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Luca all'imbocco del canalino dell'Orsacchiotta |
Dopo parecchi mesi, è nuovamente l'ora di calzare gli scarponi invernali ed armarsi di piccozze e ramponi per poter affrontare le nostre montagne.
Come è consolidata abitudine, l'avvio di stagione non può che avvenire sul domestico Terminillo, monte dalle dimensioni modeste, ma che offre un'ottima palestra di alpinismo invernale, con itinerari corti, ma di ogni difficoltà.
Con l'amico Luca, decidiamo quindi di incamminarci per l'ennesima volta lungo la Salaria, per raggiungere la cosidetta "montagna di Roma" (che poi sarebbe più corretto dire "di Rieti"...).
Le previsioni del tempo sono buone: nei giorni scorsi è stato freddo, ma oggi le temperature in quota sono in aumento, tanto che, mentre a Rieti il termometro segna qualche grado sotto zero, a Campo Forogna la temperatura è già a +1.
La strada per il rifugio Sebastiani è aperta, ma vista la pur debole nevicata del giorno prima, è un po' sporca: come tanti, per evitare il rischio di dover montare le catene per poche centinaia di metri, lasciamo l'auto a poco più di 1 Km dal rifugio.
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Al parcheggio, Luca dispiega la sua attrezzatura prima di disporla nello zaino |
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In partenza per l'escursione (foto di Luca) |
Ci incamminiamo lungo la strada e, giunti sotto il rif. Sebastiani, proseguiamo verso la sella di Leonessa, senza fermarci.
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Salendo verso la sella di Leonessa, sullo sfondo il rifugio Sebastiani |
Le condizioni sono ottimali per l'alpinismo su neve e ghiaccio: la neve, caduta abbondantemente nelle settimane precedenti, si è già alquanto compattata, andando a formare uno strato solido e molto duro, in diversi punti ghiacciato: il cosidetto
Alpine Ice, per usare un termine dell'ottimo
Cristiano Iurisci... Insomma: oggi i ramponi sono veramente indispensabili e anche la seconda piccozza è molto utile, come ci suggerisce
Maurizio Sola, gestore del rifugio Sebastiani.
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Il versante est del Terminillo dai pressi della Sella di Leonessa |
Come prima uscita dell'anno, viste anche le condizioni non banali (neve ghiacciata), propongo a Luca di salire per il canalino dell'Orsacchiotta, una via semplice ma non elementare, con diversi tratti ripidi e qualche strettoia tra le rocce. Il buon Luca acconsente benevolmente...
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Il canalone Centrale, la via Normale invernale del Terminillo |
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Luca durante il traverso per raggiungere l'imbocco del canale dell'Orsacchiotta |
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Il canalino dell'Orsacchiotta, per dove saliremo |
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Una "zoomata" sulla parte alta del canale: si vedono due alpinisti (foto di Luca) |
Saliamo, quindi, i bonari pendii ai piedi del Terminillo su un'ottima neve, dura e portante, che in molti tratti richiede già l'utilizzo dei ramponi.
Attacchiamo quindi il canalino: si parte subito belli ripidi, sui 45° di media, e i polpacci, non più abituati da mesi a questo tipo di lavoro, si lamentano un po'...
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Un passaggio ripido nella strettoia |
La neve è dura al punto giusto, le punte dei ramponi mordono che è un piacere: bisogna salire un po' concentrati, ma il tutto è piuttosto sicuro.
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Verso l'uscita in cresta |
Un passo dopo l'altro, arriviamo sotto il pendio finale, un po' più ripido (50°/55°) che porta sulla cresta nord a pochi metri dalla vetta.
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Due alpinisti ci seguono |
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I piedi di Luca: la neve è molto dura e solo le punte dei ramponi possono penetrare |
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Il pendio finale, prima dell'uscita in cresta |
Gli ultimi metri di questo canalino sono sempre di grande soddisfazione: la neve solitamente forma un muretto molto ripido, il cui superamento porta, improvvisamente, dal mondo prevalentemente angusto, tetro e ripido del canale, a quello spazioso ed orizzontale della cresta sommitale, tra ampi e piacevoli panorami, luce e vento.
