domenica 26 ottobre 2014

Sul Corno Grande: Direttissima sud e cresta ovest

Direttissima del Corno Grande, Gran Sasso



Una salita di inizio autunno sul tetto dell'Appennino, con due carissimi amici...




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(Campo Imperatore, L'Aquila, 28 settembre 2014) - Il cielo è limpido sull'Italia centrale e l'aria frizzantina... Tipico scenario autunnale! Sono qui con il Professore e Luca, due vecchi lupi di montagna, per salire il Re degli Appennini: Sua Maestà Corno Grande!

Saliremo per la via più divertente, tra quelle facili - la Direttissima - e scenderemo per la più panoramica, la via della cresta ovest, anche detta via delle creste (non ho mai capito il perché di questo plurale, dato che la cresta è... UNA!).

Giungiamo quindi a Campo Imperatore verso le 8,30 e lo troviamo pieno di macchine come non mai! Evidentemente gli escursionisti, dopo un'estate tristemente piovosa, si sono scatenati nel primo fine-settimana di bel tempo e si sono precipitati tutti qua.

Parcheggiamo quindi la macchina nei pressi dell'arrivo della funivia e cominciamo il solito rituale della vestizione...

Francesco e Luca ammirano il panorama del Velino da Campo Imperatore

Visto che c'è una moltitudine di scarpinatori che manco intorno alle Tre Cime di Lavaredo a ferragosto... sprono i "miei" ad allungare il passo, in modo da non avere troppe persone davanti quando saremo sulla Direttissima, evitando così qualche rischio di caduta sassi che, quando la via è affollata, è sempre molto concreto...

Lungo il sentiero per la sella di monte Aquila
Non oso immaginare i pensieri che mi rivolgono i due amici, da me costretti a questo sprint inziale... Tuttavia riusciamo a superare qualche gruppetto partito prima di noi. Oggi però l'affluenza è veramente altissima e dobbiamo rassegnarci a una salita in compagnia.

Nei pressi della sella di Corno Grande, addirittura, una coppia di inesperti escursionisti, non sentendosi sicuri, ci chiede se possiamo far loro assistenza in caso di difficoltà: roba da matti!

Non capisco come si possa affrontare la montagna senza preparazione, confidando sull'eventuale aiuto di qualcuno incontrato, casualmente, sul posto! E trovo altrettanto assurdo pensare di assumersi la responsabilità di accompagnare persone sconosciute su un percorso che, pur relativamente facile, è comunque pericoloso!  

Il Corno Grande dal sentiero tra sella di m. Aquila e sella di Corno Grande

Campo Pericoli e da sx Monte Corvo, Pizzo Intermesoli, Corno Grande

Luca adegua il vestiario al freddo venticello...

Corno Grande, versante sud

Panorama verso la cresta della Portella e il pizzo Cefalone

Salendo verso il Sassone

Rifiutato, senza indugio, il ruolo di guide alpine abusive, continuiamo a salire verso il Sassone, un caratteristico monolite posto proprio ai piedi del versante meridionale del Corno Grande.

Questo tratto di salita è sempre molto faticoso, perché ripido e su terreno ghiaioso e friabile, ma perlomeno oggi non fa caldo... Giungiamo quindi sotto il grande masso, classico luogo di sosta, ma non ci fermiamo molto e proseguiamo per la successiva crestina che porta alle rocce del Corno.

I ripidi e scabri pendii che conducono al Sassone

Prof Colombi in action, sullo sfondo monte Aquila e lontana, sopra le nuvole, la Majella

Francesco sale le ghiaie sotto il Sassone

Notate come porta lo zaino il Prof: in questo modo egli allevia la schiena e, soprattutto, ha sempre a portata di mano le cibarie, alle quali può accedere senza fermarsi...
Indossiamo subito il casco e ci appropinquiamo ai piedi della montagna. Al bivio per il bivacco Bafile, incontriamo il gruppo degli accompagnatori dell'Alpinismo Giovanile, con l'amico Giulio che sta tenendo uno stage di aggiornamento sulle tecniche di progressione in ferrata.

Il gruppo di baldi accompagnatori dell'AG di Roma

Per me vale sempre il detto: "Gruppo caiano, stanne lontano..." (scherzo, ehehehe! ma non troppo...). Per fortuna noi siamo diretti alla Direttissima, quindi salutiamo gli amici Caini e proseguiamo verso la nostra meta.

