domenica 18 settembre 2022

Corno Grande

 


Classica escursione alla vetta più alta dell'Appennino, in una limpida giornata di autunno.



(Campo Imperatore, L'Aquila, 18 settembre 2022) - Arriviamo a Campo Imperatore (2132 m) in una bella e fresca giornata di settembre. Il piazzale è già pieno di auto e la visibilità è estesissima, si vede facilmente il mare Adriatico e le montagne anche più lontane sembrano a portata di mano. Siamo un bel gruppone, più o meno esperti ma tutti desiderosi di raggiungere il "Tetto dell'Appennino". Per molti è la prima volta, per me la ventinovesima, ma l'entusiasmo è per tutti (quasi) lo stesso.

Ci incolonniamo quindi sul sentiero che porta alla sella di monte Aquila (2335 m), affollato come nelle più belle domeniche di piena estate, e procediamo come in processione attraversando i noti pendii, fino alla sella di monte Aquila (2340 m) da dove ci affacciamo su Campo Pericoli e le vette che si innalzano nel settore occidentale del Gran Sasso: Pizzo Cefalone, Monte Corvo, Pizzo Intermesoli.


Corno Grande dalla cresta della Portella

Campo Pericoli e Pizzo Cefalone

Il mare Adriatico da Campo Imperatore

Tra una nutrita presenza di escursionisti, il nostro non piccolo gruppo giunge, chi con più fatica, chi meno, alla Sella del Brecciaio (2506 m). Qui la nostra folta comitiva si divide in due gruppi: i più esperti (o più ardimentosi) scelgono di salire dalla non banale Cresta Ovest, mentre i più prudenti optano per la via normale, un sentiero che comunque presenta qualche asperità oltre ad una sana faticata per ripidi ghiaioni. Io e Stefano procediamo con i nostri amici più intraprendenti per la Cresta, un bell'itinerario per escursionisti esperti, con qualche lievissima difficoltà su roccia e vari punti aerei ed un po' esposti.

La via della Cresta Ovest

La vetta Occidentale

Lungo la cresta Ovest


Lungo la cresta Ovest

Lungo la cresta Ovest

Lungo la cresta Ovest

Lungo la cresta Ovest

Lungo la cresta Ovest - uno dei passaggi più delicati

Lungo la cresta Ovest

La salita per la Cresta Ovest (detta anche Via delle Creste dai locali) è un puro godimento per un escursionista smaliziato, ma può porre qualche serio grattacapo a chi non è molto sperimentato o non gradisce l'esposizione. Saliamo comunque tutti con calma e soddisfazione per questo bell'itinerario, meno affollato del sentiero della via normale, senza grossi patemi, a parte qualche breve tratto un po' più delicato dove i meno esperti sentono qualche brivido percorrergli la schiena... 😉

L'arrivo sulla vetta Occidentale del Corno Grande (2912 m) è un po' come arrivare nella piazza del paese il giorno della festa patronale: fatichiamo a trovare una roccetta su cui sederci e dobbiamo fare i turni per scattare una foto ricordo. In un clima da sagra popolare consumiamo le nostre colazioni e ci riposiamo. Io sarei per ripartire subito, che non mi garba l'affollamento e massime in montagna... Ma comprendo benissimo le esigenze dei miei numerosi compagni odierni, per molti dei quali è oltretutto la prima sul Corno Grande. Dunque, dopo la non breve sosta, già riunitici con i compagni saliti dall'altro itinerario, intraprendiamo la discesa per la via Normale.

Ci incolonniamo con decine e decine di altri escursionisti lungo la traccia di sentiero che percorre il versante nordovest del Corno Grande, tra ghiaie e sfasciumi, roccette e spuntoni. Prima di calare direttamente sulla Conca degli Invalidi (2500 m) l'emozione più bella e la vista più spettacolare di tutta la gita ce la dona l'affaccio dalla cresta nord sull'anfiteatro del Ghiacciaio del Calderone: la vista dei picchi delle cime Orientale, Centrale e Cambi del Corno Grande, dall'aspetto schiettamente dolomitico, costituisce uno spettacolo unico nell'Italia a sud del Po.

Vista verso monte Prena e la costa adriatica

Pizzo Cefalone

Vetta Orientale e Centrale

Gracchio alpino



Lo Scrimone del Corno Grande

Vetta Settentrionale di Intermesoli

Un pilastro del Corno Grande

Monte Corvo

Campo Pericoli

Maiella

Arrivati sulle ghiaie della Conca degli Invalidi, ci manca solamente di ripetere a ritroso il percorso dell'andata, incrociando decine e decine di escursionisti che ancora salgono, nonostante l'ora tarda.
 
Arrivati a Campo Imperatore, buona parte del gruppone si concede una birra e uno spuntino dall' Arrosticinaro, accompagnato da canti e fisarmoniche campagnole ad allietare il frugale pasto. Un freddo becco, alimentato da un venticello stizzoso, ci consiglia di indossare qualche capo di abbigliamento supplementare: dopo tanto caldo patito senza tregua sin da maggio, fa molto strano avvertire queste temperature vicine agli zero gradi... L'avventura quindi si conclude in un clima di allegria e convivialità. La montagna vera, quella selvaggia e isolata, oggi si è solo intravista, ma è stato comunque bello condividere quest'esperienza con altre persone meno abituate a questi ambienti.


Commento finale

L'escursione in questione è la più nota e affollata dell'Appennino e tra le più frequentate d'Italia. L'eccezionalità degli ambienti attraversati e i panorami sconfinati la rendono sempre gradita, ma forse è consigliabile avventurarsi nei giorni feriali (o con meteo non ottimale, se siete molto esperti!) se non amate molto la caciara.





Dati dell'Escursione



Data: 18 Settembre 2022
Partenza/Arrivo: Albergo di Campo Imperatore, 2135 m 
Punto più alto: Corno Grande vetta occidentale, 2912 m
Rifugi: nessuno lungo il percorso seguito
Dislivello totale: 850 metri
Tempo impiegato6 h 10 min circa (incluse soste) - da Campo Imperatore (2135 m) alla Sella del Brecciaio (2506 m): 1 h 30 min; dalla sella del Brecciaio alla cima del Corno Grande (2912 m): 1 h 23 min;  dalla cima del Corno Grande a Campo Imperatore: 2 h 40 min
Sviluppo del percorsocirca 10,3 Km
DifficoltàEE+ il tratto di percorso tra il parcheggio di Campo Imperatore e la Conca degli Invalidi è di grado E, in quanto non comporta particolari difficoltà, ma si svolge su tipici sentieri di montagna per escursionisti. La cresta Ovest è invece un percorso impegnativo (EE+), con tratti un po' esposti e qualche facilissimo passaggio di arrampicata (I grado). La discesa per la normale fino alla Conca degli Invalidi è più facile, ma in molti tratti fastidiosa perché parecchio sdrucciolevole e ripida, quindi non banale per escursionisti alle prime armi (E+).
Attrezzatura: Scarpe da montagna, i più prudenti potrebbero voler utilizzare il caschetto lungo la cresta Ovest.

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