domenica 25 settembre 2016

Terminillo: il giro dei Tre Rifugi



Un bel giro intorno al gruppo del Terminillo, con salita alla cima e visita dei suoi tre rifugi...


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(Pian de'Valli - Rieti - 17 settembre 2016) - Luca vorrebbe fare un'escursione al Terminillo, ma non le solite brevi gite che si fanno su queste montagne... "Ci penso io!", gli rispondo, "non ti preoccupare, vedrai che bel giro...".

Giungiamo quindi, non troppo presto perché il tempo non è granché e dovrebbe migliorare in giornata, a Pian de'Valli, la zona residenziale del Terminillo, piena di palazzoni e condomini di dubbio gusto estetico. Qui lasciamo l'automobile e ci prepariamo.

Il clima è fresco, ma non freddo. Le nubi sono molto basse, precludendo la vista dei monti circostanti.

Iniziamo a camminare per la sterrata che attraversa la Sella del Vento (1617 m).

Sella del Vento

Manine

Ci addentriamo tra i bei faggi, in un'atmosfera che sa già di autunno. Dopo un'oretta scarsa di cammino in discesa, giungiamo alla radura dove sorge il rifugio La Fossa (1505 m), allo sbocco della Valle degli Angeli, che scende tra la cima del Terminillo e il Terminilletto.


Il rifugio La Fossa e la Valle degli Angeli

Rifugio La Fossa
L'ambiente è molto suggestivo, ma lo sarebbe ancora di più se non ci fossero tutti questi nuvoloni che coprono le vette attorno a noi... Ogni tanto cade qualche sporadica goccia di pioggia, ma noi confidiamo in un imminente miglioramento meteo: "Daje che esce er sole!!!".

Dopo aver dato un'occhiata al bel rifugetto, non custodito e in gestione a Legambiente, troviamo (devo dire con un po' di difficoltà, dato che i segnali non sono molto evidenti) il sentierino che sale nel bosco verso la sorgente dell'Acquasanta.

Nel bosco che porta alla sorgente Acquasanta

Salendo alla sorgente Acquasanta

Salendo alla sorgente Acquasanta

Sorgente Acquasanta

Il sentiero inizia molto ripido, con poche svolte, poi la pendenza si attenua. La traccia esce dal bosco attraversando dei magri pascoli, fino ad arrivare alla grossa costruzione in muratura della sorgente Acquasanta (1745 m), con le numerose vasche che servono da abbeveratoi per il bestiame.

Dopo una brevissima sosta, riprendiamo il cammino in direzione sella di Val d'Organo. Le nubi si fanno più vicine e comincia anche a soffiare un certo venticello, ma non importa: "Daje che esce er sole!!!"

Ora attraversiamo in diagonale ascendente dei pendii un po' sassosi, con erba a ciuffi, e l'ambiente si fa sempre più aspro. Ad un certo punto, tra la nebbia, comincia a prendere forma la figura di un cavaliere, poi due, poi un altro cavallo, due, tre...

Cavalli
Proprio alla sella di Vall'Organo (1850 m) sta passando una grande mandria di cavalli, guidata da cinque o sei cavalieri. "Ragazzi, potete aspettare un attimo che facciamo passare la mandria?". Per carità, ma chi si muove! vorrei mai essere calpestato da qualche centinaio di zoccoli... In ogni caso, noi non dobbiamo transitare per la sella, quindi sostiamo un po' nonostante il vento e la nebbia fitta, e ci godiamo l'inusuale spettacolo dei cavalli che svalicano tra le nebbie, da un versante all'altro del Terminillo, e sembrano non finire mai...

Sella di Vall'Organo, transumanza di cavalli

Sella di Vall'Organo, transumanza di cavalli

Dato che la nebbia è piuttosto fitta, facciamo un attimo il punto sulla carta per rassicurarci della direzione da prendere: dobbiamo infatti raggiungere la quota 2077 della Cresta Sassetelli.

Prendiamo quindi a risalire la cresta, ripida, in mezzo alle nubi che ci avvolgono nel loro umido respiro. Stiamo sul versante destro della dorsale, aggirando qualche roccia... Nonostante il vento disperda la voce, non posso che gridare al mio amico: "Daje Luca, che esce er sole!!!".

Cresta Sassetelli, quota 2077 metri

Costeggiamo alcuni suggestivi spuntoni rocciosi e affrontiamo l'ultima erta che ci porta alla cresta. Qui ci fermiamo poco, ché il vento è un po' fastidioso, per cui caliamo svelti verso il versante Leonessano, nella zona chiamata Prato dei Sassi.

