domenica 1 ottobre 2023

Doppietta del Gran Sasso: Corno Grande più Corno Piccolo

 



Gita lunga e impegnativa, che concatena le due cime più importanti del Gran Sasso da Campo Imperatore.


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(Campo Imperatore, 1° ottobre 2023) - Arriviamo a Campo Imperatore non troppo tardi, ma nonostante sia autunno inoltrato, le belle condizioni meteo hanno portato centinaia di escursionisti in montagna e il parcheggio è già quasi al completo. Se non fosse per la brezza tesa, si potrebbe stare a mezze maniche: io e Stefano indossiamo le scarpe, sistemiamo gli zaini e partiamo per la nostra impegnativa meta: Corno Grande e Corno Piccolo in un'unica escursione. Dico la verità: sono un pochino pentito di aver fatto questa ardita proposta al mio amico, che come mi aspettavo non ci ha pensato due volte prima di accettarla... Ma ormai è fatta, e quando si è in ballo e bisogna ballare!

Nei pressi della sella di monte Aquila, il Corno Grande

Come ho già scritto, è pieno di escursionisti! Una lunga colonna di persone si sta inerpicando verso il Corno Grande. Il sentiero che porta alla sella di monte Aquila da qui sembra un lungo serpentone di camminatori. Stefano, forte della sua condizione atletica e non volendo mettersi in colonna per alcune ore, soprattutto lungo la Direttissima, dove gli ingorghi (e il pericolo di caduta sassi) aumentano esponenzialmente, aggredisce la salita con un bel passo garibaldino. Io, dietro, cerco di tenergli testa. Superiamo alcune decine di persone, partite prima di noi, già prima di arrivare alla sella, dove giungiamo in un tempo circa dimezzato rispetto alle tabelle CAI. Da qui al Sassone, dove il terreno è più ampio e le possibilità di superare maggiori, si incrementa ancora il ritmo: la salita finale prima del Sassone la effettuo con il cuore che pompa forte e le gambe leggermente intossicate dall'acido lattico... ma con un po' di affanno, arriviamo al Sassone (2630 m) dove velocemente indossiamo il casco e ripartiamo per la Direttissima.

Stefano all'attacco della Direttissima

Io, con un'espressione già un po' affaticata 😂

Anche qui procediamo spediti nei primi tratti di facile arrampicata, sfruttando qualche punto più agevole per passare davanti ai meno esperti che ci precedono. Finalmente ci posizioniamo in modo da non avere troppa gente davanti e procediamo quindi con calma, nei divertenti e spettacolari tratti di questa via, che è sempre piacevolissima e di grande soddisfazione.

Direttissima - Corno Grande - Gran Sasso
Direttissima

Direttissima - Corno Grande - Gran Sasso
Direttissima

Direttissima - Corno Grande - Gran Sasso
Direttissima - paretina con passaggio di II grado

Direttissima - Corno Grande - Gran Sasso
Direttissima

Direttissima - Corno Grande - Gran Sasso
Direttissima

Direttissima - Corno Grande - Gran Sasso
Direttissima


La salita procede gradevole, con la giusta concentrazione, ma rilassata, godendo dei facili passaggi di arrampicata, in qualche tratto non banali. Un ultimo tratto di sentiero tra le ghiaie percorre una crestina che ci conduce, per me per la trentesima volta, sul Corno Grande (2912 m).

Corno Grande, 2912 m

Qui ci riposiamo e scambiamo qualche chiacchiera con altri escursionisti. Un paio di questi, dopo aver sentito il nostro programma, vogliono aggregarsi. La sosta è molto breve perché la giornata sarà lunga, quindi ripartiamo in direzione passo del Cannone, lungo la via Normale. Procediamo quindi lungo la cresta nord, con Stefano davanti che baldanzoso guida il piccolo gruppetto che si è formato. Ad un certo punto, trovandoci sull'impervio versante nord-ovest tra ghiaie instabili, canalini di roccia marcia, con nessuna traccia di passaggio né segnavia, intuisco che non siamo sul sentiero... Risaliamo quindi per un centinaio di metri scarsi fino a ritrovare i segnali bianco-rossi. Poco male, avremo perso al massimo 10 minuti, ma uno dei due escursionisti che si era aggregato cambia idea, ci saluta e scende subito a Campo Imperatore per la cresta Ovest... Forse ha perso fiducia? 😂 Noi comunque continuiamo nel nostro intento, con l'altra signora che ancora ci segue, che poi parlando scopriamo essere piuttosto in forma, dati i trascorsi di atleta triathlon e l'esperienza di montagna maturata abitando a Cortina per alcuni anni... Comunque, arriviamo alla conca degli Invalidi, seguiamo il sentiero fino a svalicare dal passo del Cannone (2679 m) e scendiamo per le roccette, in parte attrezzate, fino alle ghiaie che conducono alla sella dei Due Corni, non senza aver un'altra volta perso per un breve tratto il sentiero ufficiale (quando passo di qui mi accade spesso: le segnalazioni non sono ottimali in questo senso di marcia).
Arriviamo quindi alla sella dei Due Corni (2547 m).

