domenica 21 settembre 2025

 


Finalmente riusciamo a fare la Ferrata dei Ginepri...


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(Campo Imperatore, 21 settembre 2025) - Da parecchio tempo, io e Luca, vorremmo percorrere la ferrata dei Ginepri, ma per qualche coincidenza (l'anno scorso il meteo impietoso) non eravamo finora riusciti a fare questa escursione. Finalmente riusciamo ad organizzare in un giorno in cui le condizioni sono ideali.

Ci rechiamo quindi all'albergo di Campo Imperatore, tra una folla di auto mai vista nonostante il costo del parcheggio a 10 euro! Iniziamo il cammino tra parecchi escursionisti, con un clima molto mite per il periodo, praticamente estivo.


Sentiero estivo per la sella di Monte Aquila

Verso il Corno Grande

Pizzo Cefalone


Procediamo per il percorso della via normale al Corno Grande, raggiungendo in breve la Sella del Brecciaio (2506 m): qui arriva la via ferrata, ma noi la percorreremo da nord a sud, quindi partendo dalla sella dei Due Corni. Proseguiamo il nostro percorso ignorando la deviazione per la cima del Corno Grande.


Versante meridionale del Corno Grande


Versante sud del Corno Piccolo

Giungiamo quindi al cosiddetto passo del Cannone (2679 m), freddo passaggio tra le rocce del Corno Grande, che permette di accedere al versante nord del massiccio, collegando quindi Campo Imperatore a il versante aquilano, con Prati di Tivo nel teramano. Posto suggestivo come pochi in Appennino, il passaggio da questo posto è sempre emozionante. Qui, per scendere sull'opposto versante, il sentiero è in molti tratti attrezzato, funi e gradini utili soprattutto in caso di neve, ghiaccio e roccia bagnata.

Passo del Cannone, sullo sfondo si intravede il mare Adriatico


Scendendo dal passo del Cannone

Arrivati all'altezza del bivio per il ghiacciaio del Calderone, come quasi sempre ci capita, perdiamo un po' la traccia: ci sono segni di passaggio un po' dappertutto e i segnavia non sono evidenti. Comunque, come sempre, con un po' di intuito superiamo questo tratto di terreno scosceso e detritico e giungiamo alla spettacolare sella dei Due Corni (2545 m). La vista da qui, in particolare verso la cresta delle Fiamme di Pietra, è spettacolare.


Le Fiamme di Pietra dalla sella dei Due Corni

Corno Grande, vetta orientale

Pizzo Intermesoli e val Maone

Prendiamo a scendere per il ripidissimo ghiaione che, dalla sella dei Due Corni, cala nel vallone dei Ginepri. Dopo pochi minuti sentiamo, alla nostra destra, una scarica di sassi scendere dalle pareti della Punta dei Due e delle grida di dolore: un alpinista, fermo alla prima sosta della via, è stato colpito alla mano da una pietra e lo sentiamo distintamente lamentarsi e invocare con ansia la chiamata al Soccorso Alpino, in quanto la sua mano è stata sfracellata dal sasso! Subito i compagni di cordata fanno partire la chiamata d'emergenza dai telefonini.

Un po' turbati dall'avvenimento, ci allontaniamo tenendo d'occhio la situazione del povero malcapitato e, poche decine di minuti dopo il fatto, giunge l'elicottero del soccorso che vediamo alzarsi dalla val Maone, fino a posizionarsi sulla verticale dell'infortunato. Osserviamo le delicate manovre della squadra del soccorso alpino, sollevati dal fatto che il povero alpinista sia stato preso in cura in brevissimo tempo e ci portiamo all'attacco della ferrata dei Ginepri, percorrendo un sentierino tra le ghiaie che conduce alle rocce bianche e verticali dalla parte opposta del vallone, ai piedi del Corno Grande.


Arriva il Soccorso Alpino




Ci mettiamo casco ed imbrago in un punto di sentiero un po' stretto (forse era meglio sostare prima) e procediamo fino all'inizio dei primi cavi della ferrata. Percorriamo quindi per cenge più o meno esposte, equipaggiate, dove serve, da un cavo d'acciaio nuovo, ma molto lasco, cosa che a me non piace molto, ma qui usa così. Dopo esserci calati in un canalone lungo uno spigolo di roccia non facilissimo, risaliamo dalla parte opposta, per facili costoni di roccia appoggiata, fino ad arrivare in fronte al passaggio più significativo della ferrata: due scalette molto ripide, direi verticali, che superano una liscia paretina di roccia di una ventina di metri.

