Questa volta vi racconto la salita del monte Prisojnik, anche detto Prisank, per la via ferrata Kopiščarjeva pot e la cresta occidentale: un'emozionante piccola avventura sulle Alpi Giulie slovene!
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(Passo Vršič, Slovenia, 11 agosto 2015) - Parto dal passo Vršič che il sole è già sorto, ma in giro non c'è ancora molta gente. Mi incammino verso lo storico rifugio Tičarjev dom, costruito nel lontano 1912, e lo oltrepasso mentre i gestori sono indaffarati a sistemare, in attesa delle numerose visite che si preannunciano. Seguo il sentiero che si infila tra i fitti cespugli di pino mugo, cogliendone le ruvide carezze e l'odore resinoso. Qua e là qualche fortificazione militare ci ricorda i tempi in cui per questi monti passava il confine tra regno d'Italia e regno di Jugoslavia, a cavallo tra le due guerre. Intanto le Mojstrovke e i monti della val Trenta vengono inondati di sole e risplendono rosei sopra le valli che ancora riposano.
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La Mala Mojstrovka è già completamente assolata |
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Il Bavški Grintavec |
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Il rifugio Tičarjev dom e il passo Vršič |
Arrivo presto e con poca fatica alla sella ai piedi del Prisojnik: a destra si prendono i sentieri della via normale e della cresta ovest, mentre a sinistra si scende verso l'ombrosa parete nord. Io scendo a sinistra.
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Le torri del Prisojnik si stagliano in controluce |
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I severi contrafforti settentrionali del Prisojnik |
Il sentiero cala ripido e un po' franoso tra rada vegetazione e massi di varia grandezza, finché raggiunge le pareti da cui attacca la ferrata che devo percorrere. Questo percorso è tra i più popolari delle Alpi slovene ed è conosciuto con diversi nomi: Kopiščarjeva pot (via di Kopiščar), Pot skozi Prednje Okno (via attraverso la finestra davanti), Fensterweg (in tedesco, via della finestra); la sua caratteristica particolare è che attraversa un'enorme apertura (Okno, finestra) che fora la parete nord del Prisojnik poco sotto il filo della sua cresta ovest. Tale tipo di fenomeno ha pochi paragoni nell'intera cerchia alpina.
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Le pareti poco sopra l'attacco della ferrata |
La via attacca con una facile ma esposta cengia che attraversa la parete; poi sale verticale, sempre su rocce ben attrezzate, per raggiungere i pendii sovrastanti. Davanti a me ho due coppie: un padre e figlio adolescente, che procedono con molta attenzione e sicurezza, e due alpinisti di mezza età che avanzano slegati, quindi veloci.
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Sulla parete di destra inizia la ferrata |
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La cengia su cui inizia la ferrata Kopiščarjeva pot |
La salita richiede un impegno tale da divertire senza essere stressante, ma anche un po' di fatica, forse per la temperatura anormalmente elevata, che fa scendere pesanti gocce di sudore da sotto il mio caschetto da roccia.
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La ferrata supera esposte paretine e attraversa esili cenge rocciose |
Dopo un primo tratto di ferrata, l'itinerario si dipana su sentiero e roccette non attrezzate, ma facili, in un ambiente selvaggio e solitario.
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Le severe pareti del Prisojnik incombono |
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Nella roccia, il volto dell'Ajdovska deklica, cui è legata una nota leggenda |
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Un facile tratto tra le rocce |
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Una cengia |
Dopo questo tratto relativamente semplice, arrivo al tratto più impegnativo della Kopiščarjeva: un primo camino esposto e verticale, da cui si accede ad un secondo, meno ripido, ma dal quale si esce attraverso una strettoia che obbliga ad un "passo del gatto", ovvero a procedere carponi, stando attenti a non incastrarsi con lo zaino.
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Il camino |
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All'uscita del primo camino |
Comincio a salire, con attenzione, nello stretto budello roccioso, cercando di scaricare bene il peso sui piedi, che trovano un saldo appoggio negli abbondanti gradini di acciaio infissi nelle pareti. In realtà la salita non è veramente difficile proprio grazie ai numerosissimi supporti metallici che agevolano la progressione, ma ci tengo a salire bene; e salire bene significa salire con il minimo sforzo, elegantemente, senza issarsi sul cavo metallico. Ciò richiede un'attenta valutazione di ogni singolo movimento, che deve essere il più possibile fluido, e un dosaggio della forza impiegata, che deve essere la minima sufficiente. Devo dire che, in questo modo, la salita di questo camino non è affatto elementare, soprattutto in un tratto leggermente strapiombante, ma si supera senza eccessivo sforzo.
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Il camino è verticale. ma ottimamente attrezzato |
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La salita nel camino della Kopiščarjeva pot |
Superato il primo camino, accedo ad un secondo, meno verticale, che termina con un tratto molto inclinato, il quale richiede di procedere quasi carponi (in gergo: passo del gatto). Tribolo un po' quando lo zaino si incastra nella roccia dietro di me, ma ne esco facilmente e trovo anche l'occasione di farmi un autoscatto.
