sabato 5 ottobre 2013

Monte Sirente dalla valle Lupara

La valle Lupara
Di ritorno dalle ferie estive trascorse sulle Alpi, il carissimo amico e compagno di mille avventure montane Marco organizza una gita ad una meta che non frequentiamo spesso: il Sirente, montagna tosta e abruzzesissima, dal molteplice e vario aspetto: verticale, roccioso e boscoso a nord; arido, erboso e ondulato a sud. Una cima che più appenninica non si può, ma si parla di Appennino con la "A" maiuscola!

Purtroppo, il nostro organizzatore, proprio la sera prima dell'escursione, non si sente bene: è mezzanotte passata, infatti, quando ricevo un SMS da Marco: "Sto male febbre non vengo. Chiamo domani".

L'indomani partono da Roma il sottoscritto, Stefano, sua sorella Francesca e il di lei ragazzo Francesco...

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(1 settembre 2013, Fonte all'Acqua, Secinaro). Parcheggiata l'auto nei pressi dello chalet bruciato (ma ora ricostruito...), ci inoltriamo nel bel bosco di faggi che si estende per chilometri ai piedi della parete nord del Sirente. Sbagliamo subito strada: manchiamo infatti una deviazione, in realtà non proprio evidentissima, ma ce ne accorgiamo in tempo, allungando il cammino solo di poco. Tornati sulla retta via, continuiamo la salita nella foresta, ripida, ombrosa e fresca, fino ad uscire in una radura, l'ex-stazzo Scurribile, in vista delle belle pareti della zona di Monte Canale e delle Neviera.

Francesca, Francesco e Stefano escono dal bosco

Vista dallo stazzo Scurribile: la zona della Neviera, con il monte Canale e la Torretta della Neviera
Il nostro piccolo gruppo continua inesorabile la salita: ci inerpichiamo lesti, senza requie, guidati dal Maratoneta Stefanuk, il cui spirito agonistico ci porta a superare decine e decine di persone, componenti di una comitiva CAI (Gruppo Senior...). Si fanno onore, soprattutto, i due novellini Francesco&Francesca, che risalgono intrepidi per l'erta mulattiera abruzzese, simili a sgambettanti camosci. La fanciulla, in particolare, dimostra di essere degna di cotanto atleticissimo fratello!

Panorama sulla Catena Orientale del Gran Sasso: Brancastello, Prena e Camicia


Francesca risale l'erto sentiero verso la valle Lupara

Una pausa contemplativa
Entriamo dunque nella valle Lupara, nome rustico ed appenninico, che sa di lotte tra pastori e Natura matrigna: molto evocativo. Qui, dopo un tratto in falso piano, la traccia di sentiero si fa sempre più ripida, serpeggiando su ostili ghiaie, sdrucciolevoli e franose.

Stefanukkio guida il gruppo sui verdi prati che portano alla valle Lupara

Francesco

Stefano nel tratto di ingresso alla valle Lupara

Nella valle Lupara

Francesca sempre sorridente anche sui pendii più ripidi

Valle Lupara

Con Stefanuzzo che mi tira la volata in salita, mi ritrovo in poco tempo al termine dell'erta valle, sul filo di cresta dove si dispiega dinnanzi a noi il mite ed erboso versante sud.

Solo una manciata di minuti, comunque, ci separa dai Franceschi, che alla fine della salita giungono freschi!

Stefanuccio alla testata della valle Lupara

Giunge Francesco...

...e poi Francesca!
Il prode ed atletico Stiefin (è sempre lui, Stefano, ma oggi voglio declinarlo in milleeppiù nomi, come il Buddha) non smentisce il soprannome di "farmacista" affibbiatogli dal saggio Marco: sempre millimetrico nel calcolare distanze e tempi delle sue corse, anche in questa escursione non dimentica di fermare il rilevatore GPS ogni volta che facciamo una pausa, anche solo per soffiarci il naso... Comunque dalla selletta dove siamo ormai tutti giunti, prendiamo a risalire gli ultimi pendii, lungo la cresta che divide il versante solatio da quello a settentrione del Sirente, fino a che, con splendide visuali sul canalone Majori, non giungiamo all'agognata vetta!