Macchie di ginepro ed erba

Scendendo nel versante nord del Terminillo

Attraversiamo quindi i prati che scendono dalla cresta Sassetelli, per poi piegare a nord-est. Il paesaggio che attraversiamo, per colori e luce, mi ricorda le foto e i documentari delle brughiere scozzesi, dove questi ambienti però si trovano ad altitudini ben inferiori... Giunti al termine di una dorsale, a sinistra erbosa e a destra difesa da ripidi salti di roccia, il sentierino cala tra erte ghiaie sul versante più caratteristico del Terminillo, il versante nord-est

Terminillo, versante nord

Versante nord del Terminillo

Il versante nord del Terminillo

Passiamo quindi in questo ambiente piccolo per dimensioni, ma dall'aspetto molto aspro e selvaggio, tra pietraie e paretine rocciose, il tutto reso ancora più severo dal cielo plumbeo che incombe su di noi. Fortunatamente il vento qui non si sente e qualche raggio illumina delle dorsali montuose lontane, quindi... "Daje, che esce er sole!!!"

La piccola ed aspra parete nord del Terminillo
Dopo essere scesi per alcune decine di metri di dislivello, attraversato una zona piuttosto impervia dove il sentiero quasi sparisce tra grosse pietre e massi accatastati alla rinfusa, saliamo ripidamente una rampa ricoperta da pietrame fino a sbucare alla selletta delle Scangive (1940 m).


Sella delle Scangive
Da qui non possiamo non dare uno sguardo al canalino Chiaretti-Pietrostefani, oggetto di tante nostre salite invernali e pensiamo a come sarebbe la sua scalata senza neve, dato che la via venne aperta in estate... Concordiamo che dev'essere un po' una "schifezza", tra sassi mobili, roccia marcia e vegetazione, ma... Sotto-sotto ci intriga parecchio!

Lasciamo quindi perdere, per oggi, il canalino e continuiamo la nostra marcia, sfilando sotto i pilastri e i canali del versante est.

Il versante est del Terminillo

Giungiamo in vista del rifugio Sebastiani (1820 m)... Per continuare l'escursione, potremmo rimanere in quota e salire direttamente alla cresta sud-est del Terminillo, ma sapendo che Maurizio Sola, il gestore, termina questo mese la sua ultradecennale avventura tra i monti Reatini, non possiamo esimerci dal passare a salutarlo.

Salutato il buon Maurizio, con l'augurio al suo successore che sappia perpetuarne l'ospitalità e la competenza alpinistica, riprendiamo a salire per i ripidi prati della dorsale sud-ovest del Terminillo.

Luca, che al rifugio si è fatto un bicchierino di genziana, è particolarmente euforico e, tra la nebbia e il vento ,grida un paio di volte: "Daje Renato, che sta a uscì er sole!!!"

Il rifugio Sebastiani

All'inizio del sentiero della cresta sud-est
Saliamo tra le nuvole e il vento, per un percorso che conosco bene... dato che l'avrò salito e sceso decine e decine di volte.

Sulla cresta sud-est del Terminillo

Luca
Rimontati quindi pratoni sassosi, canalini rocciosi e ripide ghiaie, sbuchiamo in vetta, dove troviamo un gruppetto di ragazzi intirizziti che sta firmando il libro di vetta.

Arrivo in veta

Luca in vetta al Terminillo

Io in vetta al Terminillo

La sosta è anche qui breve, dato che il clima non è propizio e il panorama nullo. Prendiamo quindi a scendere verso la cresta Sassetelli, ma deviamo subito a sinistra, per i pendii che conducono verso il monte Terminilletto.

Scendendo verso il passo del Cavallo
Un sentierino un po' impervio conduce quindi prima al passo del Cavallo (2063 m), che separa il Terminillo dal Terminilletto e mette in comunicazione la Valle del Sole con la Valle degli Angeli, poi risale gli spuntoni rocciosi della cresta del Terminilletto (2105 m), fino alla vetta. Qui, al riparo delle mura del rifugio Rinaldi, terzo e ultimo rifugio dell'escursione, consumiamo un breve spuntino e ci facciamo una cantatina alpina...

Sulla cresta del Terminilletto

Sosta al rifugio Rinaldi
Ora che ci siamo rifocillati possiamo ripartire e poi... Daje che esce er sole....?

