domenica 5 marzo 2017

Salita al Terminillo e cresta Sassetelli



Una salita ben conosciuta, una discesa che non avevamo mai fatto in "invernale"!


-------------


(Terminillo, 26 febbraio 2017) - Quest'anno, come spesso ci accade da un po' di tempo a questa parte, iniziamo l'attività di alpinismo invernale a stagione avanzata... Previsioni meteo di tempo soleggiato ci spingono verso l'amato Terminillo, luogo ideale per riprendere confidenza con piccozze e ramponi.

Salendo verso il versante est del Terminillo


Giungiamo al rifugio Sebastiani con comodo e troviamo il pienone! Nel piazzale del rifugio non c'è più posto e le macchine sono parcheggiate lungo la strada.

C'è il sole e la temperatura è alta (6°C) ma sull'asfalto ci sono, fortunatamente, sottili veli di ghiaccio, segno che la notte ha gelato.

Cerchiamo di prepararci in fretta, per evitare la probabile ressa.

Indossati gli zaini, cominciamo a salire sui soleggiati pendii, piuttosto spogli di neve: quest'anno sul versante occidentale dell'Appennino centrale ha nevicato poco.

Terminillo versante est
Il versante est del Terminillo

Mentre io e Luca procediamo, una lunga colonna di escursionisti si incammina sulle nostre tracce.
Saranno almeno sessanta! Speriamo che siano diretti per una salita diversa dalla nostra!

Il gruppone si dirige verso la sella della Chiaretti: viste le condizioni di scarso innevamento, considerando che è la prima salita della stagione e che vorremmo evitare di incolonnarci lungo uno stretto e ripido canalino con altre decine di alpinisti, ci dirigiamo verso una classica via di salita, da noi spesso percorsa perché facile, ma non banale: il canalino dell'Orsacchiotta.

I pendii alla base del Terminillo

Canalino dell'Orsacchiotta
Canalino dell'Orsacchiotta: saliremo di qui
Lasciamo volentieri la folta comitiva diretta al versante nord e cominciamo ad avvicinarci alla base del canalino che percorreremo: sotto il sole, che batte diretto, fa molto caldo e dobbiamo alleggerirci di pile e giacche a vento. Infilati ramponi e casco, impugnate le piccozze, iniziamo a salire il pendio via via più ripido che conduce all'imbocco del canale dell'Orsacchiotta.

Ci avviciniamo al canalino

Salendo verso l'Orsacchiotta
Qualcuno, anzi molti, ci han preceduto: delle profonde tracce sono impresse nella neve un po' marcia per le alte temperature e il clima umido dei giorni scorsi. La salita, così, è meno impegnativa seppur sempre piuttosto faticosa, soprattutto per il caldo sole che ci irraggia e che provoca una copiosa sudorazione.

Nel frattempo veniamo raggiunti da un gruppo di ragazzi pontini, che lasciamo passare avanti.

Nel canale, grazie all'ombra, la temperatura è più consona e la neve più compatta: saliamo meglio.

Canale dell'Orsacchiotta
Nel canale dell'Orsacchiotta

Canale dell'Orsacchiotta
Una strettoia

Canale dell'Orsacchiotta
Canale dell'Orsacchiotta
La poca neve lascia emergere parecchie rocce e accentua, nelle strettoie, la pendenza: uno stretto passaggio tra le rocce, con neve ghiacciata, è piacevolmente impegnativo.

Il percorso prosegue nel cuore del canale, tra paretine incrostate di ghiaccio, aggirando varie rocce che emergono dal pendio nevoso. Arriviamo sotto lo stretto corridoio finale, che porta alla vetta.

I ragazzi di Norma, che ci avevano preceduto, ci lasciano passare avanti: percorriamo quindi gli ultimi metri del canale, un po' ghiacciati, fino all'azzurro della sommità. Un passaggio breve, ma sempre di soddisfazione per alpinisti della domenica come noi.

