lunedì 16 novembre 2015

Wild Sabini



Una bella rimpatriata con amici che non vedevo da tanto tempo... Una bella escursione tra i monti Sabini per sentieri selvaggi... Un bel pomeriggio in mezzo alla natura!


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(Casperia, Rieti, 3 ottobre 2015) - Stavolta, per motivi vari, si parte in orario pomeridiano... Nessuno sa praticamente nulla dell'escursione tranne Lui, la nostra guida italo-belga: André, un quasi-local di questi monti Sabini, di cui conosce ogni vallone, cresta e radura. E' tanto tempo che non ci vediamo e soprattutto che non facciamo un'escursione assieme! Con noi, oltre alla sua vrouw Ilse, c'è la mitica Livia e suo fratello Franco, con i quali in passato ho trascorso decine di giornate montagnose, ma che da tempo non vedo.

Si parte nella macchia sabina...
Dunque non so nulla di cosa mi aspetta, ma mi fido ciecamente di Andrea, dato che ne conosco bene le qualità e abilità non solo montanare: con pochi altri farei la stessa cosa! Anche gli altri componenti sanno nulla dell'escursione, ma tutti immaginano che sia una passeggiatina da poco...

Franco fra le fratte

Ilse risale nel bosco
 Il nostro leader, invece, evidentemente conscio della durata della gita e dell'ora che non è più tanto presta, impone da subito un ritmo forsennato sulla carrareccia che sale, bella ripida, nel caldo e umido bosco, tra qualche imprecazione di chi, meno allenato, lo sta seguendo. La traccia che seguiamo non è molto marcata e per nulla segnalata, qualche bossolo di cartuccia e segni di passaggio ci indicano che viene percorsa da pastori e cacciatori, ma in alcuni tratti, tra rovi, cespugli e ramaglia, sarebbe più idonea ai cinghiali e al loro spesso e irsuto pelo...

Livia si districa tra la fitta vegetazione
Andrea, da brava guida, è anche fine psicologo e sa come incitare i compagni che a lui si affidano: lo slogan "mancano ancora 20 minuti alla fine della salita" viene ripetuto più e più volte, per un'ora almeno... Finalmente la boscaglia si dirada, si sbuca su una sassosa sterrata ("ma non potevamo salire da qua?" si domandano in molti) e si giunge ad un abbeveratoio circondato da cespugli di more.

Andrea e Franco all'abbeveratoio

Franco si rinfresca
Sguardo al panorama, in vero non molto esteso, qualche frutto di bosco e l'acqua fresca, e riprendiamo subito la salita per un valloncello boscoso. Il sentiero continua poi in traverso, tra bei boschi di faggio, fino ad arrivare sulla cresta principale della montagna, tra pascoli aperti popolati da cavalli bradi.





La guida in atteggiamento meditativo


Questo tratto è stato relativamente pianeggiante: ora ci troviamo alla sella di monte Acqua Gelata, dove tira un bel venticello... Riprendiamo a salire verso la vetta del monte Pizzuto, seguendo un crinale panoramico che ci fa godere di belle viste sulla Sabina, fino a Rieti e ai monti Reatini con il Terminillo incappucciato dalle nuvole.

Ilse sale verso il monte Pizzuto

Salendo al monte Pizzuto, vista di Rieti e dei monti Reatini

Verso la cima del Pizzuto, sullo sfondo il monte Macchia Gelata
Questo tratto di escursione è veramente piacevole: si cammina agevolmente, il panorama è molto aperto e la luce del pomeriggio rende il paesaggio più tridimensionale.

Livia

Sulla cresta sommitale del Pizzuto

La guida scruta l'orizzonte

Foschia sulla Sabina

Monti Sabini

Ilse si ripara dal sole, Livia in un'espressione un po' fantozziana, la segue
Dopo tanto camminare, giungiamo quindi in vetta: regna una gran pace e il panorama abbraccia buona parte della Sabina; sarebbe bello sostare un po' più a lungo, ma il sole sta calando e la sua luce ci servirà a trovare la strada per la discesa. La guida ci esorta quindi a riprendere il cammino, decidendo nel mentre che si scende, da vero professionista dell'outdoor, quale sarà la via migliore per tornare a valle. Percorriamo quindi la verde cresta opposta a quella già salita, in modo da calare sul versante di Roccantica, dove abbiamo lasciato la macchina di Livia, questa mattina.