L'attacco della Direttissima

Il Prof nel camino iniziale della Direttissima

Luca impegnato nel primo tratto di Direttissima

Per i pochi che non la conoscessero, la Direttissima è un itinerario storico del Corno Grande, un percorso ancora escursionistico ma che sconfina un po' nell'alpinismo, dato che presenta numerosi tratti di facile arrampicata, con qualche breve passaggio che arriva a toccare il II grado... Non è ovviamente necessario essere arrampicatori per salire, ma è meglio avere un po' di esperienza nel muoversi su roccia ripida, se ci si vuole veramente divertire e non salire con la tremarella alle gambe, maledicendo la montagna e ripetendo il mantra:
- "Chi me l'ha fatto fa!?!?"
Per chi è un po' spigliato sulla roccia, invece, risulta molto divertente e di grandissima soddisfazione.

Luca e Francesco risalgono le roccette della Direttissima

Franz sulla paretina con fessura: un breve passo di II grado

Un diedro molto appoggiato sulla Direttissima
Saliamo dunque per i facili e freddi camini, affrontiamo le assolate e poco esposte paretine, arranchiamo per i pendii ghiaiosi che collegano i vari tratti da arrampicare.

Il Prof Colombi si staglia in posa da Alpinismo eroico 

Luca studia il passaggio

Luca su una cengia della Direttissima
Siamo tutti e tre molto contenti di essere qui, ad accarezzare la roccia e respirare aria di alta quota, sebbene la numerosa presenza di escursionisti guasti un po' l'armonia dei posti... Il più euforico di tutti, al limite dell'esperienza mistica, è il Prof, detto anche Franz, detto anche lo Stambecco delle Orobie: un vero mistero della genetica, un Highlander che, pur superato da un pezzo il mezzo secolo, senza alcun allenamento, sale col sorriso e senza apparente fatica per rocce, ghiaie, nevi e praterie alpestri! Egli non è un comune essere umano - sappiatelo signori! - ma un vero rappresentante della fauna alpina, suo malgrado confinato nella megalopoli di cemento!

Franz il Professore e il suo vecchio scarpone (ancora integro, ma per poco...)

Francesco, in estasi, sente cantare i Cherubini....

Il vecchio Stambecco orobico, senza corna, sale un facile caminetto

Il sottoscritto vigila sui due compagni dall'alto di una paretina della Direttissima
Giungiamo presto al tratto finale della via, sotto un cielo blu cobalto e un sole che, al riparo dal vento, ci scalda incredibilmente nonostante la temperatura inferiore ai 10°C.

Affrontiamo le ultime paretine leggermente esposte e giungiamo al sentierino che porta, zigzaggando, alla croce di vetta: 2912 metri sul livello del mare, punto più alto dell'Appennino e dell'Italia peninsulare.

Ultimi pendii da rimontare

Nei pressi della vetta del Corno Grande, sullo sfondo il Velino

La cima è affollatissima, si stenta a trovare un posto dove accomodarsi! Il panorama è eccezionale: dal mare Adriatico ai massicci montuosi dell'Appennino occidentale, nulla può sfuggire allo sguardo. Se non fosse per il fresco vento teso che soffia costante, ci fermeremmo volentieri un bel po'.

Vista dal Corno Grande verso ovest: Pizzo Intermesoli, Corno Piccolo e monti della Laga

Dalla vetta, vista verso sud - Campo Imperatore

Vetta orientale e centrale del Corno Grande, ghiacciaio del Calderone

Francesco e Luca in vetta

Dalla cima del Corno Grande verso est: vette orientale e centrale, Brancastello, Prena, Camicia, Campo Imperatore

Cresta nord del Corno Grande e Corno Piccolo


Dal Corno Grande, vista verso Campo Imperatore
Il vento e la gran caciara dovuta alla folla presente, ci invogliano a prendere la via di discesa: percorreremo la panoramica e divertente cresta ovest, un percorso aereo con qualche passaggio impegnativo, ma sicuramente più facile della Direttissima.