Scendendo verso la conca degli Invalidi

Corno Grande: vetta Orientale, Centrale, Torrione Cambi

Qui incontriamo un'altra miriade di escursionisti, molti gruppi, quasi tutti saliti dal versante teramano. Da Prati di Tivo, infatti, l'approccio è più breve. Scendiamo quindi per l'assolato e ripidissimo sentierino che porta al bivio per la Ferrata Danesi: qui le tracce di sentiero riprendono a salire ripidissime, tra ghiaie e roccette. Per superare le colonne di escursionisti che ci precedono, e che trasformerebbero la nostra escursione in una processione del venerdì santo, Stefano impone ancora un ritmo elevato, ma stavolta fatico davvero... Ho dato troppo nella prima parte di gita, fino all'attacco della Direttissima, e ora accuso l'essere andato fuori giri in quel tratto. Per un po' tengo il ritmo stringendo i denti, ma il dover affrontare una ferrata, facile ma piuttosto esposta, mi trattiene dall'esagerare. Voglio essere lucido. Indossiamo imbragature e moschettoni e cominciamo la salita, che si presenta subito ripida ed esposta, con due serie di scale verticali. Facili ma un po' faticose. Qui inoltre incrociamo dei geni che stanno scendendo! Quindi, per farli passare senza metterci in pericolo su queste scalette verticali e a precipizio, dobbiamo adoperarci in una serie di acrobazie e contorcimenti degni del kamasutra, per farli passare sopra di noi evitando di sganciarci dai cavi di sicurezza... Comunque, superata questa scocciatura, procediamo nella salita, ora non troppo affollata, in uno scenario fantastico e spettacolare, tra verticali pareti di roccia compatta, cenge e creste ornate da enormi massi di pietra incastrati.

Ferrata Danesi - Corno Piccolo
Ferrata Danesi

Ferrata Danesi - Corno Piccolo
Ferrata Danesi

Ferrata Danesi - Corno Piccolo
Ferrata Danesi

Ferrata Danesi - Corno Piccolo
Ferrata Danesi

Ferrata Danesi - Corno Piccolo
Ferrata Danesi

Sbucati sulla cresta sommitale della montagna, superiamo le ultime placche di roccia, scavalchiamo una profonda spaccatura del calcare e arriviamo alla croce di vetta del Corno Piccolo (2655 m), per me è la decima volta


Dal Corno Piccolo, i Prati di Tivo

Corno Piccolo, 2655 m

Ci riposiamo un po', mangiamo qualcosa (Stefano la sua classica scatoletta di salmone sottolio!), ma non sostiamo molto e cominciamo la discesa. Io ho già deciso che per il rientro non voglio passare per la via ferrata dei Ginepri: sono un po' stanco e quando affronto una ferrata o comunque un percorso esposto e con qualche difficoltà maggiore del semplice camminare, voglio essere lucido. Scendendo per la divertente via normale, le mie sensazioni sono confermate: non sono in formissima. Quindi, superati i terrazzini e le roccette della normale, raggiunto il sentiero Ventricini, dico a Stefano che preferisco rientrare per il passo del Cannone, percorso più lungo e con più dislivello, ma sicuramente più gestibile in caso di eccessiva stanchezza.

Il "buco" della normale del Corno Piccolo

Via normale del Corno Piccolo

Sella dei Due Corni, le Fiamme di Pietra

Ci sorbiamo quindi la ripida risalita del ghiaione che scende dalla sella dei Due Corni, sotto un sole implacabile e una temperatura quasi estiva. Con molta fatica raggiungiamo la sella e, da qui, continuiamo a salire per i ripidi spalti ombrosi, che conducono al passo del Cannone. Con un passo regolare e qualche pausa quando serve, non ho grandi problemi ad arrivare al punto più elevato della via di ritorno: ora sarà quasi solo tutta discesa.

