Salita al monte Sirente per il suo versante nord.
(Fonte Canale, Secinaro, L'Aquila, 10 Luglio 2025) - Partiamo di buon ora dallo Chalet Sirente (1190 m) e ci addentriamo nel folto bosco di faggio che discende ombroso su questo aspro versante nord. Come al solito quando vengo qui, sbagliamo inizialmente il sentiero, ma ci correggiamo presto, riportandoci sulla retta via.
La salita nel bosco è abbastanza ripida, ma non troppo faticosa e abbastanza agevole, tra belle piante che però lasciano poco spazio ai panorami, almeno finché non si giunge alla radura sotto la Neviera, circa 1700 m, dove si apre una splendida vista su una sfilata di pareti e torrioni di roccia chiara, rarità per l'Appennino, tanto che a molti ricordano un po' le Dolomiti.
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Dalla radura, da sin. monte di Canale e Altare della Neviera |
Ora il sentiero, dopo ancora un breve tratto tra gli alberi, finalmente esce dal bosco e il paesaggio si da arioso e da alta montagna, quantomeno per i parametri appenninici. Si attraversano un paio di valloni, tra ghiaie e prati, fino a giungere nell'aspra valle Lupara, un ripido ed ampio canalone, contornato su un lato da un'ampia e impervia parete rocciosa.
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Panorama sul Gran Sasso |
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Salendo in valle Lupara |
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Sguardo verso le gole di Popoli e il mare |
Man mano che saliamo verso la cresta sommitale, il sentiero si fa più ripido e il fondo più sdrucciolevole: nell'ultimo tratto perdiamo brevemente la traccia e usciamo sui prati sommitali passando per un canalino roccioso, superando qualche facile roccetta. L'affaccio sul verde, ampio e poco inclinato versante sud, così in contrasto con il ripido e roccioso versante nord da cui siamo saliti, è improvviso ed emozionante.
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Sulla cresta del Sirente, vista verso il monte San Nicola |
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Corno Grande e altre cime del Gran Sasso occidentale |
Tira anche un bel venticello e fa freschetto, tanto che dobbiamo indossare le giacche a vento. Ora il percorso è molto meno ripido e in poche decine di minuti, risalendo tra conche carsiche e doline ricoperte da bei prati fioriti, raggiungiamo la vetta del Sirente (2348 m). Vista assolutamente vasta e posto spettacolare, in particolare impressiona il vertiginoso affaccio sul sottostante canale Maiori.
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La parte alta del canale Maiori, dalla vetta del Sirente |
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Vista sul Fucino e la Serra di Celano/Monte Tino |
Una pausa ci vuole, ma non ci dilunghiamo troppo visto il vento freddo. Preferiamo scendere di alcuni metri e fermarci a mangiare qualcosa in una conca riparata, un po' sotto la cima, tra bellissime fioriture.
Dopo aver buttato giù qualcosa, riprendiamo a scendere per il percorso dell'andata. Poco prima dell'imbocco della valle Lupara, incontriamo un gruppetto diretto verso il Tempio, una bella ascensione di facile alpinismo, ma abbastanza scabrosa per la qualità non ottima della roccia.
La discesa per la valle Lupara, un po' impervia nel primo tratto vista la pendenza e il fondo instabile, diventa poi più agevole. Un camoscio fa capolino da dietro un masso e ci guarda, forse incuriosito.
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Stupende fioriture di ranuncoli sulla cresta del Sirente |
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Camoscio curioso in val Lupara |
Un altra breve sosta panoramica è d'obbligo nella radura sotto la Neviera: poi proseguiamo nel bosco.
Ancora un errore di direzione ad un bivio, non molto chiaramente segnato, ci impone una 50ina di metri di dislivello in più, ma poca roba: continuiamo nel bel bosco della valle Condotto, percorso all'andata, fino a giungere nuovamente allo Chalet del Sirente, dove abbiamo lasciato la macchina al mattino.
Commento finale
Il Sirente è uno dei massicci più interessanti dell'Appennino. In particolare il suo versante nord è affascinante, sia per le ripide rocce che precipitano in una lunga scogliera, sia per le vaste e scure foreste di faggi che si estendono ai suoi piedi. La salita per la valle Lupara è un'escursione completa, non troppo faticosa, molto panoramica e di sicura soddisfazione e che permette incontri con la fauna (soprattutto camosci, ma anche rapaci, cervi e altri ungulati).
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