Varcata la "Porticina", si apre un nuovo panorama: alla mia sinistra le pareti nord della Mala Mojstrovka, di fronte a me il piccolo e verde altipiano di
Čez Sleme, a destra la selvaggia e incontaminata vallata di
Mala Pišnica. Per arrivare in vetta alla Mala Mojstrovka dovrei salire per un sentierino, a sinistra, che rimonta in diagonale i ghiaioni che scendono dalle pareti. Ma è ancora presto e decido di allungare un po', andando a visitare la panoramica cima della
Slemenova Špica, che non raggiungo da tanti anni...
 |
Mala Mojstrovka |
 |
La parete nord della Mala Mojstrovka, che dovrò risalire |
 |
Le nubi straboccano da nordovest |
Attraverso quindi, in grande relax, l'altipiano di Čez Sleme, tra verdi prati e radi boschetti di larici. Mentre cammino per questo incantevole e silenzioso luogo, butto l'occhio alla mia destra, verso la scarpata che scende nella valle della Mala Pišnica e... scorgo un bel
camoscio che si aggira indisturbato tra gli arbusti di pino mugo, una ventina di metri sotto di me.
 |
Camoscio |
Lo osservo per un po', finché, indisturbato, non se ne ritorna nel bosco. Procedo quindi il mio cammino, a saliscendi, in un ambiente molto intatto e caratteristico. Dopo aver superato un pezzo un po' più ripido, mi ritrovo nell'ampia e panoramica radura dello
Sleme. Qui il panorama si apre verso la catena delle Ponce e su una delle più belle montagne della Slovenia: lo
Jalovec.
 |
Panorama sullo Jalovec |
 |
Jalovec e Šite |
Nonostante la grande umidità e il cielo "sporco" di nuvolaglia, la vista è molto bella e suggestiva: faccio un'ultima salita per raggiungere la vetta dello Sleme, la
Slemenova Špica (1909 m), da dove il panorama è ancora più ampio, includendo anche la sottostante
valle Planica.
 |
Panorama sullo Jalovec dalla Slemenova Špica |
La vetta della Slemenova Špica è un cucuzzolo erboso...
pieno di cacca di pecora! Veramente eccessiva la presenza di letame lasciata da questi ovini... evidentemente anche loro amano il panorama, certo che è quasi impossibile camminare senza lordarsi le scarpe... Pazienza, ne vale comunque la pena! Il panorama da qui è eccezionale, con il precipizio che si apre sotto i nostri piedi sulla valle Planica e lo Jalovec a chiudere lo sfondo.
Riscendo per la strada di salita, lasciandomi alle spalle il puzzo di letame, e raggiungo un bivio: qui, invece di tornare per il sentiero dell'andata, che costeggia l'altipiano verso nord, prendo un sentiero che lo bordeggia dall'altro lato e che attraversa i bianchi ghiaioni che scendono dalle Mojstrovke.
 |
La Slemenova Špica vista dal sentiero che porta alla ferrata |
Il sentiero guadagna quota con qualche saliscendi, ben segnato dagli ometti di pietra, ma qualche volta un po' labile sul terreno. Dopo qualche decina di minuti, giungo all'attacco della via ferrata.
 |
Attacco della ferrata Hanza |
L'inizio del percorso è segnalato, oltre che dalla storica targa in bronzo che ricorda l'antica origine della ferrata (leggi in questo mio
vecchio post per saperne di più...) dai nuovi cartelli del Soccorso Alpino, che mettono in guardia gli sprovveduti dall'intraprendere i percorsi più impegnativi e con difficoltà di tipo alpinistico
senza la necessaria attrezzatura.
Indosso dunque la
necessaria attrezzatura e mi accingo a salire, preceduto da una coppia di tedeschi.
 |
I primi metri della ferrata Hanza |
 |
I primi metri della ferrata Hanza |
La salita è facile e divertente: si arrampica, ma sempre facilitati dagli appigli artificiali; non appena i passaggi si fanno più esposti, si aggiunge sempre il cavo metallico. E' un grado di difficoltà che non è banale, ma che non mi mette mai in difficoltà: richiede solo la
giusta attenzione, perché comunque siamo pur sempre su una parete rocciosa e ben presto, sotto i piedi, mi ritrovo un vuoto piuttosto impressionante.
 |
Dopo poco dalla partenza, vista verso la Vratca e il sentiero percorso poche ore prima |
 |
Un canalino sulla Hanza |
Dopo essere salito per vari canalini più o meno verticali, arrivo al punto più spettacolare di questa via. La ferrata aggira prima uno spigolo, poi percorre un sistema di cenge naturali e panoramiche che permettono di guadagnare quota sulla parete.
 |
Panorama verso lo Špik |
 |
Lungo le esposte cenge della Hanza |
 |
Le cenge della via ferrata Hanza |
Salgo quindi per le cenge, non mancando di fare molte fotografie ai due tedeschi, che ho superato.
