresta sud-ovest del Terminillo |
Salendo di quota, lungo il valloncello che dal rifugio risale verso la sella di Leonessa, penetriamo gradualmente in una nebbiolina che, via via, si fa sempre più fitta. In breve ci ritroviamo immersi in un'atmosfera lattiginosa, in cui il panorama scompare del tutto. Sopra i 1900 m circa la neve su resiste, mediamente profonda alcune decine di cm, a seconda dei punti, ma è molto bagnata e piena di tracce di sciatori ed escursionisti transitati nei giorni precedenti.
Visto che la visibilità è del tutto nulla, tanto che non si vedono neanche gli imbocchi dei tanti canali del versante, decidiamo di non complicarci la vita e di entrare, ad intuito, nel canalone Centrale, facile ma molto suggestivo itinerario, considerato la via normale invernale di questa celebre vetta.
Calziamo i ramponi ai piedi del Centrale |
Calzati i ramponi e impugnata la piccozza, iniziamo a salire il ripido pendio che dovrebbe portarci tra le rocce del canalone Centrale. Con una certa fatica, un passo dopo l'altro, giungiamo in prossimità delle rocce che delimitano il canale, che ci confermano finalmente di essere sulla via giusta.
All'imbocco del canale Centrale |
Nella parte bassa del canale Centrale |
Entrati nello stretto canalone, l'atmosfera si fa severa e alpinistica, ma il procedere è relativamente semplice: la neve non ha rigelato, si lascia pressare bene ad ogni passo e sono già presenti numerosi gradoni formati dal passaggio di chi ci ha preceduto, nei giorni scorsi.
Salendo nel canale Centrale |
Salendo nel canale Centrale |
Salendo nel canale Centrale |
Vetta del Terminillo |
Lentamente, godendoci l'ambiente suggestivo, giungiamo all'uscita del canale, a pochi metri dalla vetta del Terminillo (2216 m).
Come detto, il panorama è nullo, per cui ci fermiamo giusto il tempo di un piccolo spuntino e di una abbeverata. Per la discesa, visto che non vediamo praticamente nulla intorno a noi, ci portiamo per qualche decina di metri lungo la cresta est, da dove passa il sentiero estivo che sale dal rifugio Sebastiani, fino all'imbocco del canale n. 5, situato orograficamente subito a destra del Centrale, da cui siamo saliti.
Schizzi topografici del Terminillo, materiale del corso CAI di alpinismo invernale 2006 |
Questo canale è poco meno ripido del Centrale, meno incassato, ma sempre suggestivo, visto che passa anch'esso tra le ripide rocce dei costoni che caratterizzano il versante orientale. A passi lunghi, sul fondo instabile di neve marcia, ci caliamo goffamente fino ad uscire sui pendii aperti alla base della montagna.
Scendendo nel canale n. 5 |
Scendendo nel canale n. 5 |
Alla base del canale da cui siamo scesi |
Appena usciti su terreno aperto, la nebbia comincia a dissolversi e nel breve volgere di pochi minuti, possiamo ammirare il panorama che si apre sulle rocce del Terminillo stesso e sulle altre cime dei monti Reatini.
Terminillo, versante est: al centro i canali percorsi |
Panorama sui monti Elefante e Brecciaro |
Terminillo versante est |
Dopo poco, togliamo i ramponi, ormai sicuramente inutili, e in breve, seguendo il frequentato sentiero, giungiamo al rifugio Angelo Sebastiani, dove facciamo una bella merenda con un'ottima fetta di torta ed un buon caffè!
Commento finale
Semplice escursione di alpinismo elementare, ancora più facile quando l'innevamento è abbondante e non ghiacciato. L'ambiente dei canali, comunque, è molto bello e permette di arrivare sulla cima del Terminillo con grande soddisfazione e relativa poca spesa di energie. Ovviamente in condizioni di scarso innevamento e neve ghiacciata richiede tutte le precauzioni e l'esperienza necessaria: in passato si sono spesso verificati incidenti anche seri.
Dati dell'Escursione
Data: 22 marzo 2024
Partenza/Arrivo: rif. Angelo Sebastiani, 1820 m
Punto più alto: vetta monte Terminillo, 2216 m
Rifugi: rifugio Angelo Sebastiani
Dislivello totale: 400 metri circa in salita e discesa
Tempo impiegato: 3 h 30 min circa (incluse soste) - dal rif. Sebastiani (1820 m) alla veta del Terminillo (2216 m) per il canalone Centrale: 2 h; dalla vetta del Terminillo al rif. Sebastiani per il canale n. 5: 1 h 30 min;
Sviluppo del percorso: circa 3 Km
Difficoltà: F - 40° Elementare salita alpinistica, con pendenze sostenute ma che raramente superano i 40°. Nelle condizioni in cui l'abbiamo trovata è facile e poco impegnativa, grazie alla neve morbida, nella quale lo scarpone affonda facilmente. Può essere insidiosa per gli inesperti in caso di poca neve ghiacciata: in questi casi, invece di salire su una ripidissima serie di gradini, è necessario saper appoggiare con attenzione i ramponi e mantenere l'equilibrio con la piccozza: una scivolata potrebbe essere inarrestabile.
Attrezzatura: Scarponi da montagna con suola rigida, ramponi, piccozza.
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