Francesco sulla cresta ovest del Corno Grande

Luca lungo la cresta ovest del Corno Grande

Cresta ovest del Corno Grande

La cresta ovest del Corno Grande
Il percorso, come già detto, è spettacolare e ultra-panoramico: oggi, inoltre, l'aria è limpida, i colori sono vividi e le nubi basse fanno risaltare ancora di più le montagne più elevate. Scenari meravigliosi, che mi invogliano a scattare decine di foto.

Dalla cresta ovest, vista della normale al Corno Grande

Lungo la via della cresta ovest del Corno Grande

Lungo la via della cresta ovest del Corno Grande

Un tratto attrezzato lungo la cresta ovest
Il percorso percorre ora il versante sinistro, ora il destro di questo bel crestone: qualche tratto è più ripido, altri sono quasi orizzontali. Si superano roccette, ghiaie, ci si affaccia alternativamente verso il versante nord e verso i canaloni che scendono a meridione.

Lungo la cresta ovest del Corno Grande

Lungo la cresta ovest del Corno Grande

Lungo la cresta ovest del Corno Grande

Lungo la cresta ovest del Corno Grande

Lungo la cresta ovest del Corno Grande
Luca affronta un passaggio un po' tecnico lungo la cresta ovest del Corno Grande
Si scende ridendo e scherzando... ma non sappiamo se ridere o preoccuparci quando ci accorgiamo che uno degli scarponi di Francesco si è messo ad imitare... il coccodrillo.

In pratica la suola, staccandosi dalla tomaia, spalanca le sue fauci ad ogni passo... e più si va avanti, più la gomma si scolla e la bocca diventa graaaaande! Se si dovesse staccare completamente sarebbe un bel problema, dato che per raggiungere l'auto ci sono ancora svariati chilometri di percorso su rocce e ghiaie non proprio confortevoli da fare a piedi nudi... 

Mentre ci ingegniamo su come porre rimedio a questo infortunio, veniamo raggiunti da tre alpinisti, membri dei Camosci d'Abruzzo, il più simpatico gruppo alpinistico dell'Italia centrale! Con la modestia e la simpatia che li contraddistingue, si adoperano per sistemare la scarpa del Franz, praticando una fasciatura a prova di ghiaione, rinforzata da un sottile cordino di nylon. Grazie ancora ragazzi, soprattutto da parte di Francesco!

Il Camoscio d'Abruzzo ripara lo scarpone dello Stambecco delle Orobie

Ottimo lavoro

Foto di gruppo
Riprendiamo quindi a scendere immersi negli ampi panorami della cresta.

Uno sguardo verso il vallone dei Ginepri coperto dalle nuvole

Luca in discesa dalla cresta ovest

Il Prof si sente un'Aquila Reale!

In discesa dalla cresta ovest del Corno Grande

In discesa dalla cresta ovest del Corno Grande

In discesa dalla cresta ovest del Corno Grande: Franz controlla lo scarpone
La cresta è lunga, ma il tempo scorre velocemente per la bellezza del percorso e per le vedute stupende, che in questa giornata tipicamente autunnale sono ancora più entusiasmanti.

Luca cerca qualche passaggio di arrampicata lungo la cresta ovest del Corno Grande

Al termine della cresta, si giunge alla conca degli Invalidi e si percorre la frequentatissima via Normale. Anche qui i panorami e l'atmosfera sono fantastici e noi ne godiamo appieno.

Il pizzo d'Intermesoli emerge dalle nuvole

La val Maone coperta da un mare di nuvole, il Corno Piccolo ne emerge sulla destra

Il pizzo d'Intermesoli dalla via normale al Corno Grande

Verso la sella del Brecciaio, vista del pizzo Cefalone

Si cammina rilassati, chiacchierando del più e del meno, soprattutto di vecchie escursioni passate, di amici comuni e di progetti di gite future... Si perde quota finché il sentiero non si ricongiunge a quello percorso al mattino, poco a valle della sella di Corno Grande.

I ripidi ghiaioni della sella del Brecciaio

Campo Pericoli coperto dalle nuvole

Il Prof esplora una cengia ai piedi del Corno Grande

Il pizzo del Pizzo Cefalone

Francesco, Luca, la lunga cresta ovest percorsa in discesa e la vetta del Corno Grande

L'ultimo tratto, tra la sella di monte Aquila e la funivia di Campo Imperatore, lo conosciamo sasso per sasso, avendolo percorso decine e decine di volte, in ogni stagione. Mettiamo il pilota automatico (ma con gli occhi sempre ben aperti!) e ci lasciamo condurre dalla pendenza verso l'automobile parcheggiata.

