 |
Il primo salto della Cresta Nord del Terminillo - via Chiaretti-Pietrostefani |
Sabato 5 Gennaio sfruttiamo la giornata di bel tempo e torniamo al nostro amato Terminillo.
Siamo io, Luca e Giulio e, dopo qualche anno che non lo ripetiamo, scegliamo di salire il classicissimo canalino Chiaretti-Pietrostefani, da noi scalato già innumerevoli volte, ma sempre divertente e piacevole.
E' proprio caldo, per la stagione, ma fortunatamente nelle settimane precedenti il tempo è stato più invernale: la neve c'è e non è neanche troppo deteriorata, soprattutto sui pendii all'ombra.
 |
Io e Giulio in partenza: che facce da trucidi! (Foto di Luca) |
 |
Io e Luca in marcia verso la sella delle scangive (foto di Giulio) |
 |
Luca e Giulio nei pressi della sella di Leonessa, Terminillo |
Al rifugio Sebastiani c'è già gente: dopo aver sistemato l'attrezzatura e calzato i ramponi sin dal parcheggio (!), iniziamo l'onesta pedagnata che ci porterà alla selletta delle Scangive, là dove si passa dal versante est a quello nord della montagna e da dove appare, in tutto il suo minuto fascino, il nostro canalino...
 |
Il canale Chiaretti-Pietrostefani dalla sella delle Scangive: si vede una cordata impegnata sulla strettoia |
Questa via di salita al Terminillo è arcinota e superfrequentata da tutti gli alpinisti del centro Italia, in particolare da quelli del versante tirrenico. Le ragioni del suo successo sono:
- l'accesso breve
- la scarsa lunghezza
- la difficoltà (non è banale, ma alla portata di moltissimi)
- la bellezza dell'ambiente
- la varietà del percorso e dei passaggi (canalino stretto, saltini di misto roccia/neve, cresta)
E' per questo che è impossibile, nei weekend di tempo accettabile, non trovare altre cordate impegnate nella salita.
Arrivati alla selletta
delle Scangive, ci accingiamo agli ultimi controlli dell'attrezzatura
prima dell'ascesa. Il caro Luca, come al solito, impiega sempre qualche
minuto in più per sistemare con ordine la sua numerosa attrezzatura
nello zaino... Lo aspettiamo volentieri ma... l'ho avvertito: sul
Nanga Parbat non ce lo porto!!!
 |
Io e Giulio con sullo sfondo il Chiaretti-Pietrostefani (Foto di Luca) |
 |
Sella delle Scangive: Luca sistema con cura lo zaino prima di iniziare la scalata |
Quando anche Luca è pronto,
attacchiamo la salita del canalino: ve lo racconto sommariamente, dato
che, come detto, è arcinoto, super-raccontato e iper-fotografato.
Si
parte subito belli ripidi, almeno a 45°... Oggi, come perlopiù
accade, la neve è molta e non dura: il percorso è segnato dalle orme dei
tanti che nei giorni scorsi ci hanno preceduto e, sebbene non così
profondi come capita di trovare a volte in primavera, si possono
agevolmente sfruttare dei bei gradinozzi, dove l'avampiede trova comodo
alloggio...
 |
Luca e Giulio nella prima parte del Chiaretti-Pietrostefani |
 |
Una cordata di Terni ci segue nella prima parte del canale |
La famigerata strettoia a un terzo del canalino è ben ricoperta dalla neve: è ripida, abbastanza ghiacciata, ma non c'è nè ghiaccio vivo, nè tantomeno roccia scoperta, a differenza di come la trovammo cinque inverni fa, in un inizio stagione freddo ma poco nevoso...
 |
Luca sulla strettoia del Chiaretti-Pietrostefani (55°) |
 |
Io appena superata la strettoia (Foto di Luca) |
Proseguiamo quindi oltre, fino ad arrivare nella parte terminale del couloir, là dove i più arditi scelgono di proseguire sulla destra, infilandosi in un'angusta e ripida strettoia, e i più "paciosi" accettano di buon grado l'onta dell'uscita a sinistra, su pendii più ampi e bonari...
Usciti dal canale, bisogna affrontare i famigerati saltini della cresta nord: dovete infatti sapere, cari lettori non pratici del Terminillo, che, mentre nel canalino le condizioni, durante la stessa stagione e anche da un'annata all'altra, mutano di poco, sulla cresta no: mentre il canalino, infatti, è riparato e conserva, tra pareti di roccia, il suo gelido ripieno di neve più o meno ghiacciata, la cresta è invece esposta alle prepotenze del vento e agli insulti del sole, per cui, a secondo di quanto vento abbia tirato, della sua direzione, del sole ricevuto e delle precipitazioni solide o liquide, la potremo trovare: 1. rocciosa e pulita, 2. rocciosa ma ricoperta da un sottile strato di ghiaccio vetratato (ipotesi più temibile!), 3. mista roccia e neve più o meno ghiacciata, 4. completamente ricoperta da neve che può essere a sua volta: 4.1 inconsistente (male) 4.2 solida (molto meglio).