Ancora un breve tratto su uno spigolo appoggiato e, dopo brevi paretine, sbuco su un ripiano ghiaioso ai piedi dell'ultimo cono roccioso della vetta.
 |
L'ultimo tratto della ferrata Hanza |
 |
L'ultimo tratto della ferrata Hanza |
Ora, dopo un breve tratto su ghiaie, mi trovo a dover arrampicare su dei gradoni rocciosi, abbastanza facili (max I+) finché non giungo in vetta.
 |
L'ultimo tratto da superare prima della vetta |
 |
Panorama verso il Mangart e le Ponce |
 |
Ultimo tratto: facile arrampicata fino in vetta |
La cima di questa montagna è molto panoramica: si vedono gran parte delle cime delle Alpi Giulie, delle Caravanche e molte cime degli Alti Tauri con i loro ghiacciai in lotta contro il
global warming.
 |
Vista sulla Slemenova Špica dalla cima della Mala Mojstrovka |
 |
Velika Mojstrovka |
 |
Alle mie spalle la vetta del Mangart e la cresta delle Ponce |
Dato che l'escursione è corta e che il tempo, nonostante le previsioni, sembra reggere, mi soffermo più a lungo del solito sulla cima, scambiando quattro chiacchiere con un escursionista sloveno di Postumia. Dopo un bel po' arrivano anche i due tedeschi: si potrebbe dare il via ad una bella conferenza alpina internazionale, ma decido di scendere.
Inizio la discesa per la
via normale: un
ghiaione consumato da migliaia di passaggi, dove
mantenere l'equilibrio è un po' una sfida...
 |
Scendendo dalla Mala Mojstrovka |
 |
Scendendo dalla Mala Mojstrovka |
Finalmente il tratto più franoso termina e posso sfruttare un esile sentierino che attraversa il pendio verso la
cresta sud della montagna.
 |
Scendendo dalla Mala Mojstrovka |
 |
Il Bavški Grintavec |
Percorro la cresta fino ad una piccola forcella
(Vratca, 1983 m) che affaccia su un canalino stretto e ghiaioso: un
nuovo percorso attrezzato scende lungo le rocce sulla sinistra, tralasciando il franoso vecchio sentiero che percorre il fondo sassoso del canale.
 |
Scendendo dalla forcella |
 |
La forcella |
Ora mi restano da percorrere poche centinaia di metri in discesa, tra ghiaie e pini mughi, per giungere al passo Vršič, da cui sono partito questa mattina.
 |
Scendendo verso il Vršič, vista sui due rifugi del passo (Tičarjev dom e Postarski dom) |
Commento finale
Escursione dai bellissimi panorami, in cui si attraversano ambienti intatti, di grande varietà naturalistica. Oltre a ciò, è anche una gita divertente, visto che la ferrata, pur non difficilissima, è però abbastanza spettacolare.
 |
Carta Kompass - le frecce nere indicano i sentieri e il verso percorso |
Dati dell'Escursione
Data: 28 agosto 2019
Partenza/Arrivo: Passo Vršič, 1615 metri
Punto più alto: vetta della Mala Mojstrovka, 2332 metri
Dislivello totale: 900 metri circa
Tempo impiegato: 5 h circa (incluse soste) - 1 h dal passo Vršič (1615 m) alla vetta della Slemenova Špica (1911 metri); 30 min dalla Slemenova Špica all'attacco della ferrata (1880 m); 1 h 30 min dall'attacco della ferrata alla cima della Mala Mojstrovka (2332 m); 1 h 30 min dalla cima al passo Vršič.
Sviluppo del percorso: circa 9 Km
Difficoltà:
EEA - la ferrata Hanza non è difficile, ma esposta: si può valutare tra il grado
PD e D della
scala di difficoltà italiana per le vie Ferrate. L'ultimo tratto prima della vetta prevede qualche passaggio di facile arrampicata (I grado) su rocce scalinate e non esposte. La discesa è ripida e su terreno molto friabile, spesso con traccia poco marcata, quindi la giudico
EE. Il percorso dal Vršič alla Slemenova Špica è invece un classico itinerario escursionistico:
E
Attrezzatura: Casco "obbligatorio" e kit da ferrata consigliato a tutti, come anche indicato nel cartello all'attacco.
Nessun commento:
Posta un commento