Una bella salita su neve, in uno scenario selvaggio e sorprendente! Con l'amico Francesco.
La prima parte dell'escursione segue una rotta rettilinea, da sud a nord. Man mano che procediamo, la nostra meta si fa sempre più vicina e si distingue nettamente la via per cui saliremo in cima all'Infornace: il canale di Fonte Rionne.
Lasciamo la piatta prateria per cominciare a salire i tormentati pendii che scendono dalla montagna. Cominciano le prime lingue di neve che terminano in ruscelli e piccole cascatelle.
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Monte Aquila e Corno Grande |
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Nei pressi di Fonte Rionne |
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I primi nevai |
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Rifornimento volante: notate la piccozzona!!! |
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Lo sbocco del canale di Fonte Rionne |
Il sole è già alto e comincia a scaldare l'aria. La primavera si annuncia con il canto frenetico degli uccelli e il gorgogliare dell'acqua che rivola lungo i versanti della montagna, scavando pericolose gallerie sotto gli ancora numerosi nevai che percorrono i vari solchi di queste tormentate montagne.
Mentre ci avviciniamo, il mio amico,
Franz il Professore, si rifocilla senza fermarsi: dice che deve mettere carburante nel serbatoio, prima di affrontare la lunga e ripida salita...
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Avvicinandoci al canale di Fonte Rionne: si cammina e si mangia |
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Antiquariato alpinistico, anno 1971 |
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♫♬Vecchio rampone, ♩♫ quanto tempo è passato!♫♩♬ 1971 - 2017 = 46 anni! |
Superiamo quindi un breve salto roccioso con a lato opere in muratura, nei pressi di una cascatella, traversiamo un pendio innevato e giungiamo sulla lingua di neve che scende dal canalone che dobbiamo risalire. Qui calziamo i ramponi. Il Professore, che è un alpinista, per così dire,
vintage, sfodera i sui
attrezzi da museo, che custodisce gelosamente dai tempi dell'infanzia: una
piccozza da un metro di lunghezza e qualche chilo di peso, buona anche per scavare una buca nel terreno in caso di necessità, e un paio di
ramponi essenziali, del tutto uguali a quelli che il
signor Grivel forgiava nel
1929 (vedere a
questo link per credere!!!). Beh! potremo fare ironia o guardarlo sconcertati, ma il nostro amico Franz, con questi attrezzi, fa esattamente le stesse cose che facciamo noi con i più recenti ritrovati della tecnica, che poi sono le stesse cose che facevano i nostri padri con la medesima attrezzatura.
Comunque, indossati i ramponi, più o meno evoluti tecnicamente, cominciamo a salire il pendio, inoltrandoci nel canalone, che dopo poco comincia subito a stringersi tra alti pinnacoli di roccia.
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Inizio del canale di Fonte Rionne |
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All'imbocco del canale (foto di Francesco) |
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Canale di Fonte Rionne |
Lo scenario è fiabesco, selvaggio e suggestivo. La neve è molto mutevole: molle nei tratti al sole, dura e a volte ghiacciata all'ombra. In più punti si procede sugli evidenti residui delle valanghe.
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Un ricciolo di neve, rotolato dalle rocce |
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Si procede su resti di valanghe |
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Valanga |
Il canale procede piegando a destra, con tratti più stretti alternati ad altri dove si allarga, sempre circondato da pareti e rocce verticali. Nei cambi di pendenza, si intuiscono crepacci, fratture del manto nevoso che però sono ancora ricoperte da solidi ponti di neve. Solo in alcuni punti, sondando con la piccozza, si mette allo scoperto il
vuoto sottostante.
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Nel Canale di Fonte Rionne (foto di Francesco) |
Ogni tanto si incontra qualche ramo secondario, più stretto e ripido del principale, che sale sulla destra, ma ovviamente lo tralasciamo. In alcuni punti capita di
affondare improvvisamente con una gamba e non si capisce se è perché la neve è molle o se perché sotto c'è un buco. Certo che, sondare con la piccozza senza riuscire a toccare il fondo, non è piacevole...
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Uno dei punti più ripidi |
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Una strettoia un po' ripida |
Un punto stretto, ripido (
40°) e ghiacciato ci richiede un minimo di impegno, dando all'escursione quel minimo di difficoltà alpinistica che dà anche soddisfazione... L'ambiente circostante è comunque meraviglioso e non è certo l'affrontare tratti tecnici la gratificazione di questo itinerario.
Giunti al tratto finale, la
costante ripidezza e la neve, che in molti punti cede sotto il nostro passo anche oltre il ginocchio, ci fanno
faticare non poco. L'arrivo sulla cresta dell'Infornace giunge come gradita ricompensa alla
fatica fatta in questo tratto di salita.
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Un tratto ripido e un po' gelato |
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All'uscita del canale di Fonte Rionne |
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La cima del Prena |
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Foto di Francesco |
Giunti sulla cresta la percorriamo per un breve tratto verso ovest, per poi salire l'ultimo pendio innevato fino in cima:
splendido panorama a 360°.