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Il passaggio che costringe al "passo del gatto" |
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All'uscita dal "passo del gatto" |
Appena esco da questo tratto, il più ostico dell'intera escursione, sono molto soddisfatto e sento dentro di me il desiderio di rifarlo! Ovviamente non oggi... Comunque ora procedo su terreno ripido, tra sfasciumi e roccette, e comincio ad intravvedere, in alto, la finestra naturale attraverso la quale dovrò passare: l'Okno!
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Si comincia ad intravvedere l'Okno |
Sembra ancora piccolo... Ma su queste enormi pareti, è difficile cogliere le proporzioni degli elementi che le compongono. Continuo quindi a salire, faticosamente, con il cuore che a tratti batte forte nel petto e nelle tempie (non sono allenatissimo...).
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Sopra di me, altri escursionisti |
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Un tratto di roccette da superare |
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Il passo del Vršič, da cui sono partito |
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Finalmente sotto la finestra! |
Ad un certo punto giungo su un pendio di terriccio rossastro, che scende proprio dalla finestra: sembra vicina, ma mi manca ancora parecchia salita... A mano a mano che salgo e mi avvicino, l'Okno, questa incredibile apertura, diventa sempre più grande, rivelando le sue dimensioni ciclopiche.
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Un escursionista è arrivato quasi all'uscita |
Attacco le lisce placche rocciose che conducono attraverso la finestrona... Anche qui le continue attrezzature consentono una salita senza grossi problemi.
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All'interno dell'Okno (la Finestra) |
Guardando verso l'alto, rimango veramente impressionato da questa architettura naturale, che mai avrei immaginato tanto imponente: a occhio potrebbe contenere facilmente i più grandi palazzi... Dicono che misuri 80 x 40 metri, quindi ci passerebbe attraverso il palazzone dove lavoro... Mentre mi avvicino all'uscita sull'altro versante, la luce diventa sempre più intensa, dato che sto passando dal versante nord, in ombra, a quello meridionale, assolato.
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Uscito dall'Okno, uno sguardo indietro |
Sbuco quindi sulla cresta ovest, dove incontro molti altri escursionisti che salgono e scendono. Io proseguo in salita verso la vetta.
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Lungo la cresta ovest del Prisojnik |
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Lungo la cresta ovest del Prisojnik |
La salita lungo la cresta non è molto difficile e l'ho già percorsa cinque anni fa, ma richiede comunque attenzione visto che è comunque abbastanza esposta e presenta qualche tratto di facile ferrata.
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Un tratto attrezzato lungo la cresta ovest del Prisojnik |
La percorro comunque agevolmente, anche se con un po' di fatica, un po' sul filo roccioso, un po' per cenge che la costeggiano ora su un lato, ora sull'altro. Supero qualche divertente passaggio di arrampicata finché arrivo al ripido pendio che conduce infine in cima all'agognata vetta.
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Uno sguardo indietro, lungo la cresta: sullo sfondo Jalovec e Mangart |
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L'ultimo tratto di cresta |
In vetta c'è molta gente, salita dai diversi itinerari che conducono su questa possente montagna: purtroppo il cielo si è annuvolato e non posso fare belle foto. Mi limito quindi a pochi scatti e a rifocillarmi con le mie solite barrette, frutta secca e acqua fresca.
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Vista su Kranjska Gora |
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Lo Jaovec |
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Dalla cima, vista verso lo Špik, la Škrlatica e il resto del gruppo di Martuljek |
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Il Razor e, sullo sfondo, sua maestà Triglav |
Bene, ho riposato abbastanza: comincio a scendere. Torno brevemente sui miei passi fino al bivio per lo Slovenska pot (sentiero sloveno), che è la via normale. Si tratta di un sentierino che, nella prima parte, scende fra roccette e ghiaioni, cercando i punti più agevoli del versante sud della montagna. Non presenta particolari difficoltà, ma richiede sempre attenzione in quanto impervio e in alcuni casi una scivolata potrebbe avere serie conseguenze.
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Il terreno percorso dal sentiero di discesa |
Scendo quindi con prudenza, tra brecce, rocce e magri praticelli, su questo assolato versante così diverso da quello per il quale sono salito. Anche questo tratto giunge però a termine: vedo l'inizio dei verdi prati della valle Mlinarica, finalmente mi posso rilassare...
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Nella parte inferiore, il sentiero attraversa questi verdi pascoli |
Attraverso questi dolci pendii, tra alberi di larice e erbe odorose... Nel mentre che cammino verso il passo e sempre più mi allontano dalle severe vette, mi ritornano in mente le aspre rocce, i precipizi, il mondo verticale appena percorso e una sensazione di soddisfazione ed appagamento mi pervade. Ma dentro di me, sto già pensando alla prossima escursione: le difficoltà e le fatiche che ho appena sopportato sono già passate, i disagi patiti non contano più e sento già la voglia di tornare tra le mie montagne.