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In uscita dal canalino (foto estratta dal filmato di Luca) |
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In uscita dal canalino (foto estratta dal filmato di Luca) |
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Dall'uscita del canalino dell'Orsacchiotta, vista verso est: i monti della Laga e il Gran Sasso emergono dalle nuvole |
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Dalla cresta nord del Terminillo, uno sguardo al canale dell'Orsacchiotta, appena salito |
I pochi metri che ci separano dalla vetta sono facili e piacevoli, avvolti nella luce e nell'aria cristallina della montagna invernale, con la sensazione di essere sospesi in aria.
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Lungo la cresta nord, verso la vetta |
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Panorama verso est dalla vetta del Terminillo |
Quante volte sarò stato in cima al Terminillo? Non saprei dirlo: svariate decine di volte, negli ultimi 20/25 anni... Ho calcato questo piccolo lembo di terra in tutte le stagioni, con ogni condizione meteo, neve, nebbia, sole, vento, di notte, di giorno, camminando o arrampicando su neve o su roccia. Eppure, ogni volta, ne traggo soddisfazione. Anche questa salita mi ridà le sensazioni che cerco tra i monti, il vento in faccia, il sole che costringe a strizzare gli occhi, l'odore dell'aria fredda, la sensazione di bollore alle mani, dovuta al contatto con la neve gelata... E' una montagna modesta, torno a ripeterlo, ma ha tutto della montagna vera ed a me ha dato tanto.
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Dalla vetta del Terminillo, vista verso la vetta Sassetelli. Un mare di nubi ricopre la conca di Rieti e il Ternano |
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Dalla vetta del Terminillo, vista verso il Terminilletto |
Dopo una breve pausa, decidiamo di scendere per un canale situato subito a destra del Centrale: percorriamo quindi un pezzetto di cresta sud-ovest e ci affacciamo nel canalone.
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Scendendo dal Terminillo |
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Scendendo dal Terminillo |
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Allo sbocco del canale |
Invece di scendere direttamente verso il rifugio, pieghiamo alla nostra destra, per dare un'occhiata ai canali che solcano questa parte della montagna.
La nebbia però ci avvolge presto e ci ritroviamo immersi in un'atmosfera lattea: tutto bianco sopra, sotto e intorno a noi.
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Immersi nella nebbia, ai piedi del Terminillo |
Scendiamo quindi spediti al rifugio Sebastiani, dove concludiamo la giornata con un bel piatto di pasta fatta in casa io, una polenta con i funghi Luca.
Dati dell'Escursione
Data: 23 Dicembre 2012
Partenza: Strada per il rifugio Sebastiani, 1700 metri circa
Arrivo: Monte Terminillo, 2216 metri
Punto più alto: Monte Terminillo, 2216 metri
Rifugi: rifugio Sebastiani, 1810 metri
Dislivello totale in salita:
oltre 500 metri
Dislivello totale in discesa:
oltre 500 metri
Tempi impiegati (soste comprese): parcheggio - vetta Terminillo: 2 ore (soste comprese); vetta - Rifugio Sebastiani: 1,20 ore (soste comprese); Rifugio Sebastiani - parcheggio: 15 minuti
Sviluppo del percorso: 4,9 Km
Difficoltà: canale dell'Orsacchiotta:
PD (45°, passi a 55°); canale di discesa:
F (35°/40°)
Attrezzatura:
Scarponi da alpinismo, ramponi, almeno una piccozza, casco
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L'itinerario compiuto e il profilo altimetrico |
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L'itinerario compiuto in 3D visto da sud |
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L'itinerario compiuto in 3D visto da nord |
Bellissima giornata, peccato per l'influenza che mi ha tenuto a casa. Alla prossima occasione vedrò di non mancare...
RispondiEliminaInoltre ti volevo fare i complimenti: sei riuscito a far passare nel linguaggio scritto le sensazioni che cerchi(amo) e che trovi(amo) in montagna, così diverse da quello che si crede, cosa difficilissima a mio parere, bravò!
Alla prossima!
G
Ciao Giulio,
Eliminagrazie mille per il commento: mi fa veramente piacere riuscire a trasmettere qualcosa di quello che ci porta in montagna, che tra l'altro è una delle ragioni per cui ho aperto questo blog.
Speriamo di rivederci prossimamente, magari per qualche salita...