domenica 29 settembre 2013

Via ferrata Hanza alla Mala Mojstrovka

Lungo la via Hanza

La Mala Mojstrovka è una piccola ma elegante montagna che si innalza sopra il passo del Vršič, tra le regioni della Gorenjska e della Primorska, nella Slovenia nord-occidentale. Ha un bel aspetto ardito, se vista da nord, pur essendo una montagna un po'... in miniatura, rispetto per lo meno ai colossi che le si ergono attorno (Razor, Prisojnik, Jalovec). Il modesto dislivello che si deve coprire dalla strada alla sua vetta ne fa una meta molto gettonata ed adatta anche ad una gita di mezza giornata, a patto di partire molto presto la mattina.

Tra le due guerre mondiali, dal 1920 al 1943, per questa montagna passava il confine tra Regno d'Italia e Regno di Jugoslavia. La via normale di salita, che inizia dal passo Vršič, transitava in parte in territorio Italiano: per questo motivo gli alpinisti sloveni, per poter avere un accesso alla cima, attrezzarono questa via ferrata (Hanzova pot) che risale la parete nord della montagna, a quei tempi interamente in territorio jugoslavo.

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(Passo del Vršič, 22 agosto 2013). Stavolta parto presto, ma non prestissimo: c'è già luce! In realtà il sole viene a tratti velato da una tenue nebbia, che ristagna aggrappata alle montagne... 

Il passo Vršič tra le nebbie mattutine

Dalla Vratica, il sentierino si dirige verso la parete nord della Mala Mojstrovka
Percorro il sentierino ghiaioso, tra gli indiscreti mughi che mi spazzolano ed "accarezzano" con i loro elastici e coriacei rami.

La forcelletta Vratca (1807 m), da cui ci si affaccia verso la valletta che porta allo Sleme e sulla parete nord, si raggiunge in breve tempo e poca fatica.

Il sentiero è ben segnato...

Mala Mojstrovka parete nord
La parete nord della Mala Mojstrovka

Il sole si fa strada tra le nebbie
Da qui il sentierello prosegue a mezza costa, attraversando i ghiaioni che scendono dalla parete nord della Mala Mojstrovka. C'è già qualche escursionista in giro, nonostante sia ancora piuttosto presto. Si respira una bella aria di montagna, fresca ma non fredda, con le nebbioline che danno un aspetto un po' irreale al paesaggio.

L'attacco della ferrata Hanza

Due alpiniste austriache impegnate nel primo tratto della ferrata
Arrivo presto all'attacco: in alto c'è un po' di nebbia che va e viene. Ci sono altri gruppi che si preparano e anche io indosso imbrago, caschetto e set da ferrata. Inizio a salire senza fretta, vista la relativa brevità della gita odierna. Inoltre, vorrei arrivare in cima con un po' di panorama e non immerso in una nuvola...

I primi metri della ferrata Hanza sono attrezzati con i tipici pioli

Uno sguardo in giù

Una placchetta verticale e abbondantemente attrezzata
La salita non è difficile: impegnativa quel tanto da essere divertente, ma mai da creare vere difficoltà.

Un tratto della ferrata Hanza

Lungo la via ferrata Hanza

Lungo la ferrata Hanza

La salita si sviluppa tra cenge, paretine e canalini, con qualche passaggio quasi verticale, ma sempre molto bene attrezzata.

Un tratto verticale

Tra le nuvole

Aggirando uno spigolo della parete nord

Una panoramica cengia
Ad un certo punto esco dalla parete nord sbucando in una conca ghiaiosa, al cospetto della vetta: la percorro sul suo bordo destro, con spettacolari panorami verso la sottostante valle Tamar, che appare di tanto in tanto tra le nuvole, e giungo all'attacco dell'ultimo tratto di salita alla cima. Qui occorre superare vari saltini di roccia, con difficoltà intorno al I grado o poco più.

Tra le nuvole

Salendo l'ultimo tratto di rocce che conducono alla Mala Mojstrovka

Affaccio verso la valle Tamar

La cuspide sommitale della Mala Mojstrovka

Sulle rocce che portano alla vetta

Due austriache mi seguono...