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Sguardo indietro: a destra il sentiero da cui provengo (Slovenska pot), a sinistra l'inizio della via della cresta (Grebenska pot) |
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Attraversando il ghiaione, sguardo verso il Vršič |
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Dal ghiaione, vista delle pareti del Prisojnik |
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Le pareti del Prisojnik |
Commento finale
Questa è un'escursione giustamente famosa, dato che porta in vetta ad una delle cime più importanti delle Giulie, per mezzo di un itinerario divertente, vario e panoramico. L'attraversamento della grande finestra naturale (Okno) è molto spettacolare ed impressionante. Personalmente, nel compiere l'escursione, ho fatto un po' più fatica di quanto mi aspettassi, nonostante i soli 1000 metri di dislivello, ma probabilmente ciò è stato causato dallo scarso allenamento e dalla giornata molto calda. La ferrata non è particolarmente difficile, ma la definirei severa: ci sono tratti verticali ed esposti, non è proprio per principianti anche se l'abbondanza di assicurazioni artificiali la rende alla portata anche di chi ha poca dimestichezza con l'arrampicata. Terminata la ferrata, una volta attraversato l'Okno, il percorso della cresta non è elementare, ma sicuramente più facile. Chi soffre molto l'esposizione, però, potrebbe incontrare qualche piccola difficoltà. Da non sottovalutare la discesa che, sebbene meno impegnativa, si svolge in buona parte su terreno infido e potenzialmente pericoloso: io ho tenuto in testa il caschetto per un buon tratto...
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Il percorso della via |
Dati dell'Escursione
Data: 11 agosto 2015
Partenza: passo Vršič, 1611 metri
Arrivo: passo Vršič, 1611 metri
Punto più alto: vetta Prisojnik, 2547 metri
Dislivello totale in salita: 1000 metri circa
Dislivello totale in discesa: 1000 metri circa
Tempo impiegato: 7 h circa (soste comprese) - 3 h 45 min circa per la salita (40 min fino all'attacco della ferrata, 3h fino all'uscita: tot ferrata 2h 20 min circa), 3 h 15 min circa per la discesa (soste comprese)
Sviluppo del percorso: 8 Km
Difficoltà: Si tratta di una ferrata di media difficoltà -
EEA-D: non presenta infatti passaggi particolarmente difficili in quanto è abbondantemente attrezzata con cavo metallico e numerosi gradini e pioli d'acciao; si tratta però di un percorso spesso esposto, anche molto, e a tratti quasi verticale: non adatto quindi ai meno esperti. Giunti alla fine della ferrata, per raggiungere la cima è necessario percorrere la cresta ovest, che è un percorso anch'esso attrezzato, sebbene non possa essere classificato come vera e propria ferrata -
EEA-F: vi sono parecchi tratti esposti, qualcuno anche senza cavo metallico, facili passaggi di I grado e brevi tratti attrezzati; la discesa, infine, è per un sentiero molto ripido, a tratti scosceso, su terreno friabile e spesso un po' esposto, che richiede piede sicuro ed esperienza di montagna -
EE. Tutto il percorso è abbondantemente segnalato.
Attrezzatura: Scarpe da montagna, casco, imbrago e set da ferrata per la Kopiščarjeva pot; personalmente non ho ritenuto necessario autoassicurarmi sulla cresta ovest, ma i meno esperti potrebbero sentirne la necessità. I bastoncini da escursionismo potrebbero dare qualche noia in alcuni passaggi della ferrata (camini).
Pazzesco, un finestrone in piena parete che collega due versanti opposti della montagna, Stargate!
RispondiEliminaComplimenti Renato, bella prova, affrontare un percorso impegnativo da soli non è mai facile, ma tu hai esperienza da vendere. Foto bellissime come al solito, racconto avvincente e soprattutto appassionato. Recentemente ho vissuto poco la montagna nel modo che conosciamo e che spessissimo abbiamo condiviso, l'ho vissuta in altri modi, sempre belli e soprattutto in compagnia delle persone più importanti, però ho nostalgia di certi luoghi e di certi compagni, che credo ritroverò presto...ehm....abbastanza presto, nel frattempo, continuerò a trovare un'enorme piacere nel leggere questi report e nel guardare le tue foto.
Vai Renato, vai!!!! Un abbraccio e a presto
Leo
Caro Leo,
Eliminasempre belli i tuoi commenti. Allora ti aspetto sui monti al più presto (o al più abbastanza presto)...
Ciao!!!!
Grazie Renato ho letto la tua esauriente relazione, ottimo lavoro! dovrei andare sul Prisojnik per la ferrata dopodomani, il meteo sembra promettere bene.
RispondiEliminaVedrai che ti piacerà molto, buona escursione!
EliminaGrazie mille per la spettacolare descrizione, non si trova molto online e qui descrivi perfettamente tutto il tragitto! Complimenti ancora e buone cose!
RispondiEliminaGrazie a te per la visita e le gentili parole. Buon escursioni!
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