L'inizio della primavera offre le condizioni migliori per le escursioni con gli sci: con l'amico Franz "Il Professore" percorriamo la classicissima gita al rifugio Sebastiani e al Costone, che ci concede una splendida neve e... un incontro inaspettato!
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(Campo Felice, Lucoli, 4 aprile 2015) - Obbiettivo della gita odierna è raggiungere con gli sci di fondo il rifugio Sebastiani partendo dall'albergo Alantino e, da lì, lasciati gli sci per i ramponi, calcare la vetta del Costone occidentale, 2171 metri, il tutto senza prendere la pioggia prevista dai bollettini meteo.
Mio compagno di escursione è Francesco, detto anche il Professore, detto oggi "Scia-coi-Lupi" (più avanti capirete perché...) grande veterano di marcialonghe, gite sciappenninistiche e scampagnate montane più o meno impegnative.
Calziamo quindi gli sci subito all'Alantino e cominciamo a risalire la ripida collina che lo sovrasta e che dà accesso al pianoro carsico detto Centomonti, chiuso a nord dalle faggete del Puzzillo, del Monte Rotondo, della Valle Leona.
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Risalendo i Centomonti, sullo sfondo la dorsale dei monti Cornacchia e Puzzillo |
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Sul pianoro dei Centomonti © Francesco |
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Pianoro dei Centomonti, Campo Felice |
Il cielo è coperto, ma le nuvole sono più alte delle cime delle montagne. Fa freddino, soprattutto perché manca il sole, ma non siamo sottozero. La notte deve aver comunque gelato, perché la neve è bella compatta. Scivoliamo senza grossi problemi tra le doline e i dossi carsici di questa porzione di altopiano, sfruttando clandestinamente, per pochi chilometri, la pista da fondo battuta. Solo in un breve tratto, su pendii esposti a sud, abbiamo dovuto togliere gli sci per la mancanza di neve, ma le condizioni sono ottime e poi.... non piove!
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Uno stagno gelato |
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Il famoso ricovero nei pressi della miniera di lignite © Francesco |
Giunti nei pressi della vecchia miniera di lignite, ci dirigiamo verso l'imbocco della Val Leona: la neve è tanta e ideale per sciare: non si affonda, ma non è neanche ghiacciata. Risaliamo nel bosco, eliminando ogni tanto i rametti che ostruiscono il passaggio e che potrebbero essere insidiosi, soprattutto al ritorno, in discesa.
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L'imbocco della Val Leona |
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Franscesco risale nel bosco della Val Leona |
Superate le ripide rampe con un po' di fatica, oltrapassata la radura che si apre sotto il Pizzo d'Azzocchio, finalmente ci affacciamo sulla valle del Puzzillo, chiusa a sud dall'aspra parete rocciosa del Costone occidentale.
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All'uscita della Val Leona, la valle del Puzzillo |
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Percorrendo la valle del Puzzillo © Francesco |
Scivoliamo felici nella valle abbondantemente innevata, oltrepassando il rifugio dei pastori. Da qui ci allarghiamo sulla destra, cercando di salire in maniera il più possibile regolare.
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Risalendo la valle del Puzzillo © Francesco |
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Il versante meridionale del Puzzillo |
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Risalendo verso il Sebastiani |
Sfiliamo davanti alle rocce del Costone, al di sopra della fossa di Puzzillo, e puntiamo verso il colletto di Pezza, dove è situata la nostra prima meta: il rifugio Sebastiani.
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Neve lavorata dal vento |
Dopo esserci allargati sul lato occidentale della conca, dobbiamo ora piegare verso est e risalire i pendii più ripidi che scendono dal Costone. Il mio compagno sale inarrestabile, con in suoi scietti da skating poco adatti alle salite fuoripista, rifocillandosi di continuo con panini, cioccolate ed altre vivande... ma come fa?!
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Il terreno si da un po' ripido |
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La parete del Costone |
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Si scia e si mangia, contemporaneamente! |
Le ultime rampe prima del rifugio sono un po' impegnative perché ghiacciate e più pendenti, ma le superiamo comunque senza problemi, confortati dal meteo che sembra tenere.
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Cimata di Puzzillo |
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Risalendo verso il colletto di Pezza © Francesco |
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Altri escursionisti salgono verso il rifugio |
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Francesco impegnato sugli ultimi pendii prima del rifugio |
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In arrivo al rifugio |
Giungiamo quindi al rifugio Sebastiani, che troviamo aperto e piuttosto frequentato. Sostiamo giusto il tempo di togliere gli sci e calzare i ramponi per affrontare l'ultimo breve, ma ripido pendio che porta alla vetta del Costone. Dobbiamo fare un po' in fretta, perché le nuvole si stanno abbassando e tira un forte vento freddo.
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Salendo dal rifugio Sebastiani al Costone occidentale |
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Salendo al Costone, vista verso i Piani di Pezza |
Saliamo con fatica questi ultimi metri battuti dal vento, con la testa (e il resto) tra le nuvole e il cuore in gola che batte forte! Finalmente superiamo la cornice di cresta e in pochi passi tocchiamo la croce sommitale. Il panorama è ovviamente
lo stesso di cui godetti l'anno passato con Marco:
non si vede niente...