 |
Primo salto innevatissimo (4.2) nell'Aprile del 2009 |
Questa volta la troviamo in una buona condizione: un misto di roccia e neve non troppo sfatta, che permette in molti punti un ottimo ancoraggio delle piccozze... E quindi saliamo i due saltini con molta attenzione, ma divertendoci, quasi potendo immaginare, per qualche istante, di percorrere itinerari ben più prestigiosi ed impegnativi... L'arrivo sulla vetta baciata dal sole ci trova quindi soddisfatti ma ancora vogliosi di neve, ripidezza, ghiaccio e fatica. La decisione è presto presa: scendiamo verso nord, per risalire poi, di nuovo dal canale Primo Maggio!
 |
Giulio sul primo salto della cresta Nord |
 |
Giulio sul primo salto della cresta Nord |
 |
Luca sul primo salto |
 |
Dal sommo del primo salto, una cordata umbra e uno strano essere ci seguono... |
 |
Luca sul primo salto (foto di Giulio) |
 |
Io sul primo salto della cresta nord (Foto di Luca) |
 |
Luca sul secondo salto della cresta Nord |
 |
Luca sul secondo salto della cresta Nord |
 |
Luca sul secondo salto (foto di Giulio) |
 |
Uno sguardo dalla sommità del secondo salto della cresta Nord |
 |
Io e Giulio in discesa nel canale Nord (Foto di Luca) |
Anche il Primo Maggio lo conosciamo bene, ma non lo abbiamo salito tante volte quanto il Chiaretti-Pietrostefani: questo couloir è completamente esposto a nord, conserva un abbondante innevamento fino a Maggio (da qui il nome...) e il suo candido e freddo ventre ci richiama per inghiottirci nel suo ristretto ma suggestivo ambiente glaciale, che porta al secondo saltino della cresta Nord, già affrontato lungo la Chiaretti...
 |
L'imbocco del freddo canale Primo Maggio |
 |
Nella parte bassa del Primo Maggio |
 |
Giulio nella parte bassa del Primo Maggio |
Saliamo quindi anche questo canalino, il cui unico punto critico è una strettoia a circa metà via, ripida e con un masso che, nelle condizioni in cui lo troviamo, costringe ad un passaggio un poco esposto e delicato, ma molto interessante... L'uscita è proprio sotto il secondo salto della cresta nord, già affrontato un'ora prima.
 |
Luca si avvicina alla strettoia del Primo Maggio |
 |
Luca affronta la strettoia del Primo Maggio |
 |
Giulio in atteggiamento very alpinistic! |
 |
Giulio appena superata la strettoia |
Proseguiamo quindi ancora verso la vetta che toccchiamo per la seconda volta nella stessa mattinata...
 |
Giulio di nuovo sul secondo salto della cresta N, dopo aver salito il Primo Maggio |
 |
Sguardo dalla cresa nord del Terminillo: in basso a dx si vede l'attacco del canale Tortuoso |
 |
Secondo salto cresta Nord - Terminillo |
 |
Dalla vetta, vista sulla cresta Sassetelli |
 |
Giulio in vetta |
Una breve pausa e decidiamo che per oggi è abbastanza, siamo sazi di montagna: la discesa è per il classicissimo e stranoto canale Centrale, facile e suggestivo, che ci riporta in men che non si dica alla base del versante est del nostro Mons Tetricus, come lo chiamavano i nostri antichi padri. Da qui, una non lunga camminata ci riconduce al rifugio Sebastiani e alla macchina di Luca.
 |
La discesa nel facile canale Centrale |
 |
Terminillo versante Est |
 |
Terminillo versante Est |
 |
I monti della Sabina |
Visto il super affollamento del Sebastiani, non ci fermiamo a pranzare al rifugio, ma scendiamo a Rieti dove ci rifocilliamo alla pizzeria al taglio La Terminillese, un posto alla buona ma dai prezzi onestissimi e i cui titolari sono molto gentili (il che non guasta mai...).
Dati dell'Escursione
Data: 5 Gennaio 2013
Partenza: rifugio Sebastiani, 1810 metri
Arrivo: rifugio Sebastiani, 1810 metri
Punto più alto: Monte Terminillo, 2216 metri
Rifugi: rifugio Sebastiani, 1810 metri
Dislivello totale in salita:
oltre 600 metri
Dislivello totale in discesa:
oltre 600 metri
Tempi impiegati (soste comprese): Rif. Sebastiani - canale Chiaretti-Pietrostefani - vetta Terminillo: 2:10'; vetta - attacco canale Primo Maggio: 20'; canale Primo Maggio - vetta Terminillo: 45'; vetta Terminillo - canale Centrale - rifugio Sebastiani: 45'
Sviluppo del percorso: 4,5 Km
Difficoltà: canale Chiaretti-Pietrostefani:
PD+ (45°/55°, passi a 65°, misto di I); canale Nord:
F (35°/40°): canale Primo Maggio:
PD+ (45°, passi a 55°, misto di I); canale Centrale:
F+ (40°, tratti a 45°)
Attrezzatura:
Scarponi da alpinismo, ramponi, almeno una piccozza, casco. Consigliabile una corda e materiale per attrezzare una sosta se si accompagnano principianti
 |
Traccia dell'escursione e profilo altimetrico |
 |
Vista da est |
 |
Vista da nord |
Nessun commento:
Posta un commento