Con una temperatura per nulla invernale, ma moltissimo vento, saliamo fino in cima al monte di Sevice.
(Santa Maria in Valle Porclaneta, Rosciolo dei Marsi, L'Aquila, 24 dicembre 2022) - Partiti prestissimo da Roma, giungiamo alle falde meridionali del Velino poco dopo l'alba. Il clima è rigido in fondovalle, ma sappiamo già che l'inversione termica mitigherà le temperature man mano che saliremo. Il nostro obiettivo è la cima principale del Velino: ce la faremo? Siamo nel periodo in cui le giornate sono le più corte dell'anno e la strada è piuttosto lunga. Ci incamminiamo fiduciosi, sempre pronti a modificare meta e percorso in caso di necessità.
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Appena partiti da Santa Maria in Valle, il Sevice è il monte a destra |
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Lago di nubi sulla conca del Fucino |
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Salendo verso la fonte di Sevice |
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Il paese di Rosciolo dei Marsi |
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Panorama sul Fucino |
Visto che i tempi sono stretti ed oltretutto, essendo la vigilia, non vogliamo fare tardi ai cenoni, saliamo con passo piuttosto svelto, in compagnia di un folto gruppo di escursionisti locali, che ci superano e poi precedono di poco. Man mano che saliamo la temperatura si fa sempre più mite, tant'è che cominciamo presto a sudare, visto anche l'abbigliamento invernale. Attraversando la boscaglia alla base del vallone di Sevice, intravvediamo, sull'altro versante, un gruppetto di cerve inerpicate sul pendio. Sotto di noi, la conca del Fucino coperta dalla nebbia sembra rievocare la presenza dell'antico lago.
Accaldati, accogliamo con piacere i primi refoli di vento che si insinuano nel vallone, nella sua parte più alta. Dopo una brevissima sosta alla fonte di Sevice (1945) percorriamo gli ultimi pendii che portano alla cresta sommitale e quindi alla spianata dove sorge la Capanna di Sevice (2119 m), dove troviamo la prima neve.
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Capanna di Sevice |
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Vista dalla Capanna di Sevice |
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Panorama dalla Capanna di Sevice |
Non sostiamo molto, giusto il tempo per scattare qualche foto. Prendiamo il sentiero cosiddetto Panoramico, che percorre il margine sinistro della dorsale ovest che scende dal Velino, affacciandosi sulla sottostante valle dei Briganti. Saliamo tra zolle erbose e chiazze di neve poco profonda, sempre più estese. Più saliamo, più il vento si fa forte e la neve alta: decidiamo di indossare i ramponi ora, che siamo ancora piuttosto comodi. Il cammino infatti non è semplice: nonostante che il terreno non sia particolarmente impegnativo, il gran vento rende difficile procedere, sbilanciandoci e rendendo ardua la salita. Inoltre, nonostante le temperature molto più alte del normale, il forte vento porta comunque ad un forte raffreddamento, con conseguente necessità di coprirci in maniera adeguata. Procediamo così, in un'atmosfera da piccola Patagonia, fino ad arrivare alla spianata detta Bocchetta di Orticito (2231 m). Su questo panoramico pianoro siamo ad un passo dalla vetta del Sevice, mentre ci appare evidente il percorso per il cono terminale del Velino, per il quale è necessario ancora un bel po' di tempo. Con atteggiamento saggio e prudente, decidiamo di optare per il vicino belvedere del Sevice, rimandando il Velino ad un'altra occasione.
Percorriamo gli ultimi pochi metri in leggera salita che ci portano alla croce di vetta del Monte Sevice (2335 m) dove sostiamo molto brevemente, vista la bufera. Da qui torneremo per la via di salita.
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In cammino verso il Sevice |
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In cammino verso il Sevice |
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La cima del Velino |
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Panorama dal Sevice |
La discesa verso la Capanna di Sevice è molto più veloce della salita, sebbene disturbata dal gran vento che ci fa ondeggiare come canne. Con begli affacci sulla suggestiva e poco innevata Valle dei Briganti, giungiamo alla Capanna dove il gruppo di escursionisti incontrato in salita sta banchettando. Anche noi ci sediamo ai tavoli fuori del rifugio, sotto la tettoia, per rifocillarci un po'.
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Scendendo dal Sevice |
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Vista del Velino |
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Panorama verso il colle del Bicchero |
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Valle dei Briganti |
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Cima del Velino |
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Scendendo alla capanna di Sevice |
Dopo aver buttato giù qualcosa, riprendiamo il sentiero percorso all'andata. Ormai senza ramponi, dato che la neve cessa subito nei pressi della Capanna, scendiamo il ripido vallone di Sevice, finalmente al riparo dal vento e in un clima molto mite, fino a raggiungere nuovamente il parcheggio da dove siamo partiti al mattino.
Commento finale
Volevamo arrivare fino in cima al Velino, ma il vento forte ci ha consigliato di desistere. L'escursione è comunque molto bella anche solo fino al monte Sevice, dal quale si gode un esteso panorama. La prima parte, fino alla Capanna di Sevice, è forse un po' monotona e faticosa, anche se in inverno, con temperature basse, non è così terribile. Dalla Capanna di Sevice in poi il panorama si allarga ed è molto spettacolare su tutte le montagne del gruppo del Velino e sulle sue valli interne, soprattutto la valle di Teve/valle dei Briganti, sulla quale il sentiero si affaccia, spettacolare, in più punti.
Dati dell'Escursione
Data: 24 dicembre 2022
Partenza/Arrivo: S. Maria in valle Porclaneta (Rosciolo), 1016 m
Punto più alto: monte Sevice, 2355 m
Dislivello totale: 1480 metri
Tempo impiegato: 6 h circa (incluse soste) - da S. Maria in Valle (1016 m) alla Capanna di Sevice (2119 m): 2 h 20 min; dalla Capanna alla vetta del monte Sevice (2355 m): 1 h 10 min; dalla cima del Sevice alla Capanna: 30 min; dalla Capanna al parcheggio: 1 h 50 min
Sviluppo del percorso: circa 13 Km
Difficoltà:
EE: escursione in ambiente innevato su pendenza modeste.
Attrezzatura: Scarponi invernali, ramponi, piccozza.
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