domenica 22 marzo 2015

Monte Viglio per la via del Crestone



Una facile, ma un po' faticosa, salita al monte Viglio dal versante ovest.


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(Pezze della Macchia, Filettino, 19 marzo 2015) - Lasciata la macchina in località Pezze della Macchia (1230 m), a circa 4 Km dall'abitato di Filettino, mi incammino con Marco lungo il sentiero 696B, che conduce alla vetta di monte Viglio per il percorso detto via del Crestone.

E' una bella giornata, dal clima mite. Sarebbe meglio una temperatura un po' più bassa, in modo da avere una neve più dura, ma va bene così: dobbiamo sempre accontentarci di quello che la montagna ci dà, ed oggi ci regala un bel sole.

Marco alla partenza del sentiero da Pezze della Macchia
Attraversiamo una distesa di prati terrazzati, con abeti e faggi sparsi qui e là, fino a giungere al margine del bosco. Avendo perso il sentiero segnato, ci dirigiamo verso destra (sud) alla ricerca della traccia "ufficiale", che troviamo poco dopo.

Sui prati di Pezze della Macchia

Traversiamo a lungo in direzione sud, su pallida erba punteggiata dei primi timidi crochi, finché il percorso comincia a risalire la dorsale boscosa. Man mano che saliamo la neve, che già ricopre completamente il suolo ad una quota di 1400 metri, diventa sempre più alta.

All'interno della faggeta del Viglio

Salendo nel bosco
Ci sarebbe piaciuto salire per una via più diretta, il Canalone di sinistra della parete ovest, una via di alpinismo facile con inclinazione massima di 45°/50°, ma il bollettino valanghe segnala per oggi grado di pericolo Marcato, con particolare attenzione ai pendii ovest, quindi per prudenza rinunciamo all'idea. Ci accontentiamo di scrutare il canale da lontano, sperando di avere in futuro un'altra occasione per farne la conoscenza.

La "parete" ovest del monte Viglio, con i canali alpinistici che la risalgono, domina il circo glaciale detto della Parete

Il Canalone di sinistra è la via più facile della parete ovest del Viglio: F+, tra i 40° e i 50° di inclinazione su neve
Giungiamo quindi ad un incrocio con un'altro sentiero, che attraversa tutto il versante occidentale della montagna: noi tiriamo dritto in direzione della vetta. 

La salita in questo tratto diventa molto faticosa: il pendio da risalire è piuttosto ripido, ma soprattutto la neve alta e profonda, per nulla compatta, richiede per ogni passo uno sforzo molto superiore al normale. In pratica la neve morbida assorbe tutta la forza che imprimiamo ad ogni passo, senza restituire nessuna spinta elastica, con aggravio dello sforzo necessario per procedere.

Finalmente usciamo dal bosco, proprio ai piedi del Crestone, una dorsale con andamento da nord-ovest a sud-est che si congiunge alla cresta principale del Viglio, poche centinaia di metri a sud della vetta.

Risalendo il Crestone, sullo sfondo il Cotento e i monti sopra Campo Staffi

Il circo dei Sassoni
Questo Crestone, che dobbiamo risalire, si presenta lungo ma non molto pendente, fino a massimo 20°/30°. Costeggia un bel circo glaciale, detto Circo dei Sassoni, e permette una interessante vista sull'altro circo glaciale di questo versante del Viglio, il Circo della Parete, dal quale partono gli itinerari di alpinismo classico cui accennavo più sopra.

Risaliamo quindi questa dorsale, dove fortunatamente il vento ha reso il manto nevoso più compatto, fino a raggiungere, con un po' di fatica, la cresta sud del Viglio. 

Risalendo il Crestone

I due circhi glaciali del versante ovest del Viglio: Circo della Parete e, in primo piano, Circo dei Sassoni

Lungo il Crestone, cista verso Filettino, Campo Staffi e i Simbruini

Il vento ha creato cornici e seracchi lungo le creste

Il percorso lungo la cresta sud richiede dei brevissimi saliscendi e la circumnavigazione della grande dolina posta subito a sud della vetta, detta Fossa comune. La madonnina e la croce blu elettrico della vetta ci danno infine il benvenuto, poco prima di mezzogiorno.