Verso la conca del Calderone, vetta Orientale e vetta Centrale


Panorama sul Corno Piccolo e il vallone delle Cornacchie


Corno Piccolo, versanti sud ed est

Tratto attrezzato sotto il passo del Cannone

Dal passo del Cannone il percorso è ancora lungo, ma molto tranquillo: tranne qualche tratto un po' ripido sul ghiaione della sella del Brecciaio, il sentiero è comodo, quasi riposante.

Mettiamo quindi un passo dopo l'altro, verso Campo Imperatore, ad un ritmo abbastanza celere, immersi nella bella luce del pomeriggio autunnale. Per i soliti sentieri molto conosciuti, giungiamo finalmente al parcheggio, e alla fine di questa impegnativa escursione.

Conca degli Invalidi, la cresta Ovest del Corno Grande e il sentiero della via normale

L'Ostello di Campo Imperatore, affollato di turisti




Commento finale

Gita lunga e impegnativa, che porta sulle due montagne maggiori della catena più alta dell'Appennino. L'escursione è piuttosto faticosa, più di quello che può apparire considerando solamente il dislivello e la distanza da percorrere (1300 m e 12 Km). Infatti, il terreno difficile su cui si sviluppa, causa un dispendio energetico e un affaticamento muscolare superiori a quelli richiesti dai semplici sentieri, e non parlo solo dei tratti tecnici (Direttissima e Danesi), ma di tutto lo svolgimento dell'itinerario compreso tra Sassone e passo del Cannone, quindi circa 4/5 ore di marcia. Io penso di aver accusato un po' di stanchezza in più, per la partenza un po' troppo forte, non adeguata alla durata complessiva della gita. 

Per quanto riguarda la qualità dell'escursione, la Direttissima è sempre un itinerario divertente e scenografico, ma da non sottovalutare. La ferrata Danesi percorre placche verticali e creste aeree e spettacolari, ma da un punto di vista del gesto arrampicatorio è un po' deludente: il vecchio tracciato (prima del terremoto del 2016) era molto più divertente e un po' più impegnativo. I panorami e soprattutto gli ambienti attraversati sono eccezionali e unici in tutto l'Appennino, il lato negativo è che c'è grande affollamento in tutte le stagioni.   Comunque una bella avventura!









Dati dell'Escursione




Data: 1° ottobre 2023
Partenza/Arrivo: Albergo di Campo Imperatore, 2135 m 
Punto più alto: vetta Occidentale del Corno Grande, 2916 m
Rifugi: nessuno lungo il percorso, nelle vicinanze: rif. Duca degli Abruzzi, rif. Franchetti
Dislivello totale: 1300 metri circa in salita e discesa
Tempo impiegato7 h 20 min circa (incluse soste) - da Campo Imperatore (2135 m) al Corno Grande (2916 m): 1 h 45 min; dal Corno Grande alla sella dei Due Corni (2547 m): 1 h;  dalla sella dei Due Corni al Corno Piccolo (2655 m) per la via Danesi: 1 h 20 min; dalla cima del Corno Piccolo alla sella di Due Corni: 1 h 10 min: dalla sella dei Due Corni al passo del Cannone (2679 m): 35 min; dal passo del Cannone a Campo Imperatore: 1 h 25 min;
Sviluppo del percorsocirca 12 Km
DifficoltàF - I/II - EEA - EE le parti più impegnative di questa escursione sono la Direttissima, notissimo e frequentatissimo itinerario al confine tra escursionismo impegnativo e alpinismo elementare, e la via Danesi, una via ferrata di media difficoltà (K3 della scala svizzera). La Direttissima (F) è un itinerario ben segnalato, che presenta molti tratti di I grado e qualche passaggio di II, per lo più con poca esposizione, ma che comunque richiedono attenzione in quanto una caduta potrebbe essere spesso molto pericolosa. La ferrata Danesi (EEA) non presenta difficoltà tecniche particolari essendo abbondantemente attrezzata con cavo metallico, pioli e un paio di scalette, ma è piuttosto esposta e verticale in molti punti. Anche la discesa dal Corno Piccolo per la via Normale (EE) è relativamente impegnativa, trattandosi di sentierino impervio, spesso esposto e con brevi saltini di roccia di I grado, molto più brevi però di quelli che si trovano sulla Direttissima. Il resto dell'escursione è a livello escursionistico medio (E), ma non mancano tratti più impegnativi sotto il passo del Cannone (gradini e cenge rocciose attrezzate, EE) e terreno impervio sia lungo la normale del Corno Grande, che nel tratto Passo del Cannone - attacco della ferrata Danesi (EE).
Attrezzatura: Scarpe da montagna, casco, imbragatura e set da ferrata.


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