Campo Pericoli dai pressi di sella di monte Aquila

Campo Pericoli dai pressi di sella di monte Aquila

Luca e Francesco nei pressi di sella di monte Aquila

Monte Aquila e Campo Imperatore

Sella di monte Aquila e Corno Grande

Sul sentiero tra sella di monte Aquila e Campo Imperatore

Campo Imperatore e monte Scindarella

Campo Imperatore

Arrivederci Corno Grande, grazie per le emozioni che ci hai dato e a presto!

Commento finale

Bellissimo anello (già da me percorso svariate volte...) che dona molta soddisfazione senza eccessivo sforzo fisico. Le difficoltà tecniche sono contenute, sicuramente elementari per chi ha una pur minima esperienza alpinistica, ma tali da poter recare problemi ai meno esperti o più timorosi dell'esposizione: in caso di dubbi, meglio ripiegare sulla normale o provare a salire e scendere dalla cresta ovest. I panorami e l'ambiente in cui si svolge l'escursione sono eccezionali. Un ultimo consiglio: se possibile, per questo itinerario scegliete un giorno feriale, perché essendo un super-classico è affollato in ogni stagione.

Profilo altimetrico dell'escursione

Traccia dell'escursione vista da sud

Traccia dell'escursione vista da ovest



Dati dell'Escursione


Data: 28 settembre 2014
Partenza: parcheggio Albergo di Campo Imperatore, 2130 metri
Arrivo: parcheggio Albergo di Campo Imperatore, 2130 metri
Punto più alto: Corno Grande vetta occidentale, 2912 metri
Rifugi: nessuno lungo il percorso
Dislivello totale in salita: 840 metri circa
Dislivello totale in discesa: 840 metri circa
Tempo impiegato6 h 20 min circa (soste comprese) - 2 h 30 min circa per la salita dalla Direttissima, 2 h 50 min circa per la discesa (soste comprese)
Sviluppo del percorso9 Km
Difficoltà: Le Direttissima va classificata: F si tratta infatti di un itinerario con diversi tratti di facilissima arrampicata (I grado) e due o tre passaggi di II grado; l'esposizione è molto modesta, ma bisogna fare attenzione in quanto una caduta potrebbe essere molto pericolosa. Il sentiero della cresta ovest va classificato EE per via di brevissimi passaggi attrezzati, ma che non necessitano di autoassicurazione per l'escursionista medio, e vari tratti moderatamente esposti e un po' impervi. Dalla conca degli Invalidi fino al parcheggio il sentiero è:  E, un comune sentiero di montagna senza particolari difficoltà.
Attrezzatura: Scarpe da montagna e caschetto da roccia obbligatorio! Sulla Direttissima sono infatti frequenti le scariche di sassi dovute sia alla natura del terreno che ai tanti escursionisti che spesso precedono.  

2 commenti:

  1. Carissimo Ren, che scherzetto voleva farvi quella vecchia ciavatta del Professore, speriamo non approfitti della geniale soluzione tampone, per ritadare a data incerta il giusto commiato dalle gloriose pedule. Meglio, la prossiva volta, verificare quanto in dotazione al nostro caro amico.
    Scherzi a parte, bellissima gita, come dici tu tra le più divertenti e spettacolari del nostro meraviglioso appennino, ovvio che in una delle presumibili ultime domeniche belle, ci fosse tanta (tantissima!!!!) gente.
    Ormai si avvicina la stagione in cui i monti cambiano colore e i percorsi dell'estate cedono il passo a quelli invernali, strade diverse che a volte portano lo stesso nome, strade completamente nuove ed altre, semplici pochi mesi prima, che diventano impraticabili con la neve. Spero a breve di potermi affidare a voi per qualche bella escursione.
    Un abbraccio e a presto, Leo

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    1. Caro Leo,
      speriamo che il Prof non si presenti alla prossima gita con la pedula rabberciata, cantando "Vecchio scarpone, quanto tempo è passato!".

      Nei prossimi giorni le previsioni dicono neve dalle medie quote... Sarà l'ora di rispolverare piccozza e ramponi?

      Chissà... tu intanto passaci un po' di anti-ruggine che non si sa mai...!

      A presto e un abbraccio!

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