domenica 15 giugno 2014

I Guardiani del Fucino: anello dei monti Velino e Cafornia

Salendo alla cima del monte Velino

La salita al Velino e al Cafornia dal versante sud è una delle escursioni più toste dell'Appennino centrale: niente di meglio per inaugurare la stagione estiva...


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(8 giugno 2014, Massa d'Albe, L'Aquila) - Il Velino e il Cafornia dominano, svettanti, la piana del Fucino. Due montagne gemelle che paiono vigilare sulle antiche terre dei Marsi, bellicoso popolo rivale di Roma durante i primi secoli della repubblica.

Velino e Cafornia sono anche le montagne più alte visibili dalla Capitale, ben distinguibili, soprattutto d'inverno, quando la loro bianca sagoma triangolare si staglia contro il cielo blu, nelle fredde e terse giornate di tramontana.

Abbiamo salito il Velino e il Cafornia dal versante sud, partendo da Massa d'Albe: è l'itinerario più corto, ma senza dubbio il più ripido, il più caldo, il più faticoso e quello che presenta anche le maggiori difficoltà...

Velino e Cafornia
Il Velino a sinistra, il Cafornia a destra, visti dai pressi di Fonte Canale

Massa d'Albe e monte Viglio
Il paese di Massa d'Albe, da cui siamo partiti. Sullo sfondo monte Viglio
Sulla sterrata tra Massa d'Albe e Fonte Canale
Partiamo quindi da Corona, frazione di Massa d'Albe, alle otto in punto, proprio mentre i paesani, a pochi metri da noi, fanno esplodere, per prova?, alcuni petardi in vista della festa del paese: un inizio col botto...

Ma il botto rischiamo di farlo noi, visto il caldo implacabile che già  opprime questi assolati e brulli versanti sud! Fortunatamente, oltrepassata la Fonte Canale, una leggera brezza ci rinfranca un poco.

Attraversiamo la pinetina di rimboschimento, unica presenza arborea, anche se artificiale, di questo arido versante montano, respirando a pieni polmoni l'aria profumata di essenze resinose.... ahhhh!

Monte Cafornia
Salendo dopo Fonte Canale, dinnanzi al Cafornia

Nella pinetina del versante sud del Velino

Sempre grondando sudore, raggiungiamo la sommità del Colle Pelato, a 1500 metri, dove ci si para innanzi la bella visuale dei due fratelli giganti: due possenti piramidi di roccia e magri prati, separate dalla stretta forra del Canalino. 

Il bivio dei sentieri 5 e 6, all'imbocco del Canalino
Fin qui abbiamo scherzato, ora si inizia a fare sul serio... Lasciamo a sinistra il sentiero 5, che sale alla vetta per la cresta sud-ovest, e proseguiamo per il 6, che si inoltra nel vallone del Canalino, il profondo solco che separa il Velino dal Cafornia.

All'inizio del Canalino
La traccia si fa più stretta e impervia, fino a diventare appena percettibile quando inizia a risalire i pendii che scendono dalla cresta sud-est del Velino, alla nostra sinistra: bisogna infatti rimontare per ripide ghiaie di sfasciumi ed erti prati sassosi, in equilibrio un po' precario.

Monte Cafornia
Una vista del Cafornia dalla cresta sud-est del Velino

Risalendo i ripidi pendii del Velino
  
Superiamo quindi un erto canalino erboso, con qualche facilissimo passo d'arrampicata, e spuntiamo finalmente sulla cresta sud-est del Velino: qui il vento ci gratifica con un po' di frescura, ma il sole continua a picchiare mazzate da capogiro sulle nostre povere testoline di escursionisti...

Il canalino erboso che porta in cresta

Il canalino erboso che porta in cresta

Luca sbuca dal canalino erboso

Un passaggio roccioso
Risaliamo quindi ancora per i prati, scoscesi e sassosi, ma costellati di mille fiori colorati. Il panorama si allarga verso l'Abruzzo occidentale e i monti al confine con il Lazio e, intanto, i pilastri rocciosi della cresta si fanno più vicini...

Salendo per la cresta, sullo sfondo Massa d'Albe e la pineta di rimboschimento

Salendo per la cresta, panorama verso i monti Simbruini ed Ernici e i paesi di Massa d'Albe e Magliano dei Marsi

Le rocce del Velino fanno capolino tra le nubi

Verso le rocce della cresta sud-est

Nel frattempo, grandi nuvoloni innescati dal calore coprono e scoprono la vetta del Velino e le sue rocce, accentuando l'impressione di alta montagna.

