Un allenamento di corsa in montagna, anche se forse, più che correre, ho camminato svelto e corricchiato... Ma la soddisfazione è stata tanta!
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(Valico della Chiesola, Lucoli, 22 maggio 2016) - Era tempo che volevo fare un bell'allenamento di corsa in montagna, disciplina che unisce due delle mie passioni: la montagna e, appunto, la corsa! Scelgo questo facile anello, che mi pare abbia le caratteristiche per impegnarmi senza sfiancarmi troppo... Non eccessivamente ripido e impervio, ma sicuramente un ambiente di montagna vera, abbastanza vario (ghiaie, prati, bosco) con tratti corribili anche per schiappe come me!
L'itinerario lo avevo già percorso il 30 dicembre 2015 con Marco e Luca: l'obbiettivo era anche di vedere di quanto riuscivo ad andare più veloce che in una semplice escursione.
Parto cercando di non spingere troppo, salendo, come al solito, il primo tratto senza riuscire a trovare l'evanescente sentierino che porta al monte Fratta... Lo incontro però presto, quindi, con un po' di fiatone, esco fuori dal bosco, salendo fino alla panoramica altura, prima vetta della giornata.
Panorama dal monte Fratta, 1878 m |
Panorama dal monte Fratta, 1878 m |
I monti della Duchessa visti da monte Fratta |
Breve sosta per bere e fare un paio di foto e si riparte: supero una comitiva di escursionisti che non finisce più... In mezzo a loro il solito tradizionalista che, vedendomi passare di corsa, commenta "bravo, bravo, vai, vai...", ovviamente in modo ironico... Non lo calcolo nemmeno e continuo con il mio passetto svelto... Ora ci sono le salite che portano al monte Cornacchia, la cima forse più netta e prominente dell'intera dorsale.
Panorama dalla vetta del monte Cornacchia, 2128 m |
La salita al Cornacchia è abbastanza dura e anche il fondo è impegnativo, molto roccioso e ghiaioso. Anche su questa cima sosto a bere e a fare foto: il panorama è bellissimo.
Ora manca l'ultimo tratto di cresta per raggiungere la cima di monte Puzzillo, vetta più alta dell'escursione: riesco a percorrere il tratto, abbastanza pianeggiante, quasi tutto di corsa.
Panorama dalla cima del monte Puzzillo, 2174 m |
Foto di vetta |
Dal Puzzillo, bisogna tornare un pezzetto indietro per affrontare la ripida discesa al passo del Morretano: in discesa sono una schiappa ancora più che in salita, ma vediamo come vado oggi, con le scarpe adatte e senza il solito zaino pesante...
In fondo alla discesa, il passo del Morretano |
Beh, devo dire che non sono certo volato giù come Kilian Jornet, ma sono sceso più sciolto di quello che pensavo e, soprattutto, sano e salvo!!! Merito anche delle nuove scarpe, le Salomon Speedcross Vario, che sono comode, leggere e hanno una tenuta eccezionale! Forse però avrei dovuto prenderle mezzo numero in meno, ma... vabbè! Arrivato al passo mi aspetta la breve ma ripidissima salita alla cima del Morretano, con pendenze fino a quasi il 50%... E' comunque molto corta e, senza eccessivi problemi, raggiungo anche la quarta cima della giornata...
Il pendio di salita alla cima del Morretano |
Il pendio di discesa dal monte Puzzillo |
Panorama dalla cima del Morretano, 2098 m |
Panorama dalla cima del Morretano, 2098 m |
Ora mi aspetta la salita all'ultima vetta: La Torricella. Con saliscendi non eccessivamente ripidi, tra i pascoli, giungo anche su quest'ultimo cucuzzolo, dal quale il panorama sul percorso fino a qui svolto è meraviglioso.
Sulla Torricella, 2071 m, sullo sfondo il Puzzillo e il passo del Morretano |
Panoramica dalla Torricella, 2071 m |
Riparto dalla Torricella per attraversare il tratto più selvaggio dell'itinerario. Nessuna traccia, terreno un po' infido: tante doline, rocce affioranti tra i pascoli, qualche ripido nevaio... Cavalli bradi che mi guardano un po' incuriositi. In questo tratto, nonostante sia in leggera discesa, non riesco a correre con continuità... Vorrei anche evitare di farmi male qui in cima, dato che presenza umana, a differenza che dall'altro versante della valle, proprio non ce n'è!
Arrivo ai primi alberi del bosco per piegare alla mia destra verso il fondo della valle del Morretano: ora una discesa poco ripida mi conduce, corricchiando, alla mulattiera di fondovalle.
Valle Morretano: Puzzillo, passo del Morretano, cima del Morretano |
Ora posso correre fino al valico della Chiesola: la pendenza non eccessiva e il fondo relativamente regolare me lo consentono... Ed è proprio bello lasciare andare le gambe in un ambiente tanto incantevole e in una natura così ben conservata.
Una radura della valle del Morretano |
Rallento giusto un attimo, quando devo passare in mezzo ad un gruppetto di cavalli bradi, che nitriscono allegramente... Si sa mai che si spaventino e si imbizzarriscano, mollandomi qualche zampata! In realtà si allontanano paciosi, appena mi avvicino.
Cavalli al pascolo in valle Morretano |
Attraverso quindi il bosco, raggiungo la sterrata che porta a Prato Agabito e concludo questa bella sgroppata tra i monti! Mi raggiungono mio padre e mia sorella, che nel frattempo si sono fatti una passeggiata all'Aquila, e andiamo tutti assieme a pranzo in un buon ristorantino di Rocca di Mezzo. Bellissima giornata!
Dopo la fatica ci si deve ristorare |
Ristorante La Fiorita, Rocca di Mezzo |
14,6 Km per 860 m di dislivello |
Tempi parziali
Prato Agabito (1616) - monte Fratta (1878): 20 min
Monte Fratta (1878) - monte Cornacchia (2128): 28 min
Monte Cornacchia (2128) - monte Puzzillo (2174): 12 min
Monte Puzzillo (2174) - passo Morretano (1983): 10 min
Passo Morretano (1983) - Cima Morretano (2098): 9 min
Cima Morretano (2098) - La Torricella (2071): 11 min
La Torricella (2071) - Prato Agabito (1616): 47 min
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