I ragazzi di Norma che hanno condiviso con noi la salita del canale

Canale dell'Orsacchiotta, Terminillo
Verso l'ultimo tratto del canalino

Canale dell'Orsacchiotta, Terminillo

Canale dell'Orsacchiotta, Terminillo
Nell'ultimo tratto del canalino

Canale dell'Orsacchiotta, Terminillo
Gli ultimi metri prima dell'uscita in cresta

In questi pochi metri, vista la neve dura e la pendenza abbastanza accentuata, è possibile mettere in pratica un minimo di tecnica base di alpinismo invernale e 'sta cosa a noi piace sempre...

Qui un breve video del tratto finale del canale:




Canale dell'Orsacchiotta, Terminillo

Canale dell'Orsacchiotta, Terminillo


Spuntiamo in cresta avvolti dalla luce abbagliante del sole. Il passaggio dall'ambiente scosceso e chiuso del canalino a quello orizzontale e aperto della cresta è sempre improvviso e piacevole, inaspettato nonostante l'abbia provato innumerevoli volte.

Attendiamo l'uscita dei ragazzi che salivano con noi, ci scattiamo una foto di gruppo tutti assieme, ci salutiamo e proseguiamo per il breve tratto di cresta che conduce alla vetta.

Il canale Centrale

Vetta del Terminillo

Vetta del Terminillo

Invece di scendere per la via più breve, il canale Centrale, scegliamo di fare un giro molto più ampio e panoramico, seguendo la cresta Sassetelli per poi scendere ai piedi del versante nord: un itinerario ben conosciuto nelle altre stagioni, ma mai percorso con la neve. Sicuramente non incontreremo folla...

Scendendo verso la cresta Sassetelli

Terminilletto
Il Terminilletto

Cresta Sassetelli
Cresta Sassetelli
Ci incamminiamo quindi, in leggera discesa, verso l'inizio della bella e panoramica cresta Sassetelli.
La cresta è facile, ma in molti punti stretta: in qualche tratto richiede attenzione in quanto piuttosto esposta.

Cresta Sassetelli
Un tratto roccioso della cresta Sassetelli

Cresta Sassetelli

Cresta Sassetelli


In particolare il breve tratto che supera la vetta Sassetelli è da percorrere con un minimo di attenzione in quanto un po' impervio e piuttosto esposto: inciampare qui potrebbe avere serie conseguenze.

Cima Sassetelli, Terminillo
Sulla vetta Sassetelli, sullo sfondo la cima del Terminillo

Cresta Sassetelli
Cresta Sassetelli, sullo sfondo il Terminilletto

Cresta Sassetelli e Vall'Organo
Dalla cresta Sassetelli verso la cima di Vall'Organo
Superato questo tratto la cresta diventa molto facile e si percorre senza grosse difficoltà fino alla sella Sassetelli: da qui scendiamo alla nostra destra (sud-est) seguendo una traccia che taglia in leggera discesa i pendii innevati del circo glaciale dei Sassetelli, traccia geologica degli antichi ghiacciai che millenni fa ricoprivano le cime più alte dell'Appennino.


Terminillo
Vista del Terminillo da nord. scendendo dalla selletta Sassetelli

Scendendo dalla sella Sassetelli

Cima Vall'Organo
Cima Vall'Organo



Attraversata la parte alta del circo glaciale, detta Prato Sassetelli, su una neve un po' faticosa, giungiamo al bordo dei salti che precipitano sulla zona detta Le Scangive. Costeggiamo i salti fino ad arrivare in corrispondenza del punto in cui il sentierino estivo scende verso le ghiaie alla base delle rocce. In questa stagione, ovviamente, il sentiero non si vede e bisogna calarsi su ripidi pendii di neve un po' marcia e cotta dal sole, ma senza grandissime difficoltà arriviamo al fondo della conca.


