Gita impegnativa sotto un sole implacabile ed un caldo eccezionale!
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(Campo Imperatore, 4 luglio 2022) - Dopo tanto tempo, riesco a fare una bella gita insieme all'amico Luca. Scegliamo insieme un'escursione da me fatta ben 16 anni fa e che lui non conosce: la traversata delle Torri di Casanova. Nonostante il nome un po' pomposo, si tratta semplicemente di tre testoni rocciosi che emergono dalla tormentata cresta a ovest del monte Infornace. Percorsi dalla breve via ferrata "G. Familiari", parte del lunghissimo Sentiero del Centenario, offrono una divertente escursione con qualche difficoltà alpinistica, quanto meno nell'avvicinamento che abbiamo seguito noi, ovvero la cosiddetta Via dei Pennesi (o Sentiero CAI Penne).
L'approccio migliore all'itinerario si ha partendo dal posteggio nei pressi del bivio di S. Egidio, proprio di fronte alla costa rocciosa dell'Infornace ed è da qui che siamo partiti.
Attraversiamo un lungo tratto pressoché pianeggiante tra i pascoli di Campo Imperatore, fino a raggiungere un casotto di cemento (1746 m), alla fine di una lunga fiumara di ghiaia: qui inizia la Via dei Pennesi, che risale un canalino poco incassato, superando numerosi gradini rocciosi con passaggi per lo più di I grado.
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Attraversando Campo Imperatore, il Corno Grande sullo sfondo |
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Le tormentate rocce del monte Infornace |
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All'imbocco del canale da risalire |
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Facili passaggi di arrampicata |
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Un camoscio |
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Passi di I grado |
Nonostante la quota, il caldo si fa sentire ed il sole picchia duro. Nel risalire il canalino roccioso che ci porterà in cresta, superando vari gradoni e paretine di buona roccia, un gruppetto di camosci ci attraversa la via, balzando leggeri da un bordo all'altro della poco profonda gola rocciosa.
Nella parte più alta la via esce dal canale, l'ambiente diventa più aperto e selvaggio e anche l'orientamento richiede più attenzione (i segni rossi sono spesso molto sbiaditi). Poco prima di uscire in cresta, affrontiamo il tratto più impegnativo: una paretina di una decina di metri con diversi passaggi di II grado in leggera esposizione, che richiede la giusta concentrazione (oltre ad un minimo di capacità arrampicatorie).
Superato quest'ostacolo, ancora pochi minuti di salita meno impegnativa e ci troviamo sullo spartiacque, affacciati sul versante teramano e proprio sotto all'attacco della via ferrata.
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Torri di Casanova |
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Torri di Casanova, ferrata Familiari |
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Torri di Casanova, ferrata Familiari |
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Torri di Casanova, ferrata Familiari |
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Torri di Casanova, ferrata Familiari |
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Torri di Casanova, ferrata Familiari |
La ferrata non è difficile, ma neanche banale: qualche punto è verticale ma il cavo metallico è continuo (sebbene volutamente lasco) e abbondano, dove servono, scalette e pioli.
Arriviamo in cima alla prima Torre di Casanova (2360 m) seguendo la ferrata, scendiamo da questa e saliamo sulla seconda torre (2353 m) per breve traccia di sentiero; non saliamo sulla terza (la più alta) perché non ci va... Per scendere, invece di procedere come molti per la Forchetta di S. Colomba e tornare da lì, preferiamo percorrere ancora, in senso inverso, la ferrata appena salita, proseguire fino al vado del Piaverano (2327 m) e da lì scendere per sentiero verso Campo Imperatore.
Quindi torniamo indietro, ripercorrendo a ritroso i passaggi della ferrata sia in salita che in discesa, fino alla fine di questa, dove ci togliamo l'attrezzatura e facciamo un piccolo pranzo. Il sentiero prosegue poi lungo la cresta, con qualche saliscendi, fino al vado del Piaverano: da qui, un sentiero lunghissimo, assolatissimo, ma abbastanza agevole, ci riporta sui vasti pascoli da cui eravamo partiti.
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In discesa dalla prima Torre di Casanova |
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Panorama verso monte Prena |
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Ferrata Torri di Casanova |
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Ferrata Torri di Casanova
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In cammino verso il vado del Piaverano, sullo sfondo le Torri di Casanova |
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Scendendo dal vado del Piaverano |
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La piana di Campo Imperatore e la fiumana di ghiaia |
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Percorrendo la fiumana di ghiaia e sabbia |
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Torri di Casanova e monte Infornace |
Giunti sulla piana, lasciamo il sentiero (poco) segnato per procedere navigando a vista verso il parcheggio: sotto un sole malefico questi pascoli sembrano non finire mai.
Commento finale
Dopo tanti anni torno a percorrere questa escursione, che francamente ricordavo poco nei dettagli, ma che mi aveva lasciato buone sensazioni. Non sono rimasto deluso: luoghi aspri e selvaggi, poco frequentati.
Le difficoltà sono abbastanza rilevanti per gli escursionisti, soprattutto nella via CAI Penne, che presenta lievi difficoltà alpinistiche in ambiente piuttosto selvaggio e poco frequentato. Diciamo che può essere paragonata, per impegno, alla Direttissima del Corno Grande, ma con meno segnavia e sicuramente meno gente.
La ferrata invece è di difficoltà medio/facile, ben assicurata (anche se a me non piacciono i cavi laschi, ma qui al Gran Sasso sembra che abbiano deciso di metterli tutti così...) e piuttosto breve. I panorami, dalla cresta, sono molto ampi anche se un po' monotoni. Facile incontrare camosci.
Dati dell'Escursione
Data: 4 Luglio 2022
Partenza/Arrivo: Campo Imperatore - bivio S. Egidio, 1660 m
Punto più alto: Torri di Casanova, 2360 m circa
Dislivello totale: 740 metri in salita
Tempo impiegato: 7 h 30 min circa (incluse soste) - dal parcheggio (1660 m) all'inizio della via CAI Penne (1800 m crirca): 1 h 18 min; via CAI Penne fino all'attacco della ferrata G. Familiari (2325 m): 1 h 55 min; ferrata Familiari fino a seconda torre (2360 m): 45 min; ferrata in senso contrario: 35 min; dall'attacco della ferrata al vado del Piaverano (2272 m): 25 min: dal vado di Piaverano al parcheggio: 2 h
Sviluppo del percorso: circa 10 Km
Difficoltà:
F (I/II UIAA) - La parte più impegnativa dell'escursione, a mio parere, è la via CAI Penne (o via dei Pennesi), che presenta in particolare una paretina (10 metri scarsi) di II grado, non proprio banale e un po' esposta: chi non è abituato a questo genere di difficoltà potrebbe avere dei problemi.
EEA - La ferrata G. Familiari alle Torri di Casanova va classificata come ferrata di difficoltà media (
K2/K3 nella scala Hüsler) in quanto le difficoltà propriamente "
arrampicatorie" sono relativamente basse, ma qualche punto è piuttosto verticale e ci sono diversi tratti, ben assicurati ma esposti, da percorrere in discesa.
Attrezzatura: Scarpe da montagna, casco e kit da ferrata.
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