Nei pressi della vetta di monte Pizzuto

Andrea Ilse e Livia su monte Pizzuto

La luce dorata del pomeriggio sulle foschie della Sabina


In discesa per la cresta sud

Fitti boschi
 Scendiamo e scendiamo, tra pascoli sassosi frequentati da cavalli, alcuni anche inaspettatamente belli nella luce pomeridiana. E' il tratto più bello della gita, anche per la particolare atmosfera serale, e ce lo godiamo, seppur con un pizzico d'ansia per il sole che si fa sempre più basso. Ma ci fidiamo tutti di Andrea.

Scendendo dal Pizzuto

Un fiero cavallo

Vista verso i monti Lucretili



Franco contempla il panorama
Ad un certo punto Andrew individua il punto in cui si deve lasciare la cresta e calare nel vallone sottostante: non c'è sentiero, ma alcuni ometti di pietra, posti più avanti, ci confortano e confermano che la via è quella giusta. Scendiamo quindi tra sassi, cespugli e prati, fino ad entrare nel bosco.


Si scende nel bosco

Andrea a suo agio nella macchia
L'itinerario non è mai ben chiaro, visto che le tracce che si intersecano sono tante, perlopiù create dagli animali che salgono e scendono la montagna, tra i pascoli in alto e gli abbeveratoi in basso, ma Andrea si muove in questi luoghi come si muove un indiano sioux tra canyon e praterie del Wyoming; egli conosce questi boschi albero per albero, fratta per fratta e il suo incedere è sicuro come nel giardino di casa.

Nel fitto bosco Sabino

La sera cala


Ilse tra gli ultimi raggi di sole
La luce del tramonto rende tutto più suggestivo ed emozionante: cerchiamo però di non perdere troppo tempo, che muoversi da queste parti nel buio non è proprio una passeggiata. Passiamo nei pressi di un vecchio casale diroccato e pericolante, che lasciamo alla nostra sinistra.



Il vecchio casale diroccato
 Nell'unico momento in cui il Nostro non è più alla guida del gruppo, ecco che prendiamo la via sbagliata! Il sole è ormai dietro l'orizzonte e la luna chissà dove sta... Meglio tornare indietro e cercare la traccia giusta. Tiro fuori dallo zaino la luce frontale, lo stesso fa anche il buon Franco... Ci mettiamo uno in testa e uno in coda, cercando di illuminare il cammino un po' per tutti.

Da questo momento non scatto più foto, perché è troppo buio e perché abbiamo un po' di fretta...

Finalmente, dopo aver percorso ancora un tratto di bosco, usciamo a veder le stelle su di una larga e comoda strada sterrata. Il buio qui non è un problema e a sollecitare il ritmo del cammino è unicamente la fame.

Passiamo accanto ad un casale, provocando la reazione dei cani da guardia... E già vediamo le luci di Roccantica, che sembrano più vicine di quello che sono... Non ci vuole molto a raggiungere il paese e la macchina di Livia qui parcheggiata. Per fortuna non ha dimenticato le chiavi!!! Raggiungiamo in breve l'altra macchina, lasciata sopra Casperia (quante stelle in cielo!) e via verso una bella e meritata mangiata al ristorante! Che bella avventura!

Commento finale

Bella traversata, che può essere percorsa anche su sentieri meglio segnalati. Essere passati per tracce meno battute e da ricercare dà ovviamente più soddisfazione, ma se non si è sufficientemente esperti e muniti di cartina meglio lasciar perdere... Noi comunque ci siamo divertiti molto, anche nel buio!

13,5 Km circa e 700 metri di dislivello







Dati dell'Escursione

Data: 3 ottobre 2015
Partenza: via di S. Maria, Casperia, 600 metri
Arrivo: Roccantica, 450 metri
Punto più alto: cima monte Pizzuto, 1288 metri
Rifugi: nessuno
Dislivello totale in salita: 700 metri circa
Dislivello totale in discesa: 850 metri circa
Tempo impiegato5 h circa (soste comprese) - 2 h 40 min da Casperia a monte Pizzuto; 2 h 20 min da monte Pizzuto a Roccantica
Sviluppo del percorso13 Km
DifficoltàEE: l'unica difficoltà, ma da non sottovalutare, è data dalla ricerca del percorso nelle parti iniziale e finale dell'escursione: la segnaletica è praticamente assente e i sentieri sono poco marcati e spesso intersecati da piste del bestiame.
Attrezzatura: Scarpe da montagna.

2 commenti:

  1. Con Andrea si va sul sicuro, ti fa magari strippare un pò ma sicuramente non perde la bussola. Bellissima compagnia per una gita sicuramente più che piacevole, il vostro slogan potrebbe essere: "non ci piace vincere facile!".
    Un abbraccio a tutti
    Leo

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    Risposte
    1. Come ben sai, con Andrea tutto "è una banalità"!

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