Da qualche anno cerco di ri-salire in vetta al Corno Grande in veste invernale, ma ogni volta...
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(Campo Imperatore, L'Aquila, 22 aprile 2016) - Partiamo con la prima funivia per Campo Imperatore: poco dopo le 8.30 sbarchiamo sul bordo occidentale del vasto altipiano, in un'atmosfera pienamente primaverile, che contrasta assai con il calendario. I miei compagni Luca e Giulio si approntano in breve per l'escursione e partiamo.
Luca e Giulio si incamminano verso la sella di monte Aquila
Decidiamo di prendere il cosiddetto "Sentiero estivo" per la sella di monte Aquila: un percorso, sconsigliabile in pieno inverno, che taglia a mezza costa sotto la cresta della Portella. Vista la scarsa quantità di neve al suolo, oggi è l'opzione migliore.
L'inizio del Sentiero Estivo
Lungo il Sentiero estivo, la sella di Monte Aquila e il Corno Grande
Vista la scarsità della neve presente, ci incamminiamo un po' dubbiosi circa la percorribilità degli itinerari invernali su cui vorremmo cimentarci... D'altra parte, siamo soddisfatti per le condizioni meteo, che dalle previsioni sembrava dovessero essere peggiori... La neve è abbastanza compatta e sostiene bene il nostro peso, segno che di notte ha gelato.
Il versante sud del Corno Grande
Lungo il Sentiero estivo per la sella di monte Aquila
Siamo quasi soli: dico quasi perché un tale, probabilmente partito a piedi da Fonte Cerreto, ci supera nei pressi del pendio di uscita alla sella. Dalla patacca che mi pare di aver intravisto sulla giacca dovrebbe essere del Soccorso Alpino, dall'accento proviene da una regione d'Italia molto a nord e viaggia come un razzo...
Il ripido pendio che sbuca nei pressi della sella di monte Aquila
Giulio e Luca
Superato con un piccolo sforzo quest'ultimo ripido pendio di neve un po' dura, ma ben scalinata, ci affacciamo sulla selvaggia conca di Campo Pericoli, dinnanzi ad un panorama che, pur avendolo visto parecchie decine di volte, emoziona come sempre.
Giulio e il suo look "alpinista anni 80"
Luca
Ci dirigiamo quindi verso le pendici del Corno Grande e, man-mano che ci avviciniamo, la nostra perplessità aumenta, in particolare per la percorribilità della via di discesa - canalone Bissolati - che sembra molto spoglio di neve... Decidiamo quindi, prima di salire, di dare un'occhiata da vicino allo "sbocco" di questo canale, onde evitare di infognarci tra ghiaie, roccette marce e massi pericolanti...
Verso il Corno Grande
Con questo non voglio dire che non sia possibile scendere dal canale Bissolati con poca o niente neve, né che si tratti di un'impresa difficile, anzi... Ma non è propriamente divertente né rilassante: già ci passai nel lontano fine maggio 2006... Una bella avventura, ma solo dopo, quando la si rammenta con gli amici, con i piedi ben piantati su una superficie stabile, solida e pianeggiante...!
27 maggio 2006 - discesa dal Bissolati
27 maggio 2006 - discesa dal Bissolati
Sarà l'età che avanza, sarà la saggezza che aumenta, sarà quel che sarà... Oggi non ci va di tribolare tra detriti e marcioni per cui, giunti alla base del canale, visto che le condizioni ci sembrano parecchio asciutte, decidiamo che NON scenderemo da qui, a meno di non avere altre alternative... Opteremo per la via normale, un po' lunga in verità, o la Direttissima, da cui vorremmo salire, se ci sembrerà fattibile facilmente anche in discesa...
Alla base del Bissolati
Ci apprestiamo quindi alla salita della Direttissima, in vero un po' spoglia anch'essa, ma andiamo lo stesso a dare un'occhiata... Calziamo subito i ramponi, dato che la neve è duretta e la pendenza incomincia a farsi seria.
Luca si prepara alla salita
La parte bassa del canale della Direttissima
Mentre saliamo e raggiungiamo il celebre Sassone, il tipo che ci aveva superato in salita alla sella di monte Aquila sta già scendendo! Beato lui... Noi invece, un passo dopo l'altro, ci introduciamo nel canalino...
Salendo alla Direttissima, sullo sfondo Campo Pericoli e Pizzo Cefalone
Il pendio della Direttissima: si vede il gradino di roccia che ci ha "stoppato"
Arrivati poco oltre un quarto del canale, a quota 2700 circa, un gradino roccioso, privo di neve, ci frappone un piccolo ostacolo, leggermente ostico da superare con i ramponi ai piedi: con un po' di attenzione e qualche imprecazione, supero questi pochi metri di roccette...