Vista verso la sella del Terminilluccio

Scendendo dal Terminilletto
Scendendo dal Terminilletto

Scendiamo tra i pratoni del versante sud-ovest del Terminilletto, seguendo il sentierino che, con molte svolte, scende verso il Terminilluccio. Arrivati alla selletta prima del Terminilluccio, lasciamo il sentiero e scendiamo per prati verso Pian de'Valli.



Discesa fuori sentiero

Mazze di Tamburo

Verso Pian de'Valli

Raggiungiamo quindi la sterrata percorsa questa mattina e, in pochi minuti, risaliamo alla Sella del Vento e quindi ritroviamo la macchina parcheggiata qualche ora fa.

E... il sole?? Alla fine non è uscito, ma è andata bene lo stesso!!!



Commento finale

Gita panoramica, che attraversa ambienti dalla natura differente e svela tutti i versanti del massiccio del Terminillo, nonché i suoi tre rifugi. Come escursione è piuttosto lunga e con un buon dislivello, ma non oppone alcuna particolare difficoltà. Camminando in questi luoghi, che in buona parte sono stati pesantemente manomessi dall'uomo (edifici, strade, elettrodotti, impianti di risalita), viene da pensare a quanto sarebbe stato bello il Terminillo se lo sviluppo e il turismo fossero stati gestiti in maniera più rispettosa dell'ambiente e della natura... Così, invece, pur rimanendo traccia della bellezza dei luoghi, non si può ignorare come questa sia stata gravemente compromessa e banalizzata da un modello di sviluppo fallimentare sia sotto il punto di vista economico che naturalistico. Speriamo meglio per il futuro.

Profilo altimetrico

Escursione vista da nord-ovest

Escursione vista da sud-ovest

Escursione vista da est




Dati dell'Escursione



Data: 17 settembre 2016
Partenza: Pian de'Valli, 1615 metri
Arrivo: Pian de'Valli, 1615 metri
Punto più alto: vetta del Terminillo, 2216 metri
Rifugi: rif. La Fossa, 1505 m; rif. Angelo Sebastiani, 1820 m; rif. Massimo Rinaldi, 2108 m
Dislivello totale in salita: 1150 metri circa
Dislivello totale in discesa: 1150 metri circa
Tempo impiegato6 h circa (soste comprese) - 1 h da Pian de'Valli al rif. La Fossa; 1 h 15 min dal rif. La Fossa alla cresta Sassetelli; 1 h 05 min dalla cresta Sassetelli al rif. Sebastiani; 1 h 20 min dal rif. Sebastiani alla vetta del Terminillo (lunga sosta la rifugio - cammino effettivo 1 h); 25 min dal Terminillo al Terminilletto; 50 min dal Terminilletto a Pian de'Valli.
Sviluppo del percorso: circa 13 Km
DifficoltàE: il percorso si snoda su sterrate, mulattiere, sentierini e tracce di sentiero, mai esposto né particolarmente difficile. Le segnalazioni sono presenti su tutto il percorso, tranne che nel breve tratto tra la sella del Terminilluccio e la sterrata che conduce a Sella del Vento. In caso di nebbia e scarsa visibilità, data la natura degli ambienti attraversati, è meglio avere una carta o altri sussidi per orientarsi, a meno di non essere esperti dei luoghi.
Attrezzatura: Scarpe da montagna.


5 commenti:

  1. Ciao Ren, ma poi il sole l'avete ritrovato sulla Salaria?
    Comunque bella atmosfera, almeno per i miei gusti, da ancora di più il senso di isolamento che in montagna a me piace tanto.
    Ricordo una bella passeggiata con tempo simile, forse anche con un pò di pioggia, dalle parti di passo Duran.
    Un abbraccio
    Leo

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  2. Ciao Leo,
    tu ritorni con la memoria al lontano 2005, quando salimmo la cima Nord di S. Sebastiano... Ma pensa te! E dire che di salite in mezzo alla nebbia o nel maltempo non ne abbiamo fatte poche, specie in inverno... Suggestive, sì, ma anche vedere un bel panorama non sarebbe stato male.

    Comunque il sole lo abbiamo ritrovato solo a Roma, addirittura a Rieti ci ha colto un bello sgrullone che ci ha quasi infracicato!

    A presto
    Renato

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    Risposte
    1. Volevo evitare di ricordare salite tra nebbia e nevischio sul versante nordest del terminillo, in compagnia di un nostro impavido compagno di avventure...

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    2. Volevo evitare di ricordare salite tra nebbia e nevischio sul versante nordest del terminillo, in compagnia di un nostro impavido compagno di avventure...

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    3. La leggendaria salita del canalino dell'Orsacchiotta con il buon Marco! Come dimenticarla...

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