Le rocce finali, prima della vetta

Gli ultimi metri per la cima

Spunto finalmente in cima seguito da due austriache, con le quali ho condiviso l'ultimo tratto di salita, che mi danno il tradizionale Berg heil (è il saluto tipico degli alpinisti di lingua tedesca...).

E' la seconda volta che giungo su questa vetta, sempre per la via Hanza. La prima volta fu nel 2004 col grande amico LEO, forte guida andina ormai un po' in disarmo...  Purtroppo la nuvolaglia che mi circonda da stamattina, quassù, è ancora più densa. Il risultato è che:

  1. fa freddo
  2. fa umido
  3. e soprattutto... non si vede 'na mazza!

Ma io persevero, perché voglio fare belle foto e perché magari dovranno passare altri 9 anni prima di tornare qua in cima!

Qualcuno sta raggiungendo la cima della Veilka Mojstrovka

La Velika Mojstrovka e un mare di morbide nuvole che ricopre la valle Planica

Il sottoscritto in vetta

Quindi, contrariamente al solito, rimango in cima un bel po' di tempo... Vedo gente arrivare dalla ferrata appena percorsa... Vedo gente salire dalla via normale, da dove dovrò scendere... Ma non vedo quasi niente delle centinaia di montagne che mi circondano!!!

Ogni tanto, fra le nuvole, fa capolino qualche scorcio, ma poca roba... Beh ad un certo punto mi stufo: è già mezz'ora che sono qui... e fa anche piuttosto fresco... Non ne vuol sapere di rasserenarsi, bisogna rassegnarsi...

Fugaci apparizioni, tra le nuvole, della Škrlatica e del Prisojnik

Il Mangart mette fuori il "capoccione" dalla coperta di nuvole

Un fanciulla fotografa il panorama dalla vetta
Inizio quindi la discesa per la normale: una traccia di sentiero che cala tra gli sfasciumi, ripidi, del versante sud, dove bisogna stare attenti a non perdere l'equilibrio (Leo e i suoi calzoni ne sanno qualcosa...).

Scendendo per il primo tratto della normale della Mala Mojstrovka

La normale della Mala Mojstrovka

Un affaccio panoramico verso il passo Vršič 
Superato in discesa l'ampio pendio meridionale, la via normale piega a sinistra, passando per una piccola forcella ed un ripiderrimo canalino ghiaioso. Superatolo, mi ritrovo su un sentierino che, tra larici e mughi, con varie svolte, scende verso il passo Vršič.

Il canalino che porta ai mughi poco sopra il passo Vršič 

Il passo Vršič 

Vista sul versante ovest del Prisojnik (anche detto Prisank)
Commento finale: è una gita panoramica e divertente, poco faticosa rispetto allo standard della zona... E' il classico tipo di ferrata che si incontra, di solito, in Dolomiti: avvicinamento breve, percorso con attrezzatura quasi continua, dislivello contenuto e rapida via di discesa. Una gita consigliabile se non si vuole faticare troppo o se si ha a disposizione solo mezza giornata. Unico neo: è molto frequentata, se non si parte presto si fa la fila (anche in questo è abbastanza "dolomitica").


Dati dell'Escursione


Data: 22 agosto 2013
Partenza: Passo del Vršič   (1611 metri)
ArrivoPasso del Vršič   (1611 metri)
Punto più alto: cima della Mala Mojstrovka (2332 metri)
Rifugi:   Poštarski dom na Vršiču (1688m);  Tičarjev dom na Vršiču (1618m)
Dislivello totale in salita: 720 metri circa
Dislivello totale in discesa: 720 metri circa
Tempi impiegati (soste comprese)Passo del Vršič   (1611 metri) - attacco via ferrata Hanza (1850 m): 50 min; attacco ferrata Hanza - Mala Mojstrovka  (2332 m): 1 h 30 min; Mala Mojstrovka - passo del Vršič: 1 h 20 min; Totale: 3 h 40 min.
Sviluppo del percorsocirca 4 Km 
Difficoltà: EEA. Il Sentiero Hanza alla Mala Mojstrovka (Hanzova pot) è una vera e propria via ferrata, che si può classificare come di media difficoltà. Non è richiesta particolare abilità arrampicatoria, dato che i passaggi più ostici sono abbondantemente attrezzati, oltre che con un cavo metallico quasi continuo, con numerosi pioli di ferro. Nonostante ciò, si tratta comunque di un itinerario ripido e piuttosto esposto. Una volta terminata la ferrata, bisogna superare un ultimo tratto su facili rocce, con qualche attrezzatura, ma che richiede comunque di sapersela cavare con le mani sulla roccia (passaggi di I grado). La discesa, che avviene per la via normale, si avvale di tracce di sentiero su ripidi pendii detritici: E+. Il kit da ferrata, insieme al casco, sono quindi consigliabili a tutti gli escursionisti.
Attrezzatura:  Casco, imbragatura e set da ferrata; scarpe da montagna.

