Una salita ben conosciuta, una discesa che non avevamo mai fatto in "invernale"!
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(Terminillo, 26 febbraio 2017) - Quest'anno, come spesso ci accade da un po' di tempo a questa parte, iniziamo l'attività di alpinismo invernale a stagione avanzata... Previsioni meteo di tempo soleggiato ci spingono verso l'amato Terminillo, luogo ideale per riprendere confidenza con piccozze e ramponi.
Salendo verso il versante est del Terminillo |
Giungiamo al rifugio Sebastiani con comodo e troviamo il pienone! Nel piazzale del rifugio non c'è più posto e le macchine sono parcheggiate lungo la strada.
C'è il sole e la temperatura è alta (6°C) ma sull'asfalto ci sono, fortunatamente, sottili veli di ghiaccio, segno che la notte ha gelato.
Cerchiamo di prepararci in fretta, per evitare la probabile ressa.
Indossati gli zaini, cominciamo a salire sui soleggiati pendii, piuttosto spogli di neve: quest'anno sul versante occidentale dell'Appennino centrale ha nevicato poco.
Il versante est del Terminillo |
Mentre io e Luca procediamo, una lunga colonna di escursionisti si incammina sulle nostre tracce.
Saranno almeno sessanta! Speriamo che siano diretti per una salita diversa dalla nostra!
Il gruppone si dirige verso la sella della Chiaretti: viste le condizioni di scarso innevamento, considerando che è la prima salita della stagione e che vorremmo evitare di incolonnarci lungo uno stretto e ripido canalino con altre decine di alpinisti, ci dirigiamo verso una classica via di salita, da noi spesso percorsa perché facile, ma non banale: il canalino dell'Orsacchiotta.
I pendii alla base del Terminillo |
Canalino dell'Orsacchiotta: saliremo di qui |
Lasciamo volentieri la folta comitiva diretta al versante nord e cominciamo ad avvicinarci alla base del canalino che percorreremo: sotto il sole, che batte diretto, fa molto caldo e dobbiamo alleggerirci di pile e giacche a vento. Infilati ramponi e casco, impugnate le piccozze, iniziamo a salire il pendio via via più ripido che conduce all'imbocco del canale dell'Orsacchiotta.
Ci avviciniamo al canalino |
Salendo verso l'Orsacchiotta |
Nel frattempo veniamo raggiunti da un gruppo di ragazzi pontini, che lasciamo passare avanti.
Nel canale, grazie all'ombra, la temperatura è più consona e la neve più compatta: saliamo meglio.
Nel canale dell'Orsacchiotta |
Una strettoia |
Canale dell'Orsacchiotta |
Il percorso prosegue nel cuore del canale, tra paretine incrostate di ghiaccio, aggirando varie rocce che emergono dal pendio nevoso. Arriviamo sotto lo stretto corridoio finale, che porta alla vetta.
I ragazzi di Norma, che ci avevano preceduto, ci lasciano passare avanti: percorriamo quindi gli ultimi metri del canale, un po' ghiacciati, fino all'azzurro della sommità. Un passaggio breve, ma sempre di soddisfazione per alpinisti della domenica come noi.
I ragazzi di Norma che hanno condiviso con noi la salita del canale |
Verso l'ultimo tratto del canalino |
Nell'ultimo tratto del canalino |
Gli ultimi metri prima dell'uscita in cresta |
In questi pochi metri, vista la neve dura e la pendenza abbastanza accentuata, è possibile mettere in pratica un minimo di tecnica base di alpinismo invernale e 'sta cosa a noi piace sempre...
Qui un breve video del tratto finale del canale:
Spuntiamo in cresta avvolti dalla luce abbagliante del sole. Il passaggio dall'ambiente scosceso e chiuso del canalino a quello orizzontale e aperto della cresta è sempre improvviso e piacevole, inaspettato nonostante l'abbia provato innumerevoli volte.
Attendiamo l'uscita dei ragazzi che salivano con noi, ci scattiamo una foto di gruppo tutti assieme, ci salutiamo e proseguiamo per il breve tratto di cresta che conduce alla vetta.
Il canale Centrale |
Vetta del Terminillo |
Vetta del Terminillo |
Invece di scendere per la via più breve, il canale Centrale, scegliamo di fare un giro molto più ampio e panoramico, seguendo la cresta Sassetelli per poi scendere ai piedi del versante nord: un itinerario ben conosciuto nelle altre stagioni, ma mai percorso con la neve. Sicuramente non incontreremo folla...
Scendendo verso la cresta Sassetelli |
Il Terminilletto |
Cresta Sassetelli |
La cresta è facile, ma in molti punti stretta: in qualche tratto richiede attenzione in quanto piuttosto esposta.
Un tratto roccioso della cresta Sassetelli |
In particolare il breve tratto che supera la vetta Sassetelli è da percorrere con un minimo di attenzione in quanto un po' impervio e piuttosto esposto: inciampare qui potrebbe avere serie conseguenze.