Verso la vetta del Velino

Le lisce placche di roccia del Velino

Luca supera una placca di liscia roccia

Alla base dei pilastri di roccia
Giungiamo dunque alla base della parte rocciosa della cresta che dobbiamo risalire: l'itinerario inizialmente costeggia i pilastri sulla destra, risalendo facili placche inclinate... Poi continua a salire tra prati e roccette, per cenge e balconate, fino alla base di uno stretto camino.

Su un terrazzino lungo la cresta sud-est del Velino

Un ripido tratto erboso

Un ripido tratto erboso

Per un'aerea cengia si superano i salti rocciosi

Giungiamo quindi al passaggio "chiave" della salita: il famigerato canale/camino... Trattasi di una spaccatura tra le rocce, lunga un centinaio di metri o poco più, piuttosto liscia ed umida, da risalire incastrandosi nel fondo, con qualche passaggio di arrampicata, forse fino al II grado... Proprio all'imbocco della stessa, il caschetto da roccia di Luca decide di saltare giù dallo zaino e ruzzolare un bel po' di sotto... Lo sfortunato amico deve quindi riscendere e risalire, sotto un sole spietato.

Salendo verso il camino

Luca, un'attimo prima di perdere il caschetto...

Questo contrattempo, oltre a farci perdere un po' di tempo, oltre a stancare inutilmente il compare, ci fa anche raggiungere da un gruppetto di escursionisti dal buon passo, di quelli che non sopportano di avere nessuno davanti... I tizi ci tampinano da presso e decidono di superarci proprio nel bel mezzo della strettoia... Quello che sembra essere il loro capo, mi passa sulle lisce rocce di sinistra, infilandosi tra me e la parete rocciosa, appoggiandosi addirittura su una mia spalla!!! A me che già scoccia un po' farmi superare - non sono abituato ehehehe! - potete figurarvi la felicità di essere usato come appoggio da un escursionista incarognito, ma va bene così, del resto sono molto fuori forma e me lo merito...

L'inizio del camino della cresta sud-est





La salita tra queste rocce non è proprio difficile, ma sicuramente faticosa e fastidiosa: un tipo di arrampicata poco elegante, che consiste nello strisciare aderendo alle lisce pareti della spaccatura, un po' come serpenti... Un passaggio che dà un qualcosa in più a questa salita, che piace molto a Luca, un po' meno a me... Più che un passaggio chiave, un passaggio chiavica, ma per riprendere la forma alpina tutto fa brodo!

Nell'ultima parte del camino

Usciti dal camino, verso il filo di cresta

Una meritata sosta rinfrescante
Usciti dal camino, il percorso raggiunge il filo della cresta rocciosa: una, ancora lunga, dorsale panoramica che, toccate ben due anticime, conduce dritta-dritta alla vetta del Velino.

Verso il filo di cresta

Vista del Cafornia dalla cresta sud-est del Velino
Saliamo quindi per la bella e panoramica cresta, tra le nuvole che vengono e vanno: fatica, sì, ma tanta luce, vento e aria di montagna vera!

La cresta sud-est del Velino ancora da percorrere

Luca lungo la cresta sud-est

Panoramica della cresta sud-est del Velino

Panoramica della cresta sud-est del Velino

La vetta del Velino!

Finalmente, dopo quattro ore e mezza di fatiche ed emozioni, raggiungiamo la vetta del Velino, Signore della Marsica, agognata meta di tanti escursionisti della domenica (ma anche del sabato e degli altri giorni della settimana...). Ad accoglierci la croce con la campanella, una statua della madonna, un bel po' di escursionisti ed un teso venticello che ci consiglia di mettere una maglia a manica lunga...

Dalla vetta del Velino, vista del Cafornia, nostra prossima meta

Il Corno Grande

Monte Prena e Camicia

La Majella

Autoritratto di vetta
Ultimi momenti in vetta al Velino
Dalla cima lo sguardo spazia su tutto il massiccio, e si spinge verso est, sui grandi contrafforti del Gran Sasso e della Majella, innevatissimi per la stagione. Il sole splende e il vento soffia: mangiamo qualcosa e ripartiamo. Ormai è deciso: saliremo anche al Cafornia e poi scenderemo da lì per la via diretta.