Ferrata dei Ginepri ex Ferrata Brizio
Ferrata dei Ginepri


Ferrata dei Ginepri ex Ferrata Brizio
Ferrata dei Ginepri

Ferrata dei Ginepri ex Ferrata Brizio
Ferrata dei Ginepri
Ferrata dei Ginepri ex Ferrata Brizio
Ferrata dei Ginepri, le scale

Le scalette, che ovviamente non presentano difficoltà tecniche, sono quasi strapiombanti e piuttosto esposte. La prima anche abbastanza lunga (forse una dozzina di metri). Sono sicuramente il tratto più impegnativo della via. Superate queste, la ferrata prosegue infatti, sempre continuamente attrezzata con funi d'acciaio, percorrendo cenge più o meno esposte e superando qualche facile tratto roccioso, mai verticale e sempre molto articolato. I panorami che si godono sono molto belli, ma soprattutto l'ambiente roccioso è molto particolare, suggestivo e raro per l'Appennino, anche per il Gran Sasso stesso. Arriviamo quindi ad una cresta rocciosa, dove il cavo, praticamente a pochi centimetri dal terreno, più che inutile è addirittura controproducente, finché seguendo un sentiero in traverso raggiungiamo la sella del Brecciaio, dove termina la ferrata.


Ferrata dei Ginepri ex Ferrata Brizio
Ferrata dei Ginepri

Ferrata dei Ginepri ex Ferrata Brizio
Ferrata dei Ginepri

Ferrata dei Ginepri ex Ferrata Brizio
Ferrata dei Ginepri
Ferrata dei Ginepri ex Ferrata Brizio
Ferrata dei Ginepri

Ferrata dei Ginepri ex Ferrata Brizio
Ferrata dei Ginepri

Ora non ci resta che seguire la fiumana di persone che scendono dalle pendici del Corno Grande, verso la funivia e l'Albergo di Campo Imperatore: penso di non averne mai viste così tante non solo qui al Gran Sasso, ma forse su un sentiero di montagna! Nello stretto sentierino che porta dalla sella di Monte Aquila al parcheggio, dobbiamo procedere in fila, addirittura fermandoci più di una volta per la coda che si è formata dovuta alla tanta affluenza di escursionisti!


Lunga processione di escursionisti

Il Corno Grande e il monte Aquila

Campo Imperatore con Brancastello, Infornace e Prena


Commento finale

Dopo qualche anno che la desideravo, finalmente sono riuscito a compiere questa escursione con l'amico Luca, anche lui alla sua prima. Devo dire che l'ambiente in cui si sviluppa questa ferrata è assolutamente spettacolare e unico nell'Appennino, dato che percorre dei versanti di roccia compatta e verticale, in parte su cenge, ma anche risalendoli direttamente tramite scalette. La ferrata in sé non è delle più divertenti, in quando c'è veramente poco da arrampicare, ma si passa per lo più in cengia o appunto su lunghe sequenze di pioli. Inoltre il cavo lasco è spesso fastidioso se non addirittura, in alcuni punti, inutile e pericoloso (rischio di inciampare). L'escursione, compreso il passaggio per il passo del Cannone, è sicuramente molto bella, in ambiente roccioso e "dolomitico", merita sicuramente di essere percorsa.





Dati dell'Escursione




Data: 21 settembre 2025
Partenza/Arrivo:  Albergo di Campo Imperatore, 2130 m
Punto più alto: Passo del Cannone, 2679 m
Dislivello totale:  770 metri circa in salita e discesa
Sviluppo del percorsocirca 10,4 Km
Rifugi: Nessuno sul percorso
Tempo impiegato6 h 20 min circa (incluse soste) - dal parcheggio di Campo Imperatore (2130 m) alla sella del Brecciaio (2506 m): 1 ora 20 min: dalla sella del Brecciaio al passo del Cannone (2679 m): 40 min; dal passo del Cannone all'attacco della ferrata (2450 m): 1 h 10 min; dall'attacco della ferrata alla sella del Brecciaio: 1 ora 30 min; dalla sella del Brecciaio al parcheggio: 1 ora 20 min
DifficoltàEEA - la ferrata dei Ginepri (ex Brizio) non è difficile, siamo ai livelli delle altre ferrate del Gran Sasso. Le scalette sono comunque molto verticali ed esposte, quindi forse non è proprio ideale per iniziare, soprattutto se percorsa da sud a nord, cioè in senso inverso a come è descritta qui. Al momento in cui l'ho percorsa era perfettamente in ordine, sebbene non condivida personalmente la scelta di attrezzarla con cavo così lasco, ma questo è comune anche ad altre ferrate del GS (es: Familiari alle Torri di Casanova). Per il resto l'escursione è di difficoltà E, con eccezione del tratto che dal passo del Cannone porta all'attacco della ferrata attraverso la sella dei Due Corni: qui le difficoltà sono EE, con un breve e facile tratto attrezzato, che si potrebbe anche classificare EEA (anche se personalmente non l'ho mai percorso con l'attrezzatura da ferrata, ma il casco se ce l'ho lo indosso). Sia la ferrata che il passo del Cannone in condizioni di innevamento o ghiaccio sono pericolose per gli inesperti e richiedono adeguata attrezzatura (e saperla usare!)
Attrezzatura: Scarpe da montagna, casco e kit da ferrata 




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