Terminillo
Al bordo dei salti che dominano Le Scangive

Il canalino Primo Maggio "affollato"




Da qui vediamo chiaramente il gruppone di questa mattina: una parte è ancora incolonnato nel bel Canale Primo Maggio, un altra parte sta superando il secondo salto della cresta nord...

Il cielo si è coperto, non fa più caldo: proseguiamo attraversando la conca alla base delle rocce del versante nord del Terminillo cercando di avvicinarci alle pareti.

Versante nord del Terminillo
Versante nord del Terminillo

Una suggestiva formazione rocciosa

Le pareti nord, ancora incrostate di ghiaccio nonostante le alte temperature

Il versante nord del Terminillo, che stiamo attraversando, è molto suggestivo: c'è parecchia neve confronto al versante da dove siamo partiti e le rocce delle pareti sono coperte da numerose colate di ghiaccio, nonostante la temperatura abbondantemente sopra lo zero, segno che la notte passata ha gelato forte.

Pareti nord del Terminillo

Dopo aver costeggiato la piccola ma aspra parete nord, ci attende l'ultima fatica della giornata: la risalita fino alla selletta delle Scangive (detta anche selletta Chiaretti). Superiamo anche questa ripida rampa, che in alcuni tratti troviamo piuttosto ghiacciata.

Arrivati alla sella, non possiamo esimerci dall'osservare la "mitica" Chiaretti-Pietrostefani, la via di alpinismo invernale più classica dell'Appennino occidentale.

Oggi sembra in condizioni abbastanza impegnative: si scorge qualche saltino di roccia e, pare, un po' di ghiaccio. Ci soffermiamo ad osservare una cordata ferma sotto il canalino che porta alla cresta nord, con il capocordata che procede molto lentamente.


Terminillo, Chiaretti Pietrostefani
Chiaretti-Pietrostefani

Arrivati qui, ci togliamo i ramponi che, per precauzione, avevamo finora tenuto ai piedi e percorriamo l'ultimo tratto di gita, sfilando sotto i canali e i pilastri di roccia del versante est.

Giunti alla macchina, prima di andarcene, vorremmo entrare nel rifugio Sebastiani per prendere qualcosa e fare conoscenza col nuovo gestore, ma purtroppo il rifugio è ancora chiuso. Peccato, tra l'altro oggi, con le decine e decine di persone presenti, avrebbe fatto buoni affari.

Non ci resta che dirigerci a Pian de' Valli, in un bel bar dove consumiamo una merenda a base di torta, te caldo, castagnole al cioccolato e, per qualcuno... caffè corretto!



Commento finale

Un'escursione alpinistica lunga e panoramica, in cui ammirare diversi ambienti e paesaggi del Terminillo. Ci è piaciuta molto.

7 km di sviluppo e oltre 500 metri di dislivello





Dati dell'Escursione



Data: 26 febbraio 2017
Partenza: Rifugio Sebastiani, 1820 metri
Arrivo: Rifugio Sebastiani, 1820 metri
Punto più alto: vetta del Terminillo, 2216 metri
Rifugi: rif. Angelo Sebastiani, 1825 metri
Dislivello totale in salita: 550 metri circa
Dislivello totale in discesa: 550 metri circa
Tempo impiegato5 h circa (soste comprese) - 1 h 45 min dal Sebastiani alla cima (canalino Orsacchiotta); 30 min dalla cima del Terminillo alla cima Sassetelli; 35 min dalla vetta alla sella Sassetelli; 2 h 10 min dalla sella Sassetelli al rif. Sebastiani
Sviluppo del percorsocirca 7 Km
Difficoltà: Canalino dell'Orsacchiotta: PD (tratti a 45° e in uscita 15 m a 50°/55° su neve dura) - Cresta Sassetelli: F (qualche tratto esposto e con elementari difficoltà alpinistiche). Il resto EAI
Attrezzatura: Scarponi da montagna invernali, caschetto da alpinismo, piccozza e ramponi. La corda può servire per accompagnare principianti (ma occorre saperla usare!!!).

Nessun commento:

Posta un commento