Luca in discesa dalla cresta nord del Velino

Vista dalla cresta nord del Velino

Ancora neve sulla cresta nord


La cresta nord del Velino

La cima del Velino dalla cresta nord
Sul versante nord c'è ancora un po' di neve, ma non tanta: una copertura normale per la stagione, a differenza di quanto si vede su Gran Sasso e Majella, innevatissimi quasi come a inizio maggio.

Scendiamo velocemente tra ghiaie e nevai, fino a raggiungere la crestina che collega il Velino con il Cafornia, che percorriamo piacevolmente, tra bellissimi panorami.

La cresta e la vetta del Cafornia

Il Velino e la cresta che conduce al Cafornia,

Lungo la cresta tra Velino e Cafornia

La cima del monte Velino

Questo tratto di percorso, tutto in falso piano e su un ottimo sentiero, fila via veloce e piacevole. Raggiungiamo presto il breve pendio che porta alla vetta del Cafornia, la montagna gemella.

Ai piedi del pendio finale del Cafornia

Luca in cima al Cafornia

Il Velino visto dalla cima del Cafornia
L'ultima salita della giornata non è dura, perché molto breve: con poca ulteriore fatica  aggiungiamo anche questa vetta al bottino di giornata.

Ora ci attende la discesa, che si annuncia lunga, lunga, lunga...

Scendendo dal Cafornia, vista verso Magliano dei Marsi

Scendendo lungo la cresta est del Cafornia
La prima cosa da fare: stare attenti a non sbagliare strada! Dobbiamo prendere il sentiero 7A, la cosiddetta direttissima del Cafornia. Evitare, soprattutto, di imboccare vie alternative come quella che prendemmo con Marco nel 2010: una scarpata da far rizzare i capelli....! Io per un pelo, non ri-sbagliavo: per fortuna il buon Luca mi ha ricondotto sulla retta via!

Scendendo dal Cafornia, vista verso Forme, l'imbocco della valle Majelama e il rif. Casale da Monte

Ampia veduta dei Prati Cafornia

La cresta di Cimata Fossa dei Cavalli

La discesa per questa "direttissima" non è che sia propriamente difficile, ma è molto ripida e praticamente priva di sentiero: solo qualche segno di vernice indica il giusto cammino, tra pietre e sassi instabili. Quando si è già stanchi e il caldo si fa sentire, non è proprio una passeggiata di salute...

Luca sui Prati Cafornia

La vetta del Cafornia dalla Costa Cafornia

Nei pressi di Fonte Canale, il bivio Velino-Cafornia
Piano-piano, passo-passo, scendiamo tra le vampate di calore che salgono dai pascoli assolati su cui ci muoviamo... I piedi gridano "BASTA" ma la testa dice "AVANTI". Ancora una volta, è la testa a vincere.

Arriviamo quindi, attraversando magri pascoli e una fascia di pineta, alla Fonte Canale, dove ci ristoriamo all'ombra di un grande faggio e ci rinfranchiamo con acqua fresca. Ora ci mancano solo un paio di chilometri di facile sterrata fino a Massa d'Albe. ma sembrano lunghisssssimi e caldissssssimi...

Ultimi sguardi alle cime: la cresta sud-est, da noi salita

Ultimi sguardi alle cime: il versante sud del Cafornia

Ultimi sguardi alle cime: la cresta sud-est del Velino e il canyon del Canalino

Sognando di immergere i piedi in una bacinella ghiacciata, di addentare una succosa fetta di cocomero e di sdraiarci su un'amaca all'ombra, alla fine giungiamo alla macchina: sono passate più di nove ore dalla partenza, nove ore di quelle che lasciano un segno (soprattutto sulle dita dei piedi!!!).


Commento finale


Il Velino l'ho salito almeno sei volte; è la seconda volta che salgo per questa via ed è la seconda volta che salgo l'accoppiata Velino-Cafornia, ma questa è una montagna che non stanca mai... In realtà sarebbe meglio dire che è una montagna molto stancante, ma ci siamo capiti no? La fatica è tanta, soprattutto nelle giornate calde, ma la soddisfazione che si prova è proporzionale all'impegno fisico. I passaggi di arrampicata, brevi e molto facili, aggiungono interesse a questa salita, che si svolge in un ambiente molto panoramico e particolare. Anche se in questa escursione non abbiamo avvistato animali, la fauna è ben presente su questi assolati pendii: personalmente da queste parti ho visto cinghiali, cervi, aquile reali e avvoltoi grifoni.
Insomma: una salita che è un MUST per tutti gli appenninisti incalliti!