Profilo altimetrico della gita

il tracciato della via ferrata visto da nord

La via normale, da cui si scende



6 commenti:

  1. Ciao carissimo amico mio! Me la ricordo bene quella giornata di 9 anni fa, con i tuoi che c'accompagnarono fino ad un bivio, da dove noi proseguimmo per la consueta lotta con l'alpe.
    Mi ricordo però ancora meglio quella fantozziana scivolata durante la discesa, con la quale spazzolai diversi metri quadrati di ghiaione e che non lasciò tracce solo sui pantaloni, ma anche e soprattutto su quello che i pantaloni coprivano... e non mi riferisco agli slip!
    Pensa, quei pantaloni ce li ho ancora e sono quelli che ho usato in montagna questa estate e nelle recenti uscite in falesia, lo squarcio l'ho pudicamente nascosto dietro un toppone nero che fa tanto "vissuto". Ed in effetti ne abbiamo vissute di avventure in montagna, moltissime delle quali in compagnia di tanti altri compagni di cordata.
    Un abbraccio a tutti e un BRAVO a Renè.
    Ciao
    Leo

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    1. Leo ti ringrazio per il commento e per aver ricordato con maggior precisione l'aneddoto: non si può dire, quindi, che la Mala Mojstrovka non ti abbia lasciato il segno ;-)

      Un abbraccione e a presto

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  2. salve complimenti per il blog e tutta la documentazione sopra descritta!! Veramente ben fatta. Ti scrivo perchè da principiante farò la salita normale, potresti aiutarmi con qualke link o traccia gps per avventurarmi con più tranquillità? ps che software usi per il tracciato della tua descrizione grazie Patrick ^___^

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    1. Ciao Patrick,
      grazie per la visita e per aver lasciato un commento.

      La normale alla Mala Mojstrovka è una salita non troppo difficile, forse non proprio adattissima ad un principiante assoluto, ma adatta comunque a chiunque abbia un po' di esperienza di salite in montagna.

      Non presenta infatti grandi difficoltà, né tecniche né di orientamento, e può essere salita da qualsiasi escursionista se ha la giusta motivazione e un minimo di destrezza nel muoversi su terreno detritico e ripido.

      In particolare, con bel tempo non dovresti avere grossi problemi di orientamento, dato che il sentiero è molto frequentato e segnalato: stai attento, però, in caso di nebbia, alla parte sommitale, in quanto può essere facile perdere la traccia e finire su terreno ripido e infido... Occhio!

      Se ritieni che ti possa essere utile, puoi scaricare la traccia della mia gita qui:

      http://connect.garmin.com/activity/367268323#

      (Esporta -> File GPX)

      La traccia di discesa è la normale, che potrai quindi risalire, anche se in senso opposto.

      Per quanto riguarda il sw utilizzato nei post per le immagini della traccia, si tratta semplicemente di Google Earth.

      Se hai bisogno di ulteriori informazioni, chiedi pure.

      Un saluto e buona escursione!
      Renato

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  3. La Hamza va sul Prisonek. Il resto e' tutto corretto.

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    1. Mi spiace contraddirti, ma di Hanza (con la n) ce ne sono due, una va sul Prisank o Prisojnik, come giustamente dici, un'altra, quella che descrivo, risale la parete nord della Mala Mojstrovka. Se non sei convinto, leggi qui:
      http://www.hribi.net/izlet/vrsic_mala_mojstrovka_hanzova_pot/1/224/1148
      Grazie della visita.

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