Lungo la via normale del Sirente

Francesca, Stefano e Francesco. Sullo sfondo la piana del Fucino

L'imbocco del canalone Majori

Esteban e Francesca,
Arriviamo, quindi, tutti in cima al Sirente senza grande sforzo e mettendoci poco tempo (nonostante l'errore di percorso iniziale). Considerato il poco allenamento alla montagna dei nostri giovani compagni di gita, meritano entrambi molti complimenti!

Da quassù il panorama è assai esteso ed interessante: si può ammirare gran parte dell'Abruzzo, dal Gran Sasso alla Majella, dal vicino Velino ai dirimpettai Simbruini ed Ernici. Scenari pittoreschi ed idilliaci, come i vasti e fitti boschi che ricoprono il versante nord della montagna, ma anche obbrobri ributtanti, come lo scempio delle piste da sci della Magnola, che da qui si stagliano perfettamente, con le loro oscene strisciate giallastre incise tra i verdi della montagna...

L'aria è fresca ed il sole caldo: ne approfittiamo per una bella sosta in cui ci scattiamo un po' di foto ricordo e pasteggiamo con fragranti panini ed affettati assortiti, nella migliore tradizione dei picnic domenicali... In verità io mi accontento delle solite barrette, mentre il discepolo di Lacan, sempre per citare Marco, "magna più de 'n tribbunale!".

Gli allegri escursionisti in cima!

Le rocce sommitali del Sirente

I Franceschi

Il monte Cafornia e la devastazione delle piste da sci sui fianchi della Magnola
Giunge quindi l'ora di scendere: rimandiamo ad altra occasione la discesa diretta per il canalone Majori e ripercorriamo la via già salita. Caliamo quindi prima lungo la cresta, poi di nuovo nella valle Lupara.



Scendendo per la ripida e friabile alta valle Lupara

La magnifica faggeta del Sirente e, lontana, la Majella
A salita ripida e sdrucciolevole corrisponde quindi altrettanto ripida e sdrucciolevole discesa: la speciale classifica degli scivoloni vede primi a pari merito Stefanello e Francesco con 2 e, parimenti ultimi, il sottoscritto e Francesca a 0...


Ste' in discesa

Francesca

Francesco
L'ultimo tratto nella faggeta si fa quasi di corsa... Arriviamo alle macchine ancora presto, ma questo non ci evita un po' di coda all'uscita autostradale di Lunghezza... E' pur sempre domenica!

Una felce nella faggeta del Sirente
Commento finale: è una nota e frequentatissima escursione, non difficile né eccessivamente faticosa, ma neanche una passeggiata. L'ambiente è vario e suggestivo, i panorami molto ampi. Consigliabile soprattutto in autunno (la quota a cui si svolge permette normalmente di non avere problemi di innevamento fino a novembre).


Dati dell'Escursione


Data: 1 settembre 2013
Partenza: Fonte all'Acqua (1150 metri)
ArrivoFonte all'Acqua (1150 metri)
Punto più alto: cima di monte Sirente (2347 metri)
Rifugi:  nessuno sul percorso. Sulla cresta ovest del Sirente è presente il rif. La Vecchia (incustodito)
Dislivello totale in salita: 1200 metri circa
Dislivello totale in discesa: 1200 metri circa
Tempi impiegati (soste comprese)Fonte all'Acqua   (1150 metri) - monte Sirente (2347 m): 2 h 45 min; monte Sirente - fonte all'Acqua: 2 h 30 min; Totale: 5 h 15 min.
Sviluppo del percorsocirca 10 Km 
Difficoltà: E+. Facile itinerario su sentiero e tracce, senza particolari difficoltà o tratti esposti. La valle Lupara è ripida e sassosa, può comportare qualche problema in discesa ai meno esperti, ma nulla di particolare.
Attrezzatura:  Scarpe da montagna, eventualmente bastoncini da escursionismo.

Profilo altimetrico dell'escursione

Vista da nord

Vista da ovest

Vista da est



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