Dati dell'Escursione

Data: 8 giugno 2014
Partenza: Massa d'Albe - fraz. Corona, 890 metri
ArrivoMassa d'Albe, 890 metri
Punto più alto: Monte Velino, 2486 metri
Rifugi: nessuno
Dislivello totale in salita: 1600 metri circa
Dislivello totale in discesa: 1600 metri circa
Tempi impiegati (soste comprese)Massa d'Albe - Colle Pelato (bivio sentieri 5 e 6): 1 h 30 min circa (soste comprese); bivio sentiero 6 - cima Velino: 3 h (soste comprese) - cima Velino - cima Cafornia: 1 h 10 min ; cima Cafornia - Massa d'Albe: 3 h 20 min. Totale: 9 h circa
Sviluppo del percorso16 Km
Difficoltà: L'escursione è classificata EE: traccia ben segnata, non esposta ma impervia, con brevi passaggi d'arrampicata fino al II grado. Anche la discesa è classificabile EE: sebbene nettamente più semplice, si snoda comunque su terreno ripido ed impervio. In caso di nebbia fare molta attenzione a non perdere di vista i segni di vernice.
Attrezzatura: Scarpe da montagna, caschetto da roccia molto consigliabile su parte del sentiero 6 (camino e saltini di roccia), molta acqua.


Profilo altimetrico: 16 km e oltre 1600 metri di dislivello

Traccia dell'escursione da sud

Traccia dell'escursione da nord-ovest

Velino e Cafornia... da Roma!

6 commenti:

  1. Carissimi, finalmente ho capito quale montagna avete scalato.... il Terminillo!!!!
    Non lo ricordavo così impervio, ben 4 ore per raggiungere la cima, ai bei tempi impiegavamo meno di un'ora, che l'affrontassimo da nord, nord-est, sud, sud-ovest, d'estate o d'inverno... sarà che il clima è cambiato e chissà, forse anche l'orografia ne ha risentito.
    Siete grandi ragazzi! Ma ditemi un pò, a quegli escursionisti frettolosi un bel pernacchione l'avete fatto? Chissà se s'ispiravano alla tecnica dei muli o a quella delle capre per salire? Comunque sia meglio non incrociarli certi branchi. Un abbraccio e di nuovo complimenti per la bella salita. Ciao Leo

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    1. Bella traversata dei monti gemelli del Fucino, non sapevo che la via di salita al Velino per la cresta Sud-Est comprendesse quel bel canale roccioso (beh, il Velino dal Fucino l'ho salito sempre dalla cresta Sud-Ovest). Incredibile l'innevamento su Majella e G. Sasso, ci si potrà ancora sciare sulla parte Nord!
      Non ho capito, Leo, come tu facessi a salire il Velino in un'ora da quel versante, ma sei sicuro?
      Complimenti per l'impresa, e poveri i vostri piedi!

      Francesco

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    2. Carissimo Leo, come diceva Buzzati: più passa il tempo e più le montagne diventano alte e difficili... Per quanto riguarda gli escursionisti frettolosi, in realtà ho solo rosicato perché mi hanno superato, grrrr!!!!

      Un abbraccio

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    3. Francesco, amico mio: effettivamente sull'altra cresta c'è un tratto in camino/canalino, che potrebbe essere un po' ostico se bagnato... Ma non è nulla per un esperto alpinista veterano quale tu sei! Un salutone (anche dai piedi) e a presto, magari su qualche picco appenninico (fatti concedere una licenza-premio...).
      Ciao!

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  2. Salve Renato,
    scrivo dalla Iter Edizioni, casa editrice specializzata in guide escursionistiche, per chiederle se potesse fornirci alcune foto del Monte Velino, relative al canalino della cresta sud.
    Le foto saranno inserite nella guida di Stefano Ardito "Sentieri nel Parco Velino-Sirente" di prossima uscita.
    Per maggiori informazioni le chiedo cortesemente di indicarci un suo indirizzo mail o di contattarci all'account redazione@iteredizioni.it.

    La ringrazio e le porgo i nostri migliori saluti,
    Gina Zivi
    Iter Edizioni

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    1. Le ho risposto all'indirizzo redazione@iteredizioni.it.

      Resto in attesa di riscontro, grazie.

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