Sulla vetta Sassetelli, sullo sfondo la cima del Terminillo |
Cresta Sassetelli, sullo sfondo il Terminilletto |
Dalla cresta Sassetelli verso la cima di Vall'Organo |
Superato questo tratto la cresta diventa molto facile e si percorre senza grosse difficoltà fino alla sella Sassetelli: da qui scendiamo alla nostra destra (sud-est) seguendo una traccia che taglia in leggera discesa i pendii innevati del circo glaciale dei Sassetelli, traccia geologica degli antichi ghiacciai che millenni fa ricoprivano le cime più alte dell'Appennino.
Vista del Terminillo da nord. scendendo dalla selletta Sassetelli |
Scendendo dalla sella Sassetelli |
Cima Vall'Organo |
Attraversata la parte alta del circo glaciale, detta Prato Sassetelli, su una neve un po' faticosa, giungiamo al bordo dei salti che precipitano sulla zona detta Le Scangive. Costeggiamo i salti fino ad arrivare in corrispondenza del punto in cui il sentierino estivo scende verso le ghiaie alla base delle rocce. In questa stagione, ovviamente, il sentiero non si vede e bisogna calarsi su ripidi pendii di neve un po' marcia e cotta dal sole, ma senza grandissime difficoltà arriviamo al fondo della conca.
Al bordo dei salti che dominano Le Scangive |
Il canalino Primo Maggio "affollato" |
Da qui vediamo chiaramente il gruppone di questa mattina: una parte è ancora incolonnato nel bel Canale Primo Maggio, un altra parte sta superando il secondo salto della cresta nord...
Il cielo si è coperto, non fa più caldo: proseguiamo attraversando la conca alla base delle rocce del versante nord del Terminillo cercando di avvicinarci alle pareti.
Versante nord del Terminillo |
Una suggestiva formazione rocciosa |
Le pareti nord, ancora incrostate di ghiaccio nonostante le alte temperature |
Il versante nord del Terminillo, che stiamo attraversando, è molto suggestivo: c'è parecchia neve confronto al versante da dove siamo partiti e le rocce delle pareti sono coperte da numerose colate di ghiaccio, nonostante la temperatura abbondantemente sopra lo zero, segno che la notte passata ha gelato forte.
Pareti nord del Terminillo |
Dopo aver costeggiato la piccola ma aspra parete nord, ci attende l'ultima fatica della giornata: la risalita fino alla selletta delle Scangive (detta anche selletta Chiaretti). Superiamo anche questa ripida rampa, che in alcuni tratti troviamo piuttosto ghiacciata.
Arrivati alla sella, non possiamo esimerci dall'osservare la "mitica" Chiaretti-Pietrostefani, la via di alpinismo invernale più classica dell'Appennino occidentale.
Oggi sembra in condizioni abbastanza impegnative: si scorge qualche saltino di roccia e, pare, un po' di ghiaccio. Ci soffermiamo ad osservare una cordata ferma sotto il canalino che porta alla cresta nord, con il capocordata che procede molto lentamente.
Chiaretti-Pietrostefani |
Arrivati qui, ci togliamo i ramponi che, per precauzione, avevamo finora tenuto ai piedi e percorriamo l'ultimo tratto di gita, sfilando sotto i canali e i pilastri di roccia del versante est.
Giunti alla macchina, prima di andarcene, vorremmo entrare nel rifugio Sebastiani per prendere qualcosa e fare conoscenza col nuovo gestore, ma purtroppo il rifugio è ancora chiuso. Peccato, tra l'altro oggi, con le decine e decine di persone presenti, avrebbe fatto buoni affari.
Non ci resta che dirigerci a Pian de' Valli, in un bel bar dove consumiamo una merenda a base di torta, te caldo, castagnole al cioccolato e, per qualcuno... caffè corretto!
Commento finale
Un'escursione alpinistica lunga e panoramica, in cui ammirare diversi ambienti e paesaggi del Terminillo. Ci è piaciuta molto.
7 km di sviluppo e oltre 500 metri di dislivello |
Dati dell'Escursione
Data: 26 febbraio 2017
Partenza: Rifugio Sebastiani, 1820 metri
Arrivo: Rifugio Sebastiani, 1820 metri
Arrivo: Rifugio Sebastiani, 1820 metri
Punto più alto: vetta del Terminillo, 2216 metri
Rifugi: rif. Angelo Sebastiani, 1825 metri
Dislivello totale in salita: 550 metri circa
Dislivello totale in discesa: 550 metri circa
Tempo impiegato: 5 h circa (soste comprese) - 1 h 45 min dal Sebastiani alla cima (canalino Orsacchiotta); 30 min dalla cima del Terminillo alla cima Sassetelli; 35 min dalla vetta alla sella Sassetelli; 2 h 10 min dalla sella Sassetelli al rif. Sebastiani
Sviluppo del percorso: circa 7 Km
Sviluppo del percorso: circa 7 Km
Attrezzatura: Scarponi da montagna invernali, caschetto da alpinismo, piccozza e ramponi. La corda può servire per accompagnare principianti (ma occorre saperla usare!!!).
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