Lungo la cresta sud del Viglio

Dalla vetta del Viglio, vista verso la cresta nord: il roccioso Gendarme e le cime dei Càntari
Dopo una brevissima sosta, cominciamo a scendere: su questo tipo di terreno  -pendenza moderata e neve morbida - la discesa è velocissima confronto alla salita. Ogni passo viene ammortizzato dalla neve, riducendo gran parte dello sforzo e permettendo di calcare il piede senza dover troppo controllare la qualità dell'appoggio rispetto ai terreni accidentati.

Il Crestone

Il Crestone

Scendendo dal Crestone del Viglio, vista su Filettino
Ritorniamo quindi in breve all'inizio del bosco, che ripercorriamo seguendo le profonde tracce lasciate in salita. Anche qui tutto scorre più velocemente rispetto all'andata e, soprattutto, con molta meno fatica.

Panorama verso i Simbruini: a sinistra, lontano, il Tarino e, in primo piano, più alto, il Cotento

Il Circo della Parete del monte Viglio

Al termine del Crestone, prima di rientrare nel bosco
Risbuchiamo quindi sui prati terrazzati di Pezze della Macchia dove, come all'andata, perdiamo il sentiero segnato, ma non ci sono problemi a ritrovare la macchina.

Nella foresta del Viglio



Il monte Piano e il Càntaro da Macchie Piane

La catena dei Càntari da Macchie Piane

Commento finale



E' stata una bella salita escursionistica, in ambiente solitario, con panorami interessanti sul versante occidentale del Viglio: sarebbe bello abbinarla alla salita per la cresta nord, magari in un anello, anche in assenza di neve.

La via del Crestone vista dalle vedute di monte Autore (foto del febbraio 2005)

Profilo altimetrico: 9,5 Km e oltre 900 m di dislivello

Percorso visto da nord-ovest

Percorso visto da ovest





Dati dell'Escursione


Data: 19 marzo 2015
Partenza: Pezze della Macchia, Filettino, circa 1200 metri
Punto più alto: vetta Viglio, 2156 metri
Rifugi: nessuno
Dislivello totale in salita: 900 metri circa
Dislivello totale in discesa: 900 metri circa
Tempo impiegato5 h 15 minuti circa (soste comprese) - salita: 3 h 20 minuti circa - discesa: 1 h 45 min circa
Sviluppo del percorso9,4 Km
Difficoltà: Gita classificabile EE: non presenta alcuna difficoltà alpinistica, ma richiede le precauzioni normali che si adottano su terreno innevato. I pendii non superano comunque mai, neanche nei tratti più ripidi, i 30°. Questa caratteristica, unita al fatto che segue perlopiù delle dorsali e creste, la rende relativamente sicura dal rischio valanghe.
Attrezzatura: Scarponi invernali, bastoni da escursionismo. A seconda delle condizioni consigliabili le racchette da neve o i ramponi.

2 commenti:

  1. Ciao Renato, innanzitutto complimenti per la bellissima foto "Nella foresta del Viglio", gli alberi sembrano tante mani protese nel millenario sforzo disperato di raggiungere il cielo, notevole!... un pò meno la mia retorica :-)
    Comunque bravi per aver evitato di attaccare direttamente la parete, su cui se non ho visto male, incombevano dei cornicioni tutt'altro che solidi e piuttosto "spaccati".
    Quanta bella neve vi sieti goduti nella solitudine di una giornata lavorativa, certo sarà stata un pò moscia, viste le temparature, però che spettacolo, le uniche cose non bianche eravate voi due!!!! Chissà, questa estate un giretto da quelle parti, anche con i pargoletti, magari lo vengo a fare anche io. Un abbraccio e a presto, Leo

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    1. Mah in realtà non credo che il pericolo di valanghe fosse tanto elevato, ma non mi andava di smentire gli esperti del servizio Meteomont... In estate, soprattutto inizio, il posto è bellissimo!

      Un abbraccione

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