Il passaggetto scoperto
Giunti al punto anche i miei amici, ci si interroga un po' se proseguire o meno: non c'è un feeling molto positivo, c'è una sensazione di precarietà, dubbi sulla percorribilità del canale, pericoli oggettivi e soggettivi, propriocettività instabilizzata, senso di straniamento stagionale... In poche parole, si decide che nun ce va de rischia' troppo!!! Per cui giriamo i tacchi, o meglio: le punte dei ramponi, e ritorniamo indietro. Prima però, mi tocca ripercorrere a ritroso il passaggetto d'arrampicata con piedi ramponati, che comunque, grazie anche ai preziosi consigli dei compari ("metti il piede lì", "girati faccia a monte!") supero abbastanza brillantemente seppur con qualche convulsione:
Per la terza volta, negli ultimi tre tentativi, non riesco a salire sul Corno Grande in veste "invernale":
2013: rottura di un rampone!
2015: troppa neve!!
2016: troppo poca neve!!!
Del resto, trovare le condizioni ideali per questo genere di salite non è scontato: facendo un tentativo all'anno, è facile non pescare proprio il momento giusto.
Torniamo quindi indietro, godendoci un po' di panorami dai belvedere attorno al Corno Grande, in questo favoriti dalla giornata spettacolare.
Scendendo dalla Direttissima
Scendendo dalla Direttissima
La Direttissima vista dai pressi del Sassone: si vede il punto con poca neve, in cui abbiamo deciso di fermarci
Scegliamo quindi di dirigerci verso le facili e panoramiche alture di Monte Aquila.
Monte Brancastello e monte Prena
Versante sud-est del Corno Grande e valle dell'Inferno
La salita è praticamente elementare, resa suggestiva da grossi nuvoloni che risalgono dalla valle dell'Inferno, fermandosi proprio a pochi metri da noi.
Salendo a monte Aquila
Salendo a monte Aquila
Vetta di monte Aquila
Salendo a monte Aquila
Salendo a monte Aquila
Da monte Aquila torniamo indietro e procediamo per la cresta della Portella, fino al rifugio Duca degli Abruzzi, dove ci fermiamo per un breve ristoro.
In cima a monte Aquila
Corno Grande
Verso il rifugio Duca degli Abruzzi
Il versante sud del Corno Grande
Lungo la cresta della Portella
Due randagi sulla cresta
Pizzo Intermesoli dal rifugio Duca degli Abruzzi
Dopo la merenda ed aver preso un po' di sole sulle panche del rifugio, scendiamo quasi di corsa verso la stazione della funivia, riuscendo a perdere per un secondo quella delle 15...
Siamo soddisfatti comunque della bella giornata passata tra i monti, anche senza cima: l'ho già raggiunta tante volte, sta sempre là, un prossimo inverno la risalirò!!!
Commento finale
Il giro su cui abbiamo ripiegato non presenta vere difficoltà alpinistiche, ma concede panorami spettacolari in un ambiente di alta-montagna appenninica. Ribadisco la mia filosofia e quella dei miei compagni: in montagna si va per divertirsi, la tensione nervosa e il rischio, oltre un certo livello, non ci appartengono... Viva la montagna in allegria e spensieratezza!
Profilo altimetrico dell'escursione
Tracciato dell'escursione visto da sud
Tracciato dell'escursione visto da est
I canali sud del Corno Grande
Dati dell'Escursione
Data: 22 aprile 2016
Partenza: Albergo di Campo Imperatore, 2130 metri Arrivo: Albergo di Campo Imperatore, 2130 metri
Punto più alto: canale Direttissima sud, quota 2730 metri circa
Tempo impiegato: 6 h 15 min circa (soste comprese) - 1 h 30 min dall'Albergo all'attacco del canale Bissolati; 1 h dal Bissolati alla quota 2700 m del canale Direttissima; 1 h 40 min fino alla cima di monte Aquila; 1 h 30 min da monte Aquila al rif. Duca degli Abruzzi; 20 min dal rifugio all'Albergo. Sviluppo del percorso: 9,2 Km
Difficoltà: F: si tratta di un'escursione su terreno innevato, con qualche tratto ripido, che solitamente richiede la conoscenza base dell'uso di piccozza e ramponi. Se si vuole risalire la Direttissima, tenere conto che, al di là delle modeste difficoltà tecniche, che pure ci sono, si tratta di un percorso d'alta montagna, in ambiente severo, dove i cambiamenti meteo possono comportare gravi rischi per la propria incolumità.
Attrezzatura: Scarponi da montagna; piccozza e ramponi; casco raccomandatissimo se si risalgono i canalini alpinistici (Direttissima, Bissolati, ecc.); eventualmente bastoncini da escursionismo.
Bravi comunque ragazzi, anche per la scelta di scendere, laddove non c'era la necessaria tranquillità per salire. Se non ricordo male, la gita del 2006 fu caratterizzata dalla discesa integrale con i ramponi su roccia viva e sassi, da parte della nostra cara Livia!!!
Bravi comunque ragazzi, anche per la scelta di scendere, laddove non c'era la necessaria tranquillità per salire. Se non ricordo male, la gita del 2006 fu caratterizzata dalla discesa integrale con i ramponi su roccia viva e sassi, da parte della nostra cara Livia!!!
RispondiEliminaRicordi esattamente: la mitica Livia era addirittura convinta che i ramponi fossero fatti apposta per scendere su roccia e sassi... Beata innocenza!
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