domenica 16 settembre 2012

Tre giorni sulla Majella (3/3): Esplorando il vallone dell'Avello

Il vallone dell'Avello da Balzolo
Il vallone dell'Avello da Balzolo

Dopo le "rudezze" del bivacco Pelino, la sera ci rifocilliamo con una bella cena all'Albergo Mamma Rosa, sopra Passo Lanciano, dove possiamo passare la notte su un vero letto.

Il mattino dopo scendiamo al paese di Pennapiedimonte, piccolo borgo arroccato sul versante orientale della Majella in corrispondenza dello sbocco del vallone dell'Avello.

La gita che dobbiamo percorrere parte dalla località Balzolo di Pennapiedimonte, risale il crinale che scende dalla Maielletta e, prima di raggiungere il rif. Peschioli, scende a mezzacosta nel vallone dell'Avello, raggiungendo il fondovalle in località Linaro, dove la valle cambia il nome in vallone delle Tre Grotte. Da qui, seguendo la strada di servizio all'acquedotto, torneremo al punto di partenza.

Da Balzolo il vallone dell'Avello si apre al nostro sguardo, con le sue selve misteriose strette tra i ripidi versanti della montagna.

Il sentiero passa accanto ad un curioso arco di roccia e prende quota rapidamente, tra la vegetazione che, a questa modesta altitudine, è spiccatamente mediterranea.

L'arco di roccia di Balzolo
L'arco di roccia di Balzolo

Il Vallone dell'Avello
Vista del vallone dell'Avello

L'arco di roccia di Balzolo
Marco e l'arco di roccia di Balzolo

Si sale su un fondo ghiaioso, tra cespugli e radure, sotto un sole caldissimo. L'afa è pesante e si suda molto.

Le viste sono ampie, ma limitate dalla foschia: è impossibile però non notare l'imponente cima delle Murelle, che da qui svetta altissima, dietro le Gobbe di Selva Romana.

Arriviamo al rifugio Peschioli, una rozza costruzione in pietra addossata ad una grande roccia, la cui porta e finestre sono sbarrate.

Cima delle Murelle e Gobbe di Selva Romana
La cima delle Murelle si affaccia dietro le Gobbe di Selva Romana

Il sentiero attraversa una fitta macchia
Il sentiero attraversa una fitta macchia


Rifugio Peschioli
Il rifugio Peschioli

Non abbiamo visto dunque la deviazione che avrebbe dovuto portarci, in traversata, nel vallone alla nostra sinistra.

Rileggiamo con attenzione la descrizione dell'itinerario nella guida e consultiamo la cartina, poi torniamo sui nostri passi, cercando qualche traccia di sentiero che si inoltri nella direzione da noi voluta.

Scendendo, poco prima di un fontanile asciutto, vediamo un grosso ometto di pietre ad indicare una flebile traccia tra l'erba che si dirige verso il vallone. La seguiamo e, subito, altri ometti confermano che ci troviamo sulla retta via, mentre la traccia si fa più evidente.

Il punto in cui parte l'esile traccia che scende nel vallone

Il percorso ha un che di avventuroso: nonostante gli ometti, occorre comunque non distrarsi e ricercare sempre il passaggio giusto.

Il tracciolino si dipana nella macchia, tra scarpate e salti rocciosi, spesso discretamente esposto.

Siamo immersi in una vegetazione fitta e odorosa, di chiaro stampo mediterraneo, molto diversa da quella a cui sono abituato. A Marco ricorda l'ambiente del trekking Selvaggio Blu, da lui percorso alcuni anni fa nelle zone più selvagge della Sardegna.

Pareti rocciose viste scendendo nel vallone dell'Avello
Il sentierino passa sotto strapiombanti pareti rocciose

Ad un certo punto il sentierino sparisce sotto una grossa frana: una profonda cicatrice bianca che taglia il versante della montagna per una larghezza di alcune decine di metri.

Cerchiamo di salire il bordo del canalone della frana alla ricerca di un punto in cui sia possibile attraversare: giungiamo, facendoci largo tra spinosi cespugli, ad una grotta con muretti a secco, un tempo usata dai pastori per rifugio. Non riusciamo, però, ad individuare un modo sicuro di attraversare e riprendere la traccia interrotta.

Dopo un breve tergiversare, decidiamo di tornare indietro, comunque soddisfatti dell'itinerario fin qui percorso.

Rifugio di pastori con muretti a secco
Un rifugio di pastori ricavato da una grotta
Sentiero valle Avello
Ambiente selvaggio

Sentiero valle Avello
L'avventurosa traccia di sentiero che porta nel vallone

Ridiscesi a Balzolo, prendiamo la sterrata che conduce nel vallone dell'Avello, dalla quale saremmo dovuti tornare, e la percorriamo per qualche chilometro, incontrando degli arrampicatori sulle pareti sovrastanti e sottostanti... Fa un caldo tremendo, torniamo presto al paesino dove, presso una piccola e caratteristica trattoria, mangiamo un buon piatto di spaghetti ad un prezzo davvero onesto, e ritorniamo soddisfatti a Roma.

Canyon dell'Avello
Il canyon dell'Avello visto dalla cresta


Valle dell'Avello
Valle dell'Avello

Trattoria di Balzolo - Pennapiedimonte
La trattoria di Balzolo, Pennapiedimonte

Sebbene l'escursione non si sia svolta come avevamo progettato, sia io che Marco siamo soddisfatti della gita appena effettuata e dei tre giorni passati a vagare sulla grande e selvaggia Majella... Il dover essere tornati sui nostri passi a causa della frana, non ha creato in noi la minima frustrazione, ma ci ha arricchito, a livello di esperienza e conoscenza dell'ambiente montano.

A tal proposito, calzano bene le parole del grande alpinista-esploratore triestino, Julius Kugy:

"... Direi quasi che con le sconfitte si viene a conoscere la montagna meglio che con le vittorie. Certo è che devo proprio ad esse la conoscenza di molte particolarità recondite nelle Alpi Giulie, ed è fuor di dubbio che il quadro diventa chiaro e completo quando al trionfo di certe giornate si aggiungono le risultanze dei giorni di disfatta" 
(J. Kugy, Dalla vita di un alpinista - Aus dem Leben eines Bergsteigers, München, 1925)

Dati dell'escursione 

Data: 31 Agosto 2012
Partenza: Pennapiedimonte, loc. Balzolo, 670 metri
Arrivo: Sentiero per Linaro – Valle dell'Avello
Punto più alto: Rifugio Peschioli, 1135 metri
Rifugi: Rifugio Peschioli, 1135 metri (non agibile)
Dislivello totale in salita: oltre 500 metri
Dislivello totale in discesa: oltre 500 metri
Tempi impiegati (soste comprese): Balzolo – Rif. Peschioli: 1 ora; Rif. Peschioli – frana (quota 1000 circa): 30 minuti; frana – Balzolo: 1 ora. Totale: 2,5 ore
Sviluppo del percorso: circa 5 Km
Difficoltà: E fino al rif. Peschioli; EE il tratto che scende nel vallone
Attrezzatura: Scarpe da escursionismo

Profilo altimetrico del percorso

Percorso visto da est


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