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Vista verso il vallone di Fossaceca |
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La vetta del Prena |
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Arriva Francesco! |
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Nuvole verso il teramano |
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Autoscatto di vetta (© Francesco) |
Sostiamo parecchi minuti in cima, nonostante il vento che tira non renda il clima molto piacevole, ma almeno c'è il sole.
Mentre io sono piuttosto parco nei pasti montani, e sgranocchio una misera barretta, il mio amico Professore mangia panini, cioccolate, frutta e altro, ma egli, si sa! è una
bestia montana, facente parte di diritto della fauna alpina: quindi si trova perfettamente a suo agio tra questi picchi freddi e scoscesi e banchetta come fosse ad un picnic al parco.
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Franz si rifocilla |
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Monte Camicia e la cresta nord-ovest |
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L'eroica piccozza |
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Appollaiato sul picco, come un'aquila orobica! |
Giunge comunque l'ora di scendere e riprendiamo la strada percorsa in salita: ci ri-tuffiamo nel canale di Fonte Rionne.
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In discesa dalla cima dell'Infornace |
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Canale di Fonte Rionne |
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In discesa |
Il sole è molto alto,
la temperatura è salita e molti tratti del canale, che al mattino erano in ombra, ora sono sotto i raggi solari: la conseguenza è che la neve si è ammorbidita parecchio e spesso succede di affondare con una gamba fino all'anca! La cosa che ci preoccupa un po' è di finire in qualche buca nascosta dal manto nevoso, ma la neve è ancora tanta e non si avverte nessun rumore di acqua, segno che sotto la neve il torrente non ha ancora scavato pericolose gallerie...
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Scendendo lungo il canale |
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Ambiente grandioso |
La discesa passa in fretta, perché si va più veloci e soprattutto perché si fa meno fatica! Ci fermiamo solo ad ammirare gli stupendi scenari, là dove il canale si allarga fra ampie pareti verticali.
Giungiamo presto all'uscita del budello roccioso, stando attenti, in quest'ultimo tratto, alla solidità dei
ponti di neve che attraversiamo. Percorriamo quindi il lungo nevaio che si spinge tra i prati della piana di Campo Imperatore,
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Ponte di neve |
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All'uscita del canale |
Francesco si rifornisce di acqua al ruscello di Rionne, ora scendere è facile: passiamo sotto una specie di
calanco gessoso e in breve arriviamo ai prati, pieni di
crochi,
genziane e
viole,
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Un piccolo calanco |
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Siamo ormai negli spazi aperti di Campo Imperatore |
Ora ci manca solo l'attraversata di Campo Imperatore e ce la godiamo con calma. Il Franz, come suo solito, coglie qualche fiore di
Crocus per la sua signora, usando il caschetto d'alpinismo a mo' di cestino...
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Grandi spazi |
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Monte Infornace e monte Prena |
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Il Corno Grande si affaccia tra le nuvole |
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Crochi |
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Corno Grande |
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Corno Grande e monte Aquila |
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Prena e Camicia |
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Piccolo Tibet |
Prima di tornare a Roma, ci fermiamo nei pressi del
lago Racollo, in uno scenario pieno di colore e luce.
Bello,
bello,
bello!
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Lago Racollo |
Commento finale
Una salita facile nel suo genere, ma in un ambiente veramente bello e suggestivo, direi quasi unico in Appennino. Le difficoltà sono a livello di alpinismo base, ma ovviamente, soprattutto in caso di neve dura o ghiacciata, così come in caso di salti rocciosi scoperti, occorre un minimo di preparazione o l'accompagnamento di un esperto. L'avvicinamento al canale, attraverso la steppa di Campo Imperatore, contribuisce anch'esso al fascino dell'escursione: uno scenario del genere è unico in Italia e credo oltremodo raro in Europa!
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Schema del canale di Fonte Rionne |
Dati dell'Escursione
Data: 25 aprile 2017
Partenza e Arrivo: circa 500 m a nord di Lago Racollo, lungo la strada, 1600 metri
Punto più alto: vetta del monte Infornace, 2469 metri
Dislivello totale in salita: 900 metri circa
Dislivello totale in discesa: 900 metri circa
Tempo impiegato: 6 h 40 min circa (soste comprese) - 1 h 30 min da lago Racollo all'imbocco del canale; 1 h 40 min dall'imbocco del canale alla cima dell'Infornace; 2 h 25 min dalla cima dell'Infornace al lago Racollo.
Sviluppo del percorso: circa 12 Km
Difficoltà:
F+ il canale ha un'inclinazione mediamente intorno ai 25°/30° con qualche tratto sui 40°. Quando la neve è poca vi possono essere brevi salti di roccia con difficoltà di I/II grado. Fare attenzione ad eventuali crepacci, che potrebbero essere nascosti!
Attrezzatura: Scarponi da alpinismo invernali, casco, piccozza e ramponi. Una corda, in caso di crepacci nascosti, non sarebbe male (in alcune annate lo spessore del manto nevoso può superare i 20 metri!!).
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