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Salendo al Costone |
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Francesco riprende fiato |
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Non si vede, ma c'è tanto vento! |
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Foto ricordo in vetta al Costone |
La sosta è breve perché non si vede nulla a causa della nebbia/nuvole, tira vento e fa freddino: meglio ripartire verso il rifugio, prima che le nuvole calino ancora e ci rovinino la discesa in sci...
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Scendendo dal Costone al rifugio Sebastiani |
La discesa è rapida, veloce, in picchiata: in un quarto d'ora siamo al rifugio, dove i cortesi gestori ci rifocillano con del te caldo e una fetta di buona crostata.
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Il Prof. degusta il te caldo... che faccia da intenditore!!! |
Ritemprati, inforchiamo nuovamente gli sci, salutiamo l'ospitale rifugio e ci gettiamo (si fa per dire...) nella discesa, che ci fa godere di una neve perfetta!
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La porta del rifugio Sebastiani |
Ci teniamo larghi sulla sinistra, cercando la pendenza più regolare ed adatta ad i nostri leggeri sci stretti. Valutiamo l'itinerario tra i tanti dossi e valloncelli, in modo da non trovarci su tratti troppo ripidi né di dover risalire. Dopo alcune centinaia di metri, il Prof necessita di una sosta tecnica per sistemare le scarpette da fondo che gli dolgono.
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Francesco sistema le scarpette |
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Notare il calzettone: originale di GIGGI RIVA, stagione 1969/70 |
Riprendiamo la discesa su questa neve trasformata al punto giusto, migliore e più sciabile di quella delle piste battute! Percorriamo varie vallette, sfiliamo sotto i passi del Puzzillo, Torricella e Morretano e prendiamo un valloncello che ci riporta all'imbocco della valle Leona. Un gruppo di ciaspolatori partiti dal rifugio molto prima, viene da noi maramaldamente superato tra sonori pernacchioni!
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Me medesimo © Francesco |
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Scendendo per la valle del Puzzillo |
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Si risale ad imboccare la Val Leona |
Dal cielo cade un po' di nevischio, ma nulla di fastidioso: se ci fosse anche il sole ed una migliore visibilità sarebbe perfetto, ma non si può avere tutto. Scendiamo lo stretto e a tratti ripido bosco di Val Leona senza problemi e in breve arriviamo alla miniera di lignite.
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Nel bosco di Val Leona |
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Pausa mangereccia in località miniera |
Qui il Professore mio compagno di avventura esige una sosta prolungata e mangereccia: si sbafa un altro panino, frutta, cioccolato e nient'altro solo perché ha finito tutto! Dopo esserci ritemprati, riprendiamo la marcia lungo la pista di fondo, tra pioviggine e raggi di sole.
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Ritorno ad Alantino |
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Un breve tratto non innevato |
Dopo aver spalleggiato gli sci per un breve tratto, percorriamo l'ultimo discesone che ci riconduce all'albergo Alantino, dove, negli ultimi metri di escursione, piazzo l'unica caduta della giornata!
Giornata che si conclude egregiamente con una bella cioccolata calda.
Un incontro inaspettato
La neve è stata bellissima, i luoghi, pur ben conosciuti, sempre affascinanti, ma il momento più emozionante è stato l'incontro con il leggendario cacciatore che da sempre si aggira tra questi boschi e crinali: il lupo.
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Il lupo (clicca per ingrandire) |
Un incontro che, sebbene negli ultimi anni non sia più eccezionale, è pur sempre un evento raro. Non era mai capitato né a me né a Francesco e ci ha profondamente emozionato, rendendoci ancora più entusiasti della piccola avventura trascorsa tra questi monti.
Le tracce dell'escursione
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Profilo altimetrico: 18 Km e 740 m di dislivello |
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Percorso integrale |
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La parte alta del percorso |
Dati dell'Escursione
Data: 4 aprile 2015
Partenza: Albergo Alantino, Campo Felice, circa 1530 metri
Punto più alto: Costone occidentale, 2271 metri
Dislivello totale in salita: 750 metri circa
Dislivello totale in discesa: 750 metri circa
Tempo impiegato: 6 h 15 minuti circa (soste comprese) - Alantino - rif. Sebastiani: 3 h circa; rif. Sebastiani - vetta Costone occ.: 25 min circa; vetta Costone - rifugio: 15 min circa; rifugio - Alantino: 2 h 30 min
Sviluppo del percorso: 18 Km
Difficoltà: La parte sciescursionistica è di media difficoltà: tratti relativamente ripidi per gli sci di fondo subito sotto il rifugio Sebastiani e nel bosco di Val Leona, dove l'impegno è dato anche dal fatto che il percorso è stretto tra i faggi. Per la salita al Costone dal rifugio Sebastiani la difficoltà è
F: pendii moderatamente ripidi (35° circa) che potrebbero essere ghiacciati.
Attrezzatura: Sci da fondo escursionismo sono consigliabili, soprattutto se la neve è dura/ghiacciata. Per la salita al Costone portare con sé i ramponi, che potrebbero servire.
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