In una giornata di primavera che sembrava quasi estate, saliamo su due panoramiche cime di oltre 2000 metri.
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(Campo Felice, L'Aquila, 14 aprile 2024) - Partiamo dal rifugio Alantino in una limpida giornata di metà primavera: il termometro dell'auto segna 4°C, ma l'aria è secca e priva di vento e non si sente affatto freddo. Percorriamo la piana dei Centomonti fino alla vecchia miniera di bauxite, al limite del bosco della valle Leona.
La sterrata dei Centomonti, sulla sinistra il Puzzillo
Vista verso il monte Cefalone
Qui ci togliamo le giacche, perché il sole, seppure ancora basso, sta scaldando rapidamente l'aria.
Attraversiamo il bosco di faggi della Valle Leona e sbuchiamo sulla conca del Puzzillo, già piuttosto verde e con pochissima neve per la stagione.
Cimata di Pezza e Costone Orientale
La conca del Puzzillo
Il Costone Orientale e la parete rocciosa della Vena Stellante (Costone Occidentale)
Giunti nei pressi del rifugio dei pastori, lasciamo la sterrata per prendere il sentierino che sale diretto verso il Colletto di Pezza e il rifugio Sebastiani: dopo poche centinaia di metri di cammino, iniziano i primi nevai.
Croco, detto anche Zafferano maggiore
Verso il Colletto di Pezza
Il sentiero si dipana fra valloncelli e pendii mai troppo ripidi, inoltrandosi in un ambiente che si fa via via sempre più selvaggio e suggestivo. Quasi senza accorgercene, giungiamo al rifugio Sebastiani (2102 m), dove sostiamo per un bel caffé.
Da qui ripartiamo seguendo le tracce del sentiero che porta verso Colle dell'Orso. La traccia è per lo più coperta da ampi nevai residui, ma il percorso si intuisce facilmente. Giunti sulla cresta che scende dal Costone, prendiamo a risalirla, orientandoci con qualche segnavia dipinto sulle rocce che sporgono dal pendio. Nei pressi della cima, ci portiamo sul versante nord e, con un'ultima ripida tirata, usciamo a pochi passi dalla croce di vetta del Costone Orientale (2271 m).
Il rifugio Vincenzo Sebastiani
Punta Trento (a destra) e Punta Trieste
Salendo al Costone Orientale
Il monte Velino e il suo versante nord
Il panorama è esteso e magnifico: fra le tante montagne che si possono ammirare, quella che più attira l'attenzione è il monte Velino, con il suo selvaggio versante nord ancora ben innevato e la verde valle di Teve che scende verso Cartore.
Monte Velino con i circhi glaciali della valle dei Briganti
Consumiamo una piccola merenda, una breve sosta prima di rimetterci in cammino, procedendo lungo la cresta della montagna, che con lieve discesa procede verso ovest. La traccia, evidente e segnata, procede poco sotto il filo della cresta. Mano a mano che avanziamo, scopriamo panorami sempre più estesi verso la parte nord-occidentale del gruppo del Velino e, in particolare verso i monti della Duchessa. Nei pressi della vetta Occidentale (2239 m), dove giungiamo con poco sforzo, si vede chiaramente il lago della Duchessa, già completamente sgombro di neve e di un poco consueto, in questa stagione, colore grigio-verdognolo.
La parete della Vena Stellante e la Fossa del Puzzillo
In cammino verso il Costone Occidentale
Crochi sulle pendici del Costone
Monti e Lago della Duchessa
Nei pressi della vetta del Costone Occidentale
In tutto questo tratto, tra le due vette del Costone, siamo stati immersi in un ambiente selvaggio, con uno sfondo davvero imponente: il massiccio del Velino, ancora innevato nel suo versante nord, ruba la scena figurando ancora più possente, forse perché la neve che lo ricopre, in un paesaggio già tipico della primavera inoltrata, lo fa apparire ancora più alto e inaccessibile. Dopo quindi la doverosa sosta panoramica, riprendiamo il nostro cammino, dapprima continuando a seguire i segnavia, ma ad un certo punto, a causa forse dei nevai che coprono le zone a ridosso della cresta, "a naso". Caliamo quindi lungo la cresta che digrada verso le Solagne (Monti della Duchessa), ma la lasciamo per passare sul versante del Campitello. Da qui, cerchiamo e troviamo tracce di passaggio, non segnate, nel mezzo di un ghiaione, in buona parte innevato, che scende dalla cima del Costone Occidentale. Attraversato con attenzione il ghiaione, procediamo su prati fino a giungere al Passo del Puzzillo (2073 m), che divide la zona del Campitello dalla valle del Puzzillo.
Attraversando sotto il Costone Occidentale, verso il passo del Puzzillo
Vista nei pressi del passo del Puzzillo: sullo sfondo il Costone Occidentale e la Vena Stellante
Al passo del Puzzillo ci concediamo un'ultima sosta. Ripreso il cammino, un ampio sentiero ci conduce tra i pascoli e le doline della valle del Puzzillo dove, nei pressi del rifugio dei pastori, ritroviamo il percorso fatto all'andata. Ora una lunga passeggiata tra prati e faggeta, sotto un sole che già anticipa di parecchio l'estate, ci riporta al rifugio Alantino, dove abbiamo lasciato l'auto.
Scendendo dal passo del Puzzillo, vista verso il colletto di Pezza e il Costone
Crochi. Sullo sfondo il Costone Orientale
Scendendo dal passo del Puzzillo
Commento finale
Bellissima escursione, lunga ma non troppo faticosa, che percorre ambienti piuttosto vari: un pianoro erboso, una bella faggeta, una conca carsica di alta quota, una cresta molto panoramica. Molto consigliabile nelle stagioni di mezzo, forse in primavera inoltrata (maggio/giugno) è al massimo del suo interesse, per i pascoli verdissimi e le cime innevate che regalano viste spettacolari.
Dislivello totale: 830 metri circa in salita e discesa
Tempo impiegato: 5 h 30 min circa (incluse soste) - dal rif. Alantino (1550 m) al rif. Sebastiani (2102 m): 2 h; dal rif. Sebastiani al Costone Orientale (2271 m): 35 min; dal Costone Orientale al Costone Occidentale (2239 m) 40 min; dal Costone Occidentale al rif. Alantino: 2 h
Sviluppo del percorso: circa 18 Km
Difficoltà: EE- l'escursione si svolge per la maggior parte su facili sentieri, mulattiere e strade sterrate (E). Nel tratto tra il rif. Sebastiani e il passo del Puzzillo (circa 2 ore di cammino) le difficoltà sono leggermente superiori (EE), in quanto si percorrono pendii più ripidi, a volte un po' scoscesi, sassosi, con numerosi nevai (normalmente in primavera e inizio estate) e lunghi tratti in cui non c'è sentiero. Inoltre nel tratto tra il Costone Occidentale e il passo del Puzzillo non abbiamo trovato segni, non so se non li abbiamo visti o se erano coperti dalla neve.
Attrezzatura: In estate bastano delle buone scarpe da montagna. In primavera e inverno servono, a seconda delle condizioni, scarponi da montagna con suola rigida, bastoncini/piccozza e